Tre dischi e tutti belli, ma nessuno dei quali all’altezza di questo ultimo, seducente, Time Elastic.
E’ in crescendo la carriera di Laish, moniker sotto il quale si cela il
progetto di Daniel Green, songwriter e chitarrista inglese giunto al
decimo anno di attività: dalle registrazioni casalinghe del self-titled
debut album (2010) a questa quarta prova destinata, con molta
probabilità, a entrare in tutte le classifiche specializzate di fine
anno.
Ciò
che stupisce fin da subito, infatti, è come si sia raffinato e
perfezionato un suono levigato, album dopo album, e oggi diventato un
vero e proprio marchio di fabbrica. E’ proprio l’equilibrio il dato
immediatamente riconoscibile di Time Elastic, un disco intimo e
introspettivo, eppure mai cupo o pesante, in grado, invece, di librarsi
nell’aria, leggero, a tratti quasi volatile, disegnando snelle melodie
chamber pop che citano Beatles, Prefab Sprout, Divine Comedy, Leonard
Cohen, ma che mantengono però integra l’originalità della scrittura di
un’artista, chiaramente al suo picco di maturità.
Una
scaletta immediata, che acchiappa fin dal primo ascolto, ma la cui
struttura, apparentemente semplice, viene colta però nei successivi
ascolti, quanto ci si accorge di quanto raffinati e suggestivi siano gli
orditi di questo intreccio musicale serico e cangiante.
Tra melodie languidamente malinconiche (l’uno-due iniziale di Sand Is Shifting e Love Is Growing, due brani che lasciano senza fiato per la cristallina bellezza), divertissement pop dance (l’originalità di Dance To The Rhythm), decadentismo dandy e nostalgico (la suntuosa title track), intriganti acrobazie melodiche (Devil’s Advocate), e dimessi soliloqui acustici su cui aleggia il fantasma di Leonard Cohen (I Would Prefer Not To e la conclusiva The Fox), si giunge alla fine di Time Elastic con il desiderio di cominciare da capo e la consapevolezza di aver ascoltato un gran disco.
Un
disco che si insinua nel profondo, arrivando dritto al cuore, ma capace
al contempo di sfiorare la pelle come un fresco refolo di vento
primaverile. In una sola parola: emozionante.
VOTO: 8
Blackswan, mercoledì 09/05/2018
1 commento:
finalmente un GRANDE DISCO - di quelli che piacciono a me....bellissima voce
grazie per la segnalazione -
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