Erik Paulson (voce, chitarra) spiega: “Two Bux
parla del raggiungimento della maggiore età, del conflitto morale e
della colpa. A un certo punto della vita, molte persone decidono che
vorrebbero provare alcune cose che il libretto di istruzioni
dell’infanzia non ha permesso. Queste esperienze hanno il potere di
essere piacevoli ma anche di confondere. Più spesso, è una combinazione
di piacere e confusione. The Grind,
invece, parla delle tensioni che nascono in una band ed è scritta nello
stile di una canzone d’amore. Creare musica, viaggiare ed esibirsi
sono, nella loro essenza, attività identiche alle cose che rendono così
impattanti le relazioni romantiche, famigliari e platoniche. Queste
esperienze sono anche le stesse che rendono così difficili queste
relazioni. Mi è sembrato naturale e catartico legare insieme queste idee
per mezzo di una canzone.”
I fratelli Erik e Steven Paulson hanno girato il mondo sull’onda del successo del Greatest Hits del 2017 e dell’EP Pop Music
del 2018. Tutto il tempo trascorso lungo le strade ha regalato loro
infinite opportunità di pensare a quanto fossero arrivati lontani come
band in così poco tempo – e pianificare il futuro. Il risultato è Natural, Everyday Degradation dove i due fratelli creano un indie-rock assai più robusto.
Prodotto
da Joe Reinhart (Modern Baseball, Hop Along) e missato da Peter Katis
(The National, Interpol), l’album mette in luce i veri punti di forza
della band. I testi di Erik sono emozionalmente risonanti e
universalmente riconoscibili, tuttavia risultano più diretti e precisi
che in passato.
“Non
ci sono canzoni selvagge come in passato,” afferma Erik, sottolineando
che il titolo dell’album è in parte ispirato all’iconico dipinto di
Salvador Dalí “The Persistence Of Memory”. Sarà anche vero, ma Natural, Everyday Degradation è la colonna sonora ideale per viaggiare attraverso le grandi domande della vita.
Blackswan, martedì 30/04/2019
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