La città di
Duluth (Minnesota) non ha solo dato i natali al grande Bob Dylan. Lì, infatti,
a inizio millennio, si sono formati i Trampled By Turtles, una delle band più
interessanti in ambito (progressive) bluegrass. La band, che ha ormai
all’attivo ben otto dischi, si è conquistata, anno dopo anno, un importante
seguito e, spesso, ha colpito il bersaglio grosso della prima piazza delle
charts di genere, ottenendo, oltre al successo commerciale, anche un ottimo
riscontro da parte della critica specializzata. A capitanare il progetto è il
cantante e chitarrista Dave Simonett, che avendo una penna particolarmente
creativa, ha voluto dare sfogo alle proprie composizioni anche fuori dalla casa
madre, creando il progetto Dead Man Winter. Questo gruppo parallelo vive
durante i periodi di tempo in cui i Trampled By Turtles tirano i remi in barca,
quando cioè Simonett, affiancato dal fedele Tim Saxhaug (che è anche il
bassista dei TBT) e da un gruppo di musicisti della scena di Minneapolis,
riesce a entrare in studio per registrare nuovo materiale. I Dead Man Winter,
non sono però un ripiego né una band creata per puro divertissement. Basta
ascoltare questo ultimo Furnace (ma ci sono due album usciti precedentemente:
Wolves del 2010 e Bright Lights del 2011), per rendersi conto che siamo di
fronte a una scaletta di ottime canzoni e curata fin nei minimi particolari
anche negli arrangiamenti. La musica dei Dead Man Winter, però, si discosta dal
bluegrass e dal folk che caratterizza i dischi dei Trampled By Turtles: qui,
siamo nell’ambito di un country soul screziato di rock, con un suono molto
caldo, un mood spesso malinconico e grande attenzione per intriganti soluzioni
melodiche, che sono le frecce migliori all’arco di Simonett. Un disco
piacevolissimo che ha le sue vette in Destroyer, mid tempo solare che chiama in
causa Paul Simon, la suggestiva Weight Of The World e la conclusiva, e
scorbutica, You Are Out Of Control, dalla lunga coda noise.
VOTO: 7
Blackswan, 04/03/2017
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