I
Remo Drive sono tornati! L’attesissimo nuovo album, A Portrait Of An
Ugly Man, uscirà il 26 giugno su Epitaph Records. Con il suo acrobatico
lavoro chitarristico, i testi profondamente autoreferenziali e
un’energia incontenibile, l’album richiama il suono estremo ed
eccentrico che ha aiutato la band a esplodere nella scena underground
con il loro debutto del 2017.
Il
suono dei Remo Drive si è fatto più robusto che mai e lo si nota già
dal primo assaggio, “Star Worship”, primo singolo che parla della
necessità di evitare la riverenza verso gli altri e confidare solo in
noi stessi. È accompagnato da un video che i due fratelli – Erik (voce,
chitarra) e Stephen (basso) - hanno girato nel garage dei genitori per
tenersi occupati durante la quarantena.
A Portrait Of An Ugly Man
è un disco 100% Remo Drive. Considerato che i Paulson hanno filtrato il
loro vivace songwriting attraverso le lenti concise di narratori come
Bruce Springsteen e The Killers, l’album è molto più spontaneo,
rafforzato dallo stesso fascino e leggerezza che ha reso Greatest Hits del 2017 un tormentone underground.
“Volevo
tornare a suonare la chitarra come facevo prima e poi buttarci sopra il
songwriting,” dice Erik. “Sull’ultimo album, ho approcciato lo
strumento in modo più cantautoriale.”
Autoprodotto e mixato, A Portrait Of An Ugly Man
è allo stesso tempo familiare e nuovo. Prendendo forma nel seminterrato
dei genitori, si sente il respiro del luogo mentre la libertà delle
sessions ha permesso alla band di esplorare l’evoluzione del suono.
Come
tale, il set di dieci canzoni punta sia al rock classico con cui i due
fratelli sono cresciuti sia a influenze precedentemente non emerse: Erik
cita artisti come Queens Of The Stone Age mentre ammette che la colonna
sonora de “Il Buon, il Brutto e il Cattivo” e il suo amore per i vecchi
film western hanno contributo a forgiare il nuovo sound. Ma questa
volta, gli spiriti guida delle loro influenze musicali sono
consapevolmente meno palesi.
Il
costante senso di autocoscienza è ciò che ha reso i Remo Drive così
accattivanti mentre iniziavano a trovare la loro strada a metà degli
anni ’10, ma non è mai stato così cristallizzato come in questo nuovo
album. La ripugnanza che Paulson esplora in queste tracce riflette
sicuramente aspetti meno glamour della sua psiche e di quella degli
altri, ma quando entra in gioco la sua arguzia, esse sembrano meno un
vero atto di accusa e più un abbraccio a tutta l’assurdità e
imperfezione della vita. “Mi stavo abbattendo cercando di essere più
serio di quanto io sia,” ammette Erik. “In questo album, volevo scrivere
cose che comunicassero ancore idee reali ma con un pizzico di energia
spensierata e divertente.”
Nel riportare lo specchio su se stessi, i Remo Drive hanno imparato molto si chi sono veramente: A Portrait of an Ugly Man
è un disco che non cerca di minimizzare argomenti importanti come la
salute mentale o l’autostima, ma piuttosto accogliergli e accettarli
come parte di ciò che significa essere umani.
Blackswan, mercoledì 13/05/2020
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