martedì 22 febbraio 2022

LEAVING NEW YORK - R.E.M. (Warner, 2004)

 


Ci sono luoghi legati indissolubilmente alla nostra esistenza, non solo come mero dato geografico, ma soprattutto perché diventati parte integrante dei nostri pensieri e dei nostri affetti. Non sono solo i luoghi in cui viviamo, ma anche i luoghi dove ci sentiamo protetti, che troviamo congeniali al nostro sentire, che evocano ricordi, pungolandoci con la nostalgia, che ci danno conforto e ci accolgono sempre a braccia aperte, avvolgendoci in un abbraccio lenitivo.

Quando esce Around The Sun (2004), la parabola discendente dei R.E.M. è già iniziata: il disco mostra una band senza smalto e ispirazione, che in seguito avrà ancora la forza di rilasciare due dischi discreti (Accelerate e Collapse Into Now), ma il cui destino pare irrimediabilmente segnato. In una scaletta non molto brillante, composta prevalentemente di ballate e connotata da un surplus di militanza politica, non mancano, tuttavia, buone canzoni come I Wanted To Be Wrong, The Outsiders e soprattutto, il primo singolo, Leaving New York. Che è proprio una canzone che parla di un luogo, anzi che parla dell’amore per uno di quei luoghi di cui scrivevamo all’inizio, quelli che ci sono entrati nel cuore per rimanerci e che ci fanno sentire bene ogni volta che li ritroviamo.

Così, Michael Stipe, figlio della Georgia e del Sud degli Stati Uniti, omaggia New York, sua città adottiva, metropoli rutilante che, invece di respingerlo, lo ha accolto fra le sue braccia, lo ha cresciuto e nutrito, gli ha dato la possibilità di realizzarsi sia come uomo e che come artista. La canzone fu scritta da Stipe una sera, mentre decollava dall’aeroporto JFK di New York, col cuore gonfio di nostalgia per dover abbandonare una città caotica e dalle mille contraddizioni, ma capace, comunque, ogni volta, di rigenerarlo nell’anima e di trasmettergli un vibrante afflato vitale. In tal senso, le liriche della canzone sono una vera e propria dichiarazione d’amore alla Grande Mela, che assume quasi le sembianze di una donna, da cui è impossibile staccarsi senza provare dolore: “Leaving was never my proud, Leaving New York, never easy, I saw the light fading out”.

Strano a dirsi, la canzone ebbe molto successo in Inghilterra (fu l’ultimo singolo dei R.E.M. a entrare nella top ten inglese, per la precisione, al quinto posto) e in Europa (in Italia conquistò la seconda piazza), ma non negli Stati Uniti, dove, per la prima volta nella storia, il singolo di lancio di un album della band non riuscì a entrare nella Billboard Hot 100.

Un’ultima curiosità: nel video, girato da Peter Care all’aeroporto JFK, compaiono alcuni scorci suggestivi della metropoli, tra cui è visibile anche l’insegna di Katz Delicatessen, il locale dell’East Village famoso per i sandwich di pastrami e per essere stata la location della sequenza del finto orgasmo di Harry Ti Presento Sally.

 


 

Blackswan, martedì 22/02/2022

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