Mark
Stewart ha pubblicato il video ufficiale di “Liberty City” in vista
della ristampa definitiva del suo album solista di debutto Learning To Cope With Cowardice.
Trasmissione in stile guerriglia che combina la volatile musica
soundsystem di Stewart e l’influente pratica di danza ‘Action
Architecture’ di Sander, il video porta a compimento la collaborazione
tra due figure trasgressive che si ammirano reciprocamente.
Il
dub industrial di “Liberty City”, uno dei momenti salienti dell’album,
viene qui tradotto in immagini da una troupe di ballerini i cui
movimenti non ortodossi rispecchiano l’imponente fisicità della traccia.
Parlando dell’interplay all’opera nel video e della loro
collaborazione, Mark Stewart identifica un intento comune di esplorare e
superare i limiti, una missione creativa significativamente ispirata
alle idee del filosofo e teorico sociale Michel Foucault: “Mehmet ed io
siamo entusiasti collaboratori che reinventano zone per i corpi
performanti. In questo pezzo, portiamo la totale liberazione fisica e
audio al suo stadio finale, anche se ci arriviamo per mezzo degli
eccessi e dei sovraccarichi. Le letture classiche della danza esigono
che tutto il movimento sia eseguito in relazione alla forma. Ciò
Foucault sottolineò è che la produzione del “soggetto” – che sia io che
Mehmet riteniamo cruciale in questa epoca di disciplina, punizione e
entropia negativa – possa essere di fatto il nostro ‘arcipelago
carcerario’”.
Il
video di “Liberty City” è il primo documento visivo ad accompagnare
materiale tratto dall’album di debutto solista di Mark Stewart e anche
il primo singolo tratto dalla ristampa definitiva di uno dei più
duraturi e pionieristici dischi mai realizzati.
Learning To Cope With Cowardice
è un capitolo fondamentale dell’eredità di Mark Stewart & The
Maffia, progetto che si rivelerà un punto di riferimento rivoluzionario
per molti, dagli innovatori del “Bristol sound” (The Wild Bunch, Smith
& Mighty, Tricky, Massive Attack) fino ad artisti del calibro di
Trent Reznor e i Nine Inch Nails. Com’era nei primi anni Ottanta, così è
ora: un capolavoro di design mutante e un brusco risveglio di
straordinaria presa.
Blackswan, giovedì 06/12/2018
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