Composto da un filotto di canzoni strepitose, Appetite For Distruction (1987), debut album dei Guns N’ Roses, è un disco che, piaccia o meno, ha lasciato il segno, un’opera tanto discussa, quanto iconica e trasgressiva. Tanto trasgressiva, che l’ultima canzone in scaletta ha fatto venire i sudori freddi a tanti ben pensanti dell’epoca e a quei genitori i cui figli ascoltavano a tutto volume, nella propria cameretta, quel concentrato di hard rock e sesso.
Ma
andiamo con ordine. La "Rocket Queen" della canzone è una donna di nome
Barbi Von Greif, almeno secondo le note di copertina di Appetite For Destruction, che ringraziano proprio "Barbi (Rocket Queen) Von Greif".
La
ragazza frequentava la band fin dagli esordi insieme alla sua compagna
di stanza, Pamela Manning. Secondo la Manning, lei e Von Greif avevano
fondato una band per un breve periodo (Barbi cantava, Pamela suonava la
batteria) che la Von Greif voleva chiamare "Rocket Queen". All'epoca
Barbi aveva solo 18 anni, ma era una ragazza piena di talento e
passione, tanto che Slash la definì "una regina della scena underground". Riguardo a Barbi Von Greif, Axl Rose, che si era innamorato della ragazza, disse: "Mi ha tenuto in vita per un po'", tanto da omaggiarla, nei versi finali della canzone:
"Non lasciarmi mai
Dì che ci sarai sempre
Tutto ciò che ho sempre voluto
Era che tu sapessi che ci tengo"
Un messaggio esplicito che parla d’amore, o d’amicizia, di un sentimento puro, di un legame che si vorrebbe indissolubile.
Eppure, "Rocket Queen", chi la conosce lo sa, è una canzone traboccante di sesso. C'è una storia, infatti, legata a questo brano, che sembra essere vera: i gemiti e gli altri suoni a sfondo sessuale che compaiono nel mezzo della canzone furono registrati mentre Axl Rose scopava con una donna nello studio di registrazione. Quella ragazza era la fidanzata del batterista della band, Steven Adler (che in seguito fu cacciato perun'esiziale dipendenza dalla droga).
Il suo nome è Adriana Smith, e si concesse a Axl una notte in cui era furiosa con Adler. "Per quella canzone c'era anche qualcosa che ho cercato di elaborare con diverse persone: un atto sessuale registrato", ha spiegato Axl Rose. "È stato in qualche modo spontaneo ma premeditato; qualcosa che volevo mettere sul disco. Era una canzone a sfondo sessuale ed è stata una notte selvaggia in studio."
Ma veniamo ai fatti. La Smith arrivò in studio con l'intenzione di far ingelosire Adler, ed è allora che Axl le propose di scopare e di registrare l'atto. I fonici microfonarono il pavimento di una cabina vocale, abbassarono le luci e premettero il pulsante rosso mentre Rose e Smith ci davano dentro. Secondo Smith, fu tutto molto imbarazzante, perché Axl voleva che lei si lasciasse andare completamente, cosa estremamente difficile da realizzare in quelle circostanze. Ci è voluto un po' di tempo (e un po' di alcol), ma alla fine il risultato fu raggiunto.
Michael Barbiero, che mixò l'album, non voleva, però, avere niente a che fare con la registrazione della scena di sesso messa in atto in studio, e quindi, dopo aver sistemato i microfoni, la fece registrare dall'assistente fonico Victor Deyglio. Nell'album, Deyglio è indicato come "Victor 'The F--kin' Engineer' Deyglio" per via di questo suo estemporaneo contributo.
La Smith visse momenti difficili in seguito, affermando che quel sordido e patetico atto sessuale "le pesava sull'anima". Tutto ciò che ne ricavò fu una bottiglia di Jack Daniel's e una certa infamia che la segnò a lungo. Finite le registrazioni, la band partì per un tour, divenne incredibilmente famosa e tutti i membri si scordarono completamente dell’esistenza della povera Smith. Che divenne tossicodipendente e passò molto, molto tempo a elaborare la vergogna che provava. Tanto che, a coloro che le dicevano che, quella scopata, tutto sommato, la fece entrare nella leggenda, lei ha sempre risposto: “In qualche modo sono diventata la Rocket Queen. Ma non ho mai, non ho mai detto "sono la Rocket Queen". Non sono io. La vera Rocket Queen è Barbi”.
Blackswan, lunedì 08/12/2025

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