Il
personaggio è di quelli da far tremare le vene dei polsi: Reese Wynans
fece parte a inizio cariera dei Second Coming, con Dickey Betts e Berry
Oakley, è stato a un passo da entrare nella line up degli Allman
Brothers Band, ha militato nei Double Trouble di Stevie Ray Vaughan, con
cui nel 2015 è entrato nella Rock And Roll Hall Of Fame, ha suonato con
Buddy Guy, John Mayall, Kenny Wayne Shepard, e da ultimo ha collaborato
con Joe Bonamassa in Different Shades Of Blues (2014) e Blues Of Desperation (2016).
Stupisce,
allora, che con un pedigree di questo calibro, Wynans sia arrivato alla
veneranda età di 71 anni senza avere ancora pubblicato un disco
solista. Lo fa, finalmente, grazie ai buoni offici di Bonamassa, che
produce questo Reese Wynans And Friends: Sweet Release. Un
disco che, se da un lato, onora una carriera straordinaria, dall’altro,
evita però l’enfasi celebrativa, scegliendo semmai la strada della
divertita condivisione e mettendo al servizio del tastierista un filotto
di musicisti di caratura internazionale.
Amici,
compagni di avventura, gente che semplicemente paga un debito di
riconoscenza alla “leggenda”, tutti insieme per esaltare il talento del
“vecchio” Reese: Kenny Wayne Shepard, Warren Haynes, Jack Pearson, Mike
Farris, Josh Smith, Keb Mo’, Bonnie Bramlett, Noah Hunt, Doyle Bramhall
II, Sam Moore, Chris Layton e Tommy Shannon (sezione ritmica dei Double
Trouble) e, ovviamente, Joe Bonamassa, che presta la propria chitarra e,
come detto, nel contempo produce.
In
scaletta, reinterpretazioni di brani che arrivano, fra gli altri, dal
repertorio di Stevie Ray Vaughan, Boz Scaggs, Mike Bloomfield, Meters e
Willie Mitchell, e che vedono come ovvi protagonisti l’hammond e il
piano di Wynans, il cui suono viene sostenuto e corroborato da splendidi
assoli di chitarra (c’è un vero e proprio parterre de roi alla sei
corde) e da un scintillante contorno di fiati. Sweet Release è
un disco di r’n’b e rock blues scalpitanti, a cui si alternano anche
alcuni momenti più rilassati, che consentono al tastierista di
squadernare tutta la propria versatilità interpretativa e una tecnica,
inutile sottolinearlo, a dir poco sopraffina.
Così, a fronte della botta di adrenalina dell’iniziale Crossfire, r’n’b sanguigno e tiratissimo, dello swing pervaso da debordante entusiasmo di Say What!, del rock’n’roll travolgente di Hard To Be, piacciono, e molto, anche episodi meno muscolari, come il passo felpatissimo di Riviera Paradise o il suono old time di I’ve Got A Right To Be Blue, asciutto duetto fra il piano di Wynans e la chitarra (e voce) di Keb Mo’.
Chiude una superba versione per pianoforte di Blackbird
dei Beatles, che sigilla un album suonato meravigliosamente bene e
tracimante energia e pathos. Il nostro augurio a Wynans è che campi fino
a cent’anni e che, trovato l’abbrivio con questo Sweet Release, possa iniziare una seconda parte di carriera sfornando altri dischi di questo livello. Chapeau!
VOTO: 7,5
Blackswan, giovedì 28/03/2019
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