Prodotto dallo stesso Yorkston e da David Wrench, è il primo disco solista di James da Cellardyke Recording and Wassailing Society (CRAWS)
2014 e segue i due album-collaborazione che ha realizzato come
Yorkston/Thorne/Khan e la pubblicazione del suo romanzo d’esordio “The
Craw” nel 2016. Assieme all’annuncio, James ha condiviso il nuovo brano
“My Mouth Ain’t No Bible”, uno dei tre elettrizzanti spoken-word del
disco.
The Route To The Harmonium
è stato registrato quasi interamente da Yorkston nel piccolo villaggio
di pescatori di Cellardyke, in Scozia, dove vive. Il suo home studio è
un vecchio loft sgangherato, utilizzato un tempo per riparare le reti
dei pescatori, e ora pieno di strumenti antichi che James ha
collezionato durante la sua vita. Avendo creato ore ed ore di
registrazioni, James ha chiamato il suo vecchio collaboratore David
Wrench – che ha lavorato con artisti del calibro di Caribou, Four Tet,
Frank Ocean, FKA Twigs e David Byrne – per aiutarlo a dare un senso a
tutto quel materiale.
Ne
è uscito un album intensamente personale; è il suono di casa,
dell’artigianato indisturbato. Se ascoltate attentamente, potete
immaginarvi James mentre lo costruisce. Sovrapponendo le tracce di voce e
di chitarra, aggiungendo dettagli con Dulcitones, armonium e autoharp, e
con la nyckelharpa, strumento a corde tradizionale svedese regalatogli
da un amico. E sono proprio gli amici e la famiglia, il passato e il
presente, che nuotano in queste canzoni. Ricordarli, assieme a coloro
con cui hai condiviso la vita, quelli che se ne vanno e quelli che
rimangono, è il filo conduttore di queste canzoni affascinanti e
straordinarie. Questo è il mondo di Yorkston e non potrebbe essere in
altro luogo che non sia la musica.
“Come
musicista e come scrittore, mi ritrovo a reagire a quello che mi
succede attorno. Quindi, questo album parla della vita, la vita che si
svolge attorno a me. C’è la famiglia, e l’essere lontani dalla famiglia
che la vita di un musicista itinerante comporta… Ma ci sono anche
riferimenti agli amici scomparsi – i come, i perché – e questo album
parla di loro, ma soprattutto di noi, di noi che siamo rimasti
indietro…”
Blackswan, sabato 24/11/2018
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