martedì 12 marzo 2019

PREVIEW



Life After è un album mozzafiato con un messaggio molto chiaro: la speranza. Le undici tracce che lo compongono sono le migliori che la band abbia mai prodotto, piene del calore melodico e delle ricche trame che hanno fatto guadagnare loro legioni di fan dalla sera alla mattina dopo l’uscita del loro EP di debutto nel 2014.
Si tratta di un album sulla perdita ma potrebbe anche essere un manuale su come andare avanti più forti di prima. “Mentre sei ancora consapevole dell’ignoto, puoi permettere a te stesso di sentirti pieno di speranza, più forte e grato per quello che hai.”
“Martyr” è la terza traccia estratta da Life After, e segue la lunga (sette minuti) “Heaven Up There” e la profondamente ottimistica “No Other”. È un’altra traccia profondamente sincera di una band che ha costruito una fan base di fedelissimi in tutto il mondo grazie ai loro unici arrangiamenti agrodolci. Dopo aver provato i brani nel loro studio di Tottenham, The Arch, i Palace si sono rivolti a Catherine Marks (eletta nel 2018 produttore dell’anno in UK: St Vincent, Wolf Alice, PJ Harvey) agli Assault & Battery studios, e Luke Smith (Foals, Slow Club) ai Jump Studios per registrare l’album nell’estate del 2018.
Leo Wyndham, Matt Hodges e Rupert Turner sono amici dall’età di tredici anni e hanno pubblicato l’acclamato EP “Lost In The Might” nel 2014, seguito, l’anno successivo, da un altro EP, “Chase The Light”; l’album di debutto “So Long Forever” risale al 2016. L’impatto di queste uscite ha portato la band in lunghi tour e a calcare i palchi di festival sempre più grandi, culminando in un tour sold-out del Regno Unito.





Blackswan, martedì 12/03/2019

2 commenti:

giuseppe ha detto...

Ecco, Killer....questa è la mia musica ...fatela suonare quando morirò....
STRAORDINARIO ALBUM

giuseppe ha detto...

C'è un piccolissimo eco di coldplay....a essere pignoli...