lunedì 6 settembre 2021

IDA MAE - CLICK CLICK DOMINO (VRR/Thirty Tigers, 2021)

 


Sotto l’egida Ida Mae si celano i coniugi Chris Turpin e Stephanie Jean, i quali, dopo aver militato nella band alternative blues dei Kill It Kid, hanno imboccato una strada diversa che li ha portati, oggi, a pubblicare un secondo full length.

Il debutto della coppia, Chasing Lights del 2019, miscelava con intelligenza folk vellutato e rock grezzo in un suono potente, evocativo, meravigliosamente imprevedibile. Un binomio perfetto, in cui il cantante/chitarrista Christopher Turpin mostrava le proprie radici punk rock, stemperate dalla bella voce e dalle tastiere della moglie Stephanie Jean, che rappresenta l’anima più delicata e romantica del progetto. C’è anche una forte impronta blues nella musica del duo, il cui nome, guarda caso, è preso in prestito da una canzone eseguita da Lightnin' Hopkins, uno dei più veraci e seminali artisti del Delta.

Britannici di provenienza, i coniugi, ora di stanza a Nashville, guardano più agli States che alla madre patria, come risulta palese fin dal primo ascolto di questa seconda, ottima, prova. In direzione contraria al potere straripante della tecnologia e ai suoni artefatti della nostra epoca (il doppio click del titolo) i due ragazzi allestiscono uno scenario vintage, in cui le radici vengono rielaborate con gusto moderno e in cui convivono, senza soluzione di continuità, generi fra loro diversi.

Apre il disco la delicata malinconia di Road To Avalon, un morbidissimo folk in punta di plettro che nella prima parte richiama la fragile emotività del Sufjan Stevens di Carrie & Lowell per poi gonfiarsi, nel finale, di tensione gospel. Niente di più lontano dalla successiva title track, un ringhio blues sporco e garagista in quota Jack White, che vede la partecipazione alla chitarra elettrica dell’amico Marcus King, enfant prodige del rock blues statunitense, già vincitore di un Grammy nel 2019.

Un disco, Click Click Domino, che pur avendo una precisa identità, risulta assai vario nello sviluppo. Così, in scaletta, troviamo un umorale ballatone soul (la vibrante Line On The Page), il folk ombroso di Raining For You (splendido il lavoro a incastro sulle due voci), lo slow blues di Mountain Lion Blues, sulfureo e intriso di afrori paludosi, il riff frenetico alla Queens Of Stone Age di Long Gone & Heartworm (l’assolo è offerto da Jake Kiszka dei Greta Van Fleet) e il convulso folk rock zeppeliniano di Deep River, stridente derapata che possiede lo stesso DNA del terzo album della premiata ditta Page/Plant (spettacolare l’assolo di Marcus King, presente anche qui come special guest).

Questo alternarsi di generi è decisamente l’elemento vincente del disco, che seduce con ballate romantiche col cuore in mano e insuffla energia nei pochi, ma centratissimi momenti, in cui i coniugi scattano grintosi dispiegando un arsenale elettrico di tutto rispetto. Qualche eccesso di zuccheri (Learn To Love You Better) non toglie nulla a un disco dalla struttura solida e dalla grande forza emotiva, che ripropone il piacere di speziati sapori antichi in quest’epoca musicale dai suoni troppo spesso inutilmente insipidi.

VOTO: 7,5 




Blackswan, lunedì 06/09/2021

Nessun commento: