Conclusa la scuola ispettori, Franck Sharko a trent'anni approda a Quai des Orfèvres, prestigiosa sede dell'anticrimine di Parigi. È l'ultimo arrivato: gli assegnano i compiti più noiosi e trascorre il suo tempo negli archivi passando al setaccio centinaia di informazioni alla ricerca di un indizio utile per risolvere un vecchio caso. Tra il 1986 e il 1989 tre donne sulla trentina sono state rapite, brutalmente uccise e abbandonate in campi di periferia. Nonostante centinaia di deposizioni, notti insonni e denunce, il predatore è ancora in libertà. Siamo all'inizio degli anni Novanta, le indagini procedono ancora alla vecchia maniera: computer, cellulari, internet sono novità di cui si comincia solo vagamente a sentir parlare, come di un sogno futuristico. Ma Sharko scalpita, vuole dimostrare di meritare il suo posto nella squadra. Una notte di dicembre, uscendo dagli archivi ormai deserti per tornare a casa, intercetta un uomo in preda al panico. Ha in mano una foto – ritrae una donna legata, il volto coperto da un sacchetto di carta con sopra disegnati occhi e bocca – e gli racconta una storia confusa riguardo a una lettera con un enigma da risolvere e una poesia di Baudelaire. Sharko non ci pensa due volte: decide di aggirare le procedure e occuparsene di persona. Ha finalmente l'occasione di uscire dai box e iniziare la sua corsa.
Se, come il sottoscritto, siete amanti del genere thriller, vi dò subito un consiglio: uscite di casa adesso e compratevi questo nuovo romanzo di Franck Thilliez, perché è una vera bomba.
Protagonista assoluto è per la prima volta Franck Sharko, un giovane detective, che dopo l’accademia, viene reclutato dall’anticrimine di Parigi. Come ogni novellino, Sharko viene adibito a noiosi lavori di scrivania, uno dei quali è rileggere i faldoni di un’indagine su un serial killer, archiviata anni prima senza un colpevole. Mentre scopre che uno dei documenti relativi all’inchiesta è misteriosamente sparito, Sharko si imbatte suo malgrado in un altro efferato delitto, che vede come vittima una donna brutalmente massacrata. Operando alacremente su due fronti, il giovane detective giungerà, tra mille peripezie, a scoprire la verità sui feroci assassini.
Ispirato in parte, credo, ai delitti della stazione di Perpignan, un terribile fatto di cronaca che sconvolse la Francia a cavallo della fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio, 1991 è il classico thriller che risucchia fin dalla prima pagina, obbligando il lettore a stare incollato a una vicenda torbida e sconvolgente.
Thilliez gestisce ottimamente i tempi della suspense, dissemina indizi su cui si costruisce una lenta ma inesorabile caccia all’uomo, e non lesina i colpi di scena, rendendo appassionante l’intreccio fra due indagini parallele, il cui mistero è nascosto nelle pieghe del passato.
Tutto funziona al meglio nelle pagine di 1991: l’intreccio credibile e non di facile risoluzione, le atmosfere cupe di una Parigi lontana dagli stereotipi da cartolina, la caratterizzazione dei personaggi, finalmente vividi, pur nella loro tipizzazione, e soprattutto la prosa, decisamente più solida ed espressiva che in alcuni romanzi del passato.
Uno dei miglior thriller di questo 2025, che sta lentamente volgendo al termine.
Blackswan, venerdì 31/10/2025 
 

 
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