Tempi duri anche per i cattolici praticanti. Succede
che, senza preavviso (così pare), il segretario del PD sia intervenuto durante
l'evento Borsa Mediterranea per il turismo Archeologico. Fin qui nulla di
strano, se non fosse che il (mis)fatto si è consumato tra le mura di una
chiesa. Capita che, mentre ci si trova immersi in religioso raccoglimento e
intenti a recitare le proprie orazioni, appaia dal pulpito non la Vergine
Santissima, ma San Matteo da Rignano in persona. Al miracolo, inspiegabile
perfino ai porporati della diocesi, hanno assistito, increduli, i devoti
frequentatori della Basilica dell'Annunziata di Paestum. Il clamore è stato
inevitabile." Non si può, neanche la Democrazia Cristiana lo
faceva", afferma uno stupito Monsignor Antonino Raspanti,
vicepresidente della Cei per il Sud. Nessuno sapeva dell'ostensione di Matteo e se qualcuno ne fosse stato al corrente, non
si sentiva troppo bene. Fatto sta, che Matteone dallo sguardo ieratico è
apparso attorniato da una schiera di "santi" e da un enorme
crocifisso alle sue spalle. Come un Cristo Pantocratore, ai cui piedi si
genuflettono adoratori e governatori (Vincenzo De Luca, in testa), rapito
dall'estasi e da un profluvio dialettico senza precedenti, celebra il salmo
responsoriale magnificando le opere pie del PD. Impartisce perle di saggezza,
ammonisce il gregge adorante a non cadere nella tentazione del demonio grillino
e a seguire scrupolosamente i precetti del verbo renziano. Durante il
torrenziale sermone c'è spazio pure per i ricordi di gioventù, quando il babbo
Tiziano si recava a Paestum a vendere mestoli di legno. Emozionante e
commovente. Nemmeno Silvietto arrivò a tanto, ma, come si usa dire, c'è sempre
una prima volta. Manca solo di vederlo recitare l'Angelus al posto di Papa
Bergoglio. Che Dio ci aiuti.
Cleopatra, lunedì 30/10/2017
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