mercoledì 2 dicembre 2020

MARGO PRICE - PERFECTLY IMPERFECT AT THE RYMAN (Loma Vista, 2020)

 


That’s How Rumors Get Started, uscito il 10 luglio di quest’anno, ha segnato una sorta di rivoluzione artistica per Margo Price, passata da due dischi orgogliosamente country, a un album virato decisamente verso il pop rock. Qualche mese prima, però, la ragazza dell’Illinois aveva pubblicato un disco live, che riproduceva il meglio di tre concerti tenutisi, nel maggio del 2018, all’Auditorium Ryman di Nashville.L’album è stato pubblicato esattamente due anni dopo quelle serate, il 21 maggio 2020, e solo su Bandcamp, con l’intento di raccogliere donazioni per il MusiCares COVID-19 Relief Fund.

Il 4 dicembre del 2020, questa notevole performance, vedrà finalmente la luce anche su supporto fisico, cd e vinile. Un’occasione ghiotta per chi se lo fosse perso, visto questo live act coglie la Price in un momento di grazia assoluta e attorniata da ospiti che contribuiscono a rendere ancora più brillante l’esecuzione della canzoni in scaletta.

Un live sanguigno, in bilico fra country e rock, in cui ogni nota suona verace, urgente, appassionata, perfettamente imperfetta come suggerito dal titolo del disco e come dovrebbe essere ogni concerto, quando si suona gettando il cuore oltre l’ostacolo, senza badare troppo a minuzie tecniche.

In questa scaletta ci sono entusiasmo da vendere e tanti palpitanti momenti, a partire dal vibrante country di Wild Women, cantata in duetto con Emmylou Harris, in una sorta di passaggio di consegne fra la leggenda del passato e una delle più acclamate interpreti della presente stagione della roots music. Emozionano, però, anche il graffio rock’ n’ roll di I Ain’t Living Long Like This, sudatissima cover dal songbook di Rodney Crowell, condivisa qui con l’amico Sturgill Simpson, che in seguito produrrà That’s How Rumors Get Started, la clamorosa reinterpretazione di Proud Mary dei Creedence Clearwater Revival, in cui la Price viaggia a due velocità, prima ciondolante e sorniona, poi addirittura impetuosa e travolgente, Honey, We Can't Afford To Look This Cheap, ballata dal crescendo alticcio, cantata insieme a Jack White, e la dolce All American Made (con il marito Jeremy Ivey all'armonica), tanto intensa da procurare pelle d’oca e brividi in serie.

Un pugno di canzoni frementi, quindi, riprodotte in presa diretta, senza modificare una virgola del pathos di un’esecuzione che stende per sincerità e immediatezza. Sarebbe stato bello esserci, è il primo pensiero che si ha dopo aver ascoltato il disco, non fosse altro per essere travolti dal vibrato della Price, la cui voce, a meno che non abbiate orecchie foderate di prosciutto, è di quelle che fanno girare la testa.

VOTO: 8

 


 

 

Blackswan, mercoledì 02/12/2020

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