Siamo entrati ufficialmente nella fase 2, quella del “fase” come vi
pare. Per dirla tutta, doveva essere (o meglio, avrebbe dovuto essere)
un timido passaggio da una restrizione a una ripresa della normalità,
pardon, di una nuova normalità. E come sempre, gli insofferenti alle
regole danno il meglio di se’. Nuova normalità non equivale a un
chissenefrega. E non mi riferisco solo agli adolescenti (non tutti) che
sfidano la sorte, ma anche a una consistente platea di cosiddetti adulti
che, aperte le gabbie, si buttano a mo’di pecore matte affollando bar,
bistrot o che sgomitano nei dedali di stradine dell’alto bergamasco per
lo shopping compulsivo.
Tutti, o quasi, rigorosamente con la mascherina
sotto il mento o sotto il naso, come detta la moda del momento, alla
faccia del virus che circola indisturbato e che non ha ancora smontato
le tende. E questi deficienti, spesso, beneficiano di una sorta di
ammenda da parte di certi psicologi dell’ultima ora che derubricano il
fenomeno di questa socialità disordinata a una comprensibile reazione
umana. Certo, politicamente parlando, si è passati dalla rigorosità al
fate un po’ come vi pare.
Del resto, il profitto prevale sul diritto
alla salute come è successo per l’ex Ilva di Taranto. Ma quella è
un’altra dolorosa storia di cui un paese civile dovrebbe vergognarsi.
Ora, spetta alla responsabilità del singolo dare prova di maturità.
Grande concetto, belle parole. Specie quando assisti interdetto a
imbarazzanti risse in Parlamento da parte di onorevoli dal temperamento,
per così dire, sanguigno. Tutti rigorosamente con mascherina abbassata o
senza. Anche questa è socialità disordinata?
Cleopatra, lunedì 25/05/2020
1 commento:
Non mi stupisco più della pochezza dell essere cosiddetto umano, adesso il concetto di fatalità circola come un mantra. Giusto per potersene lavare le mani al momento opportuno. Povero pianeta morente.
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