lunedì 19 luglio 2021

JEAN - CLAUDE IZZO - CHOURMO, IL CUORE DI MARSIGLIA (Edizioni E/O, 2021)

 


«Mi dicono a volte che i miei libri sono neri e pessimisti, ma il più bel complimento che spesso mi hanno fatto è dirmi che quando si finisce di leggerli viene una maledetta voglia di vivere».
Jean-Claude Izzo

 

Montale, il protagonista della trilogia noir di Jean-Claude Izzo, ha lasciato la polizia e cerca di vivere secondo un’antica filosofia del suo paese, seguendo il ritmo lento del mare, andando a pesca, sedendo al bar con gli amici per una partita di belote o una discussione politica, sorseggiando un vino rosato e gustando la cucina provenzale della vecchia Honorine... Perché «di fronte al mare, la felicità è un’idea semplice». Ma Marsiglia, il Mediterraneo, non sono solo i luoghi possibili di un’arte del vivere bene; sono anche focolai di odio e di violenza. E Montale viene risucchiato in un’indagine (non più in divisa) che parte dall’omicidio di un suo cugino adolescente e lo porta dritto dritto negli interessi mafiosi sul porto della città, negli ambienti razzisti del Fronte nazionale, nei traffici d’armi degli integralisti islamici.

Chourmo, uscito per la prima volta nel 1996, è il secondo capitolo della trilogia che vede come protagonista Fabio Montale, ed è il seguito dell’iconico Casino Totale, uscito l’anno precedente. Montale, che ha lasciato la polizia, si mette alla ricerca del figlio della cugina, sparito misteriosamente, dopo essere scappato di casa. Quando scopre che il ragazzino è stato ucciso, l’ex poliziotto inizia a dipanare la complessa matassa dei rapporti fra Fronte Nazionale, terrorismo islamico e malavita organizzata, che lo porterà a scoprire una terribile e inquietante verità.

Anche in questo caso, è l’elemento noir a dare l’abbrivio a un romanzo, la cui trama gialla è solo un pretesto per indagare sull’animo umano, sulla società e su scottanti temi, sempre d’attualità, come l’integrazione e il razzismo. Jean Claude Izzo non è un giallista, o almeno, non solo: i suoi intenti sono altri, più profondi.

C’è, in primo luogo, una citta da raccontare, quella Marsiglia in cui lo scrittore ha vissuto tutta la vita e con cui aveva instaurato un profondo legame fatto di amore e d’odio. Marsiglia, una meravigliosa città portuale che, che riesce ancora a regalare angoli a dimensione d’uomo e rapporti interpersonali saldi, veri e sinceri, tenuti in piedi attraverso il collante del Chourmo, una parola che significa destino condiviso, reciproco aiuto, identità e molto altro. La Marsiglia del vino buono, del pesce fresco, delle tradizioni nate dall’intreccio di culture e dal meticciato, la Marsiglia del mare a perdita d’occhio, testimone silenzioso, affascinante e distante, delle miserie umane, rifugio dal dolore e ipotesi di fuga.

E poi, c’è la Marsiglia delle periferie, crocevia del traffico di stupefacenti, una polveriera pronta a esplodere, in cui violenza, razzismo e morte, sono all’ordine del giorno e rubano le aspettative e il futuro di adolescenti confusi, smarriti, privi di speranza. E’ questo ciò che davvero conta per Izzo: raccontare l’uomo nelle difficoltà, suggerire una possibilità d’integrazione e schierarsi al fianco dei più deboli.

Con lo sguardo romantico e malinconico, e una prosa asciutta, acuminata e profonda, Izzo fa del suo Montale (marsigliese, ma di origini italiane) un eroe schivo e depresso, popolare e progressista, vittima delle stesse contraddizione della città in cui vive, ma capace sempre, nonostante le conseguenze, di tenere dritta la barra dell’umanità e dell’empatia. Montale è un meraviglioso perdente, che lotta nonostante la consapevolezza della sconfitta, che accetta con rassegnazione e un filo di cinismo il proprio destino, ma che non smette mai di schierarsi al fianco dei più deboli. E’ possibile cambiare il mondo? No, è il messaggio pessimista di Izzo: nessuna speranza e nessun futuro. Tuttavia, vale la pena provarci, perché è ciò che facciamo per gli altri a dare un senso alla nostra esistenza e a giustificarla.

Se ne è andato troppo giovane, Jean Claude Izzo, lasciando un vuoto incolmabile nella letteratura francese e nel cuore di tanti lettori. Un autore di culto, che ancora pochi conoscono, e che invece meriterebbe di essere assurto nel novero dei più grandi autori del ‘900. Se amate le letture di spessore, correte a leggere i suoi romanzi: traboccano d’amore e di vita, quella vera.

Blackswan, lunedì 19/07/2021

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