lunedì 7 maggio 2018

IL MEGLIO DEL PEGGIO





"Chiamate un medico!", twitta Matteo il Barbanera commentando le parole pronunciate da Gentiloni a proposito della necessità per l'Italia di avere immigrati, purchè con flussi regolari. Comunque la pensiate sull'annoso problema immigrazione, ad avere necessità di un medico sono i leader dei partiti, nessuno escluso, che in oltre 60 giorni dalle elezioni del 4 marzo, hanno dato ampia dimostrazione di essere irrimediabilmente disorientati nel tempo e nello spazio. Arroccati ciascuno in una tignosa e boriosa ostinazione, si rimpallano responsabilità, accuse e insulti sui social come opposte tifoserie. Più che l'abc della democrazia, i "giovani virgulti" insistono nell'ignorare i fondamentali della politica: il dialogo, il confronto, il compromesso e soprattutto il rispetto reciproco sono divenuti ferri vecchi di una generazione in via di estinzione. Oggi si twitta, si illustra una linea politica o un punto di vista su un blog o sulla pagina Facebook. E ci si insulta con un clic. E' la tecnologia, bellezza, ma anche il trionfo di un egotismo esasperato con la conseguenza che, più che la costruzione, è lo stallo politico a essere il vero (e unico) punto di approdo di lor signori. Qualcuno pare pure compiacersene, come Matteo da Rignano, l'unico caso al mondo di dimissionario che comanda, quello dei furtivi sondaggi in piazza, e che in spregio a ogni forma più elementare di confronto si esprime non nell'ambito del partito ma dal pulpito di Rai1, come una star televisiva che si rispetti. L'ex Premier nel solito delirio di onnipotenza si è professato orgoglioso di avere evitato l'accordo con i 5 Stelle. Quando si dice avere visione di insieme. Altro fulgido esempio di statista è Matteo il Barbanera, l'uomo della Provvidenza che annuncia sfracelli, ma che pur di non mollare il mentore Silvietto sarebbe disposto a governare persino con Elsa Fornero. E che dire di Luigi Di Maio, capo di un movimento divenuto più che mai partito? Luigi, quello dell'io, io, io. Lo stesso che insieme al partito di cui è capo ha fatto dell'incoerenza la propria virtù.   

Cleopatra, lunedì 07/05/2018

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