Mark
Olson, si sa, se n’è andato, e la dipartita sembrerebbe definitiva,
anche se in passato, a onor del vero, si era già allontanato dalla band,
per farvi poi inaspettatamente ritorno (per contribuire alla stesura di
quel gioiellino intitolato Mockingbird Time - anno domini
2011). Una separazione quella tra Olson e Louris, l’altro titolare del
marchio Jayhawks, che ha messo fine a una delle coppie più prolifiche
degli anni ’90, quella che, per intenderci, aveva dato i natali a due
gioielli di alt country quali Hollywood Town Hall (1992) e Tomorrow The Green Grass (1995), capitoli imprescindibili della storia musicale americana del decennio.
La
mazzata avrebbe fatto affondare la nave Jayhawks, se Louris, a dispetto
di tutto, non avesse preso saldamente in mano il timone e avesse tenuto
in vita, tra alti e bassi, una band che sembrava destinata a sparire
dai radar. XOXO (baci e abbracci) esce a distanza di due anni da Back Roads and Abandoned Motels e a quattro da Paging Mr. Proust,
due dischi di buona fattura, che se da un lato mettevano in mostra il
songwriting (prevalentemente) ispirato di Louris, dall’altro segnavano
inevitabilmente la differenza qualitativa tra i Jayhawks con Olson e
quelli senza.
La
stessa cosa succede per questo nuovo lavoro, in cui Louris ha dato
spazio ai fidi sodali Marc Perlman (basso), Karen Grotberg (voce e
tastiere) Tim O’Reagan (batteria), che si sono cimentati nella
composizione dei brani. Il risultato, come per i due predecessori è più
che discreto, anche se, a ben vedere, in alcuni frangenti (Ruby, Illuminate),
la scrittura palesa perdita di smalto ed evidenzia momenti di
stanchezza, tipica di chi si limita a fare il compitino senza troppa
convinzione.
Certo, non mancano episodi notevoli, di quelli che nel tempo ci hanno fatto innamorare perdutamente della band. This Forgotten Town è il classico gioiellino Jayhawks rilucente di melodia cristallina, Dogtown Days mostra il lato più rock del gruppo, sfoggiando un cazzutissimo riff stonesiamo, e il piano blusey di Living In a Bubble
regala ai fan una di quelle canzoni che si trasformano in istant
classic fin dal primo ascolto. Gli intrecci vocali, come sempre
calibrati e fascinosi, impreziosiscono Homecoming, che diversamente sarebbe suonata un po' sciapa, mentre la straordinaria linea di basso e il ritornello beatlesiano fanno di Little Victories uno dei brani migliori del lotto.
La trasognata morbidezza di Looking Up Your Number
chiude benissimo un disco non tutto al livello qualitativo dei brani
citati, anche se, ben inteso, non c’è nulla davvero da buttare.
Semplicemente, in scaletta ci sono canzoni poco incisive, prive di
quella luce e di quei colori che da sempre caratterizzano le cose
migliori dei Jayhawks. Nel complesso, però, XOXO, pur senza incantare,
tiene bene alla distanza e si fa ascoltare con piacere. Tre brani in più
(discreti) nella versione deluxe.
VOTO: 6,5
Blackswan, lunedì 20/07/2020
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