The Broken
Family Band - I'm Thirsty
Gruppo londinese di stanza
a Cambridge i Broken Family Band non hanno mai goduto dei favori della stampa inglese,
forse perché negli anni in cui operarono, dal 2003 al 2009, il loro sound
guardava soprattutto oltreoceano piuttosto che alla seconda ondata Britpop che
andava per la maggiore. Ci pensò il mitico John Peel a porre rimedio
trasmettendo spesso, nel suo seguitissimo programma radiofonico della BBC, le
loro canzoni che spaziavano con grande disinvoltura dall’Indie/Rock al Post Grunge
meritando paragoni con i Pavement e i Pearl Jam. Qualche singolo di buon
successo tra i quali I’m Thirsty (Balls, 2006) si fa preferire per energia
e immediatezza.
Barry
Adamson – Up In The Air
Barry
Adamson quarant’anni di grande musica vissuta fianco a fianco con alcuni
protagonisti assoluti della storia del Rock. Dopo l’esordio con i Magazine di
Howard Devoto entra nella line-up dei Buzzcocks per poi accasarsi, in tutti gli
anni ’80, con i Bad Seeds di Nick Cave con il quale collaborerà anche in tempi
più recenti per il side-project Grinderman. Nutrita la discografia in solitario
che procede di pari passo ad un’intensa attività di compositore di colonne
sonore tra le quali spiccano Natural Born
Killers per Oliver Stone e Lost Highway
per David Lynch. La rockeggiante Up
In The Air è tratta da Know Where To
Run il suo ultimo album del 2016.
The Open Mind – Magic Potion
I
londinesi Open Mind vantano molte similitudini con i Tomorrow, gli altri grandi
ritardatari della scena Freakbeat/Psych. Anche per la band di Mike Brancaccio un
solo album all’attivo uscito nel 1969 quando l’interesse per il movimento era quasi
del tutto scemato. Così le scarsissime vendite che condurranno il gruppo all’inevitabile
scioglimento. Si dovrà aspettare fino agli anni ’80 per riparlare degli Open
Mind, i collezionisti faranno carte false per assicurarsi una copia del
rarissimo album (quotazioni a quattro cifre) mentre la devastante Magic Potion comincerà ad impreziosire
tutte le raccolte di Psichedelia inglese diventando ben presto uno dei classici
più popolari dei sixties.
Porter Stout, domenica 09/07/2017
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