America, paese delle possibilità e delle speranze, El Dorado che premia tutti coloro che sono dotati di risolutezza, coraggio e spirito di sacrificio. Quanta letteratura, quanti film e quante canzoni sono state realizzate per raccontare l’American Dream? Un’infinità. E quante, per converso, hanno raccontato la fine di quell’utopia, sgretolatasi davanti alle contraddizioni di un paese che non fa sconti e che punisce con ferocia i suoi figli più deboli? Direi, altrettante.
E’ questo, ad esempio, il tema affrontato da Paul Simon nella sua celeberrima America, brano che compare in Bookends, disco a firma Simon & Garfunkel datato 1968, e poi, ancora, lanciato come singolo per accompagnare la pubblicazione di Simon And Garfunkel Greatest Hits nel 1972.
La canzone racconta il viaggio di una coppia attraverso le strade d’America, allo scopo di visitarla e di coglierne la vera essenza. Ma se la partenza è piena di entusiasmo, di leggerezza e di speranza, alla fine ciò che rimane alla coppia è un invasivo senso di frustrazione e di tristezza, che nasce dalla presa di coscienza che il sogno americano non è altro che un’illusione. Un significato metaforico inserito in una narrazione dai connotati quasi cinematografici, in cui il protagonista, che aveva idealizzato l’America, si rende conto che il paese dei suoi sogni non esiste, che quella bellezza, anche fisica, e i grandi ideali sono in realtà solo una chimera.
La metafora, tuttavia, è figlia di un’esperienza di vita, che riguarda molto da vicino Paul Simon. Perché i due ragazzi della canzone non sono personaggi inventati, ma persone reali. Lui è proprio il musicista americano, mentre lei, la Kathy citata nel testo, è Kathy Chitty, il primo grande amore di Paul Simon.
I due si conobbero nel 1964 in un folk club di Brentwood, nell’Essex, in cui Kathy, allora ventiduenne, faceva la bigliettaia, e Paul, poco più grande, suonava. I due s’innamorano perdutamente e organizzarono quel viaggio, così magistralmente raccontato nella canzone. Poi, tornarono in Inghilterra, dove anche Simon viveva; ma quando quest’ultimo, vincolato da numerosi impegni artistici, fu costretto a tornare negli States, Kathy, che era una ragazza semplice e di umili origini, per niente attratta dal rutilante mondo dello show business, si rifiutò di seguirlo, interrompendo di fatto la loro storia d’amore.
E’ questo, dunque, il senso più profondo della canzone: per inseguire il suo american dream, il sogno di diventare star, Paul rinunciò a quello che forse fu il più grande amore della sua vita. La fama, il successo e il denaro sono solo illusioni se, per ottenerle, si uccidono i più profondi sentimenti: “Kathy, mi sono perso, ho detto, anche se sapevo che stava dormendo. Sono vuoto e dolorante e non so perché”.
Un amore, quello per Kathy, che fu per Paul fonte di grande ispirazione. E’ lei, infatti, la protagonista femminile di Homeward Bound (“Home where my love lies waitin' Silently for me”), a lei è dedicata la dolcissima Kathy’s Song, è lei che compare sulla copertina di Paul Simon Songbook, primo album solista del cantautore di Newark, pubblicato nel 1965.
Blackswan, lunedì 22/03/2021
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