lunedì 7 settembre 2015
domenica 6 settembre 2015
BUCKCHERRY – ROCK’N’ROLL
La saga dei Buckcherry
continua con un settimo album in studio, il cui titolo programmatico (e forse
fin troppo ambizioso) riassume una carriera votata per intero al rock’n’roll.
Con alti (Black Butterfly) e bassi (Confessions), improntati a una formula
immutabile negli anni, replica di un suono vincente capace di produrre autentici
singoli bomba (Sorry, Rescue Me, etc), che hanno scalato senza troppi sforzi le
piazze delle charts statunitensi. E’ questo, in estrema sintesi, il racconto di
una band di simpatici cialtroni, bravi a utilizzare gli ammiccamenti più
oltraggiosi e trasgressivi del rock (sesso, droga e la suggestione di vite vissute
al limite) per comporre canzoni dal gusto smaccatamente radiofonico, in grado
di soddisfare i palati anche di chi non è particolarmente avvezzo al genere.
Sleazy metal e hard rock, Guns N’ Roses e Aerosmith come numi tutelari, e un
impasto sonoro graffiante, divertente e divertito, ma talmente melodico da risultare in fin dei conti innocuo, sia per
le orecchie che per il cuore. Il merito di Josh Tood e soci non è solo quello
di aver trovato una formula vincente, ma è soprattutto la capacità di
riproporsi ogni volta con credibilità, ruffiani finchè si vuole, ma (quasi) sempre
animati dallo spirito di chi ha voglia di far casino e baldoria all night long
e più siamo, meglio è. Un segno distintivo che tutto sommato ce li rende
simpatici, soprattutto se abbiamo la consapevolezza che un disco come questo
non ha nulla di importante da dirci, ma nel momento del cazzeggio è un ottimo
compagno d’avventura. Da salire in macchina, abbassare il finestrino,
schiacciare il pedale dell’acceleratore e alzare il volume dello stereo a
palla. Perché canzoni come Wish To Carry Home, Cradle e The Madness, anche se
non possiedono il dono dell’immortalità, hanno un tiro pazzesco, ci mettono un
attimo a entrarti in testa e sono la perfetta colonna sonora di una leggera
giornata di sole. Rock’n’Roll ma anche no.
VOTO: 6,5
Blackswan, domenica 06/09/2015
sabato 5 settembre 2015
venerdì 4 settembre 2015
mercoledì 2 settembre 2015
NATHANIEL RATELIFF & THE NIGHT SWEATS - NATHANIEL RATELIFF & THE NIGHT SWEATS
Nathaniel Rateliff ricorda uno di quei calciatori che
non sanno come stare in campo. Pensano di essere bravi a ricoprire un ruolo e
lì rimangono, illanguidendo nell'anonimato. Poi, succede qualcosa: la visione
di un allenatore illuminato o un'intuizione personale, e la musica
cambia. Perchè il talento dev'essere indirizzato, non basta seguire le proprie
inclinazioni, occorre trovare il modo per esprimerlo al meglio. Ratecliff
è in attività dal 2007 e ha già pubblicato tre dischi, muovendosi, senza
infamia e senza lode, nel circuito nu-folk. Era la sua passione e evidentemente
pensava di avere le carte in regola per sfondare. E invece,
picche. Accortosi che non avrebbe mai cavato un ragno dal buco,
Nathaniel mette in piedi una band di sette elementi, i Night Sweats, bussa alla
porta della Stax e propone un repertorio nuovo di zecca, soul e r'n'b che più
vintage non si può. Un pugno di buone canzoni che diventano ottime grazie alla
manina santa di Richard Swift, già dietro le tastiere con i The Shins,
cantautore in proprio e produttore di talento (Damien Jurado, Foxygen, etc.).
Il risultato è una vera schiccheria, un disco che probabilmente porterà
una svolta nella carriera di Rateliff, visto che il ragazzo è già approdato
allo show di Jimmy Fallon e si sa che, se passi da quelle parti, il futuro si
tinge di rosa. Energia pura per undici canzoni che guardano a un passato che
suona (musicalmente) lontanissimo, ma che se riadattato con intelligenza
continua ad appassionare schiere di fans. Rateliff si trasforma in un Otis
Redding bianco, sfodera una voce ricca di sfumature, omaggia con filologica
vitalità gli anni d'oro della Stax e, non dimenticandosi del proprio passato
artistico, aggiunge alla miscela un pizzico di americana (Wasting Time fa
pensare immediatamente alla Band). Tutto già ascoltato milioni di volte, certo,
ma questo nuovo "esordio" ha dalla sua la forza di chi è intenzionato
a non lasciarsi sfuggire la sua seconda occasione. Il risultato è ottimo.
VOTO: 7
Blackswan, mercoledì 02/09/2015
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