Non
sembra quasi vero, ma LP, al secolo Laura Pergolizzi, sogwriter
americana di evidenti origini italiane, è arrivata al suo quinto album
in studio, il primo per una major come la BMG.
Di questa cantante originaria di Huntington, infatti, tutti si sono accorti solo due anni fa, grazie a Lost On You,
singolone spacca classifiche, che in Italia molti ricordano anche per
essere stato il jingle pubblicitario di un noto operatore telefonico.
Non
che prima non avesse fatto nulla, anzi: oltre ai quattro album
pubblicati, LP ha collaborato, in veste di autrice, per star di livello
mondiale, quali Aguilera e Rihanna, tanto per citare le più famose.
Heart To Mouth
è, però, il disco con cui Laura Pergolizzi non solo ha intenzione di
ribadire il successo del 2016, ma vorrebbe anche essere l’occasione per
esprimere una propria precisa identità autoriale, che non è
necessariamente o esclusivamente quella di songwriter di hit di successo
ma soprattutto quella di un’artista capace anche di comporre canzoni
più profonde e articolate.
Questo quinto disco in studio alterna, dunque, brani sfacciatamente pop (la melodia di When I’m Over You ci mette tre secondi netti a entrare in testa) a incursioni decisamente più rock (la conclusiva Special), illumina di sole con riuscita leggerezza (Girls Go Wild, che nasconde sottotraccia un deja vù da The American dei Simple Minds) e adombra il mood con gli struggimenti di One Night In The Sun e Dreamer.
Tutto
funziona bene ed è davvero impossibile esprimere un giudizio negativo
su un disco curato e attento anche in fase di produzione. Tuttavia,
queste canzoni, che si fanno ascoltare con piacere più di una volta,
mancano però di profondità, e restano inchiodate su una terra di mezzo
fra mainstream e indie, senza riuscire a trovare una vera identità
caratteriale che le distingua dalla media della proposta in
circolazione.
LP,
poi, possiede una voce dalla grande estensione e dalle infinite
potenzialità, ma il timbro espressivo è quasi sempre posizionato sulla
modalità “tonalità alta o altissima”, cosa che alla lunga finisce per
stancare e far perdere di intensità a molte delle composizioni in
scaletta.
Il
disco venderà bene, come già testimonia la lusinghiera seconda piazza
di Billboard Heatseekers raggiunta a nemmeno un mese dall’uscita; ma chi
pretende dalla musica qualcosa in più del semplice intrattenimento,
cercherà soddisfazione in altri lidi. Peccato, perché LP avrebbe il
talento necessario per scrivere e interpretare musica più adulta e di
qualità.
VOTO: 6,5
Blackswan, sabato 05/01/2019
Nessun commento:
Posta un commento