giovedì 17 marzo 2011

FRITTO MISTO ALL'ITALIANA

Mentre il mondo guarda con angoscia all’apocalisse giapponese;mentre nel Bahrein la rivolta infuria e la gente muore per le strade;mentre in Libia Gheddafi sta massacrando il proprio popolo con il connivente silenzio di tutto il mondo occidentale,il governo italiano lavora ad “epocali” riforme.Alfano mette mano alla giustizia e si inventa un guazzabuglio puteolente di minchiate.Tanto infami da indurre una veemente reazione financo nelle fila del PD.Caos mediatico,fiato alle trombe,insulti bipartisan.Poi Angiolino-cervello fino,per placare gli animi, promette di eliminare la norma transitoria salva-premier,quella che renderebbe retroattiva la riforma e consentirebbe a Cerottone di salvarsi le terga.Il relatore Paniz,altro eroe della carta costituzionale,si presenta infatti ai giornalisti dicendo:<Avete visto ? L’ho promesso e l’ho fatto.Ho tolto l’emendamento sulla retroattività >.Sospironi di sollievo e plauso per l’inaspettato afflatto democratico del centro destra.Poi,si scopre,che dietro il polverone sollevato ad hoc,viene presentato sottobanco un emendamento che riduce la prescrizione per gli incensurati e che di fatto,se applicato alla vicende giudiziarie di Berlu,fa decadere il processo Mills ( l’unico nel quale la condanna era una certezza matematica ).
Non pago di tanto febbrile lavorio,il premier dell’amore modifica il corso della storia italiana,con un altro provvedimento leggendario:concede la scorta a Scilipoti.Due agenti,pagati con pubblico denaro,si occuperanno della sicurezza dell’agopunturista responsabile.Il provvedimento è stato motivato dal fatto che il falso attentatore di Belpietro è ancora a piede libero e pertanto potrebbe tornare a colpire.Non stupitevi.D’altra parte Silvietto nostro,per stare a galla,aveva fatto il mercato delle vacche,e ora le vacche bisogna pagarle.Ecco pertanto l’annunciato rimpastone di governo:in periodo di crisi,è più che giusto aumentare il numero di sottosegretari e vice- ministri ( e quindi il numero degli stipendi ).Giusto anche dare al capo dei responsabili,Saverio Romano,il Ministero dell’Agricoltura.Ma siccome l’interessato ha non poche pendenze con la giustizia ( mafia ),il Colle spernacchia Berlu e rimanda al mittente la proposta di nomina.Sembrerebbe invece passare la nomina di Galan a Ministro dei Beni Culturali al posto del detronizzato menestrello Bondi.Galan alla Cultura è un po’ come mettere Barbablù alle Pari Opportunità.Una cosa che quando la senti ti vien voglia di scendere in piazza a manifestare perché Bondi resti al suo posto.Tu pensa come siam messi...
A proposito di pendenze penali.Scajola,geloso per il potere sempre più crescente di La Russa e Verdini ( altro indagato ) all’interno del PDL,fa la voce grossa e ricatta Al Nanone:o mi dai qualcosa o esco dal partito portandomi via una trentina fra deputati e senatori.Non bastavano le zoccole e i responsabili a ricattare il premier.Ora ci pensa anche l’illustrissimo ex Ministro,quello che viveva in un attico vista Colosseo a sua insaputa e che per comodità nel 2008 si fece costruire un aereoporto vicino a casa.Complimentoni!Di questo passo,molto a breve ce lo ritroveremo al governo con tutto il suo bel bagaglio di legalità assortite.
Berlu,però,da instancabile lavoratore qual è,trova perfino il tempo di chiamare Repubblica per dire che le novità che stanno emergendo dagli atti giudiziari sul caso Ruby sono tutte fandonie:impossibile per un uomo di 75 anni andare con 33 donne.Capisco i deliri di onnipotenza,però,Silvietto,ti assicuro,che i giornali non intendevano tutte in una volta sola.Immagino che nemmeno Superman ce la possa fare.Intendevano una per volta, spalmate magari su un discreto arco temporale. E Viagra e pompetta aiutano anche alla tua età.
Per rimanere in tema di pompette,Cunnilingula,la moglie di Bocchino,dichiara a Vanity Fair di essere a conoscenza da circa due anni e mezzo della relazione fra il marito e la Carfagna,una che ama dare a tutti Pari Opportunità di portarsela a letto.La cosa sarebbe anche divertente, se il clamore suscitato dalla vicenda non coprisse mediaticamente una delle più grandi porcate fatto da questo governo al popolo italiano.Ieri pomeriggio,infatti,la mozione presentata dal PD per accorpare elezioni e referendum in un’unica data,è stata bocciata per un voto.Merito della maggioranza degli onesti e dell’assenza di due deputati PD, due IDV e otto di FLI.Questo significa che dalle tasche degli italiani saranno sottratti e poi gettati al vento la bellezza di 350 milioni di Euro.Con buona pace dei leghisti, che si riempiono la bocca al grido di Roma Ladrona ,e poi quando c’è da rubare sono sempre in prima fila. Cerchiamo di capirli, però:in realtà loro non sono italiani, ma padani. Col tricolore ci si puliscono il culo. Quando in Consiglio Regionale, all’inizio della seduta, viene suonato l’inno nazionale, loro se ne vanno al bar a fare colazione e a parlare di calcio. Che se li vedesse Brunetta, ma non ci arriva, sarebbero guai grossi. Per compensare all’assenteismo dei giorni scorsi, oggi, però, lavoreranno. Il consiglio Regionale della Lombardia resterà aperto per consentire alle camicie ( di forza ) verdi di espletare la loro attività lavorativa.Si faranno pagare gli straordinari per aver lavorato in un giorno di festa ? O pagheranno di tasca propria i costi di luce, riscaldamento e telefono per aver fatto restare aperti uffici altrimenti chiusi ? Al momento non lo sappiamo. Forse, ce lo dirà stasera Smutandato Ferrara, che per un milione e mezzo di euro in tre anni, dati auditel alla mano, sta completando su Rai1 il lavoro inziato tempo fa da Minzolingua: far fuggire gli spettatori del servizio pubblico il più lontano possibile. E noi paghiamo.
Blackswan, giovedì 17/03/2011

martedì 15 marzo 2011

SPAGNA 23F (TRE: IL GOLPE)

Il piano del golpe non era complicato. Forse ingenuo.

L’obiettivo finale era dare un “colpo di timone” (definizione degli stessi golpisti) attraverso la formazione di un governo civico-militare, con a capo un generale, che ristabilisse ordine in un Paese ai loro occhi in frantumi e togliesse di mezzo l’odiato Suarez. Le sue dimissioni appena qualche settimana prima, avevano in un primo momento reso incerti i militari che alla fine pero’ si decisero per proseguire ed anzi accellerare, fissando la data del 23 Febbraio. Il piano consisteva in tre operazioni squisitamente militari funzionali all’ultima di carattere civile-politico. Prima operazione militare: Tejero doveva prendere il Congresso e sequestrare i Parlamentari ed il Governo, approfittando delle elezioni in plenum. Seconda operazione militare: Milan del Bosch (foto destra) doveva prendere Valencia poco dopo ed assicurarsene il controllo. Peraltro i golpisti contavano con che le capitanerie delle altre province, i cui Capitani Generali erano franchisti fino al midollo, avrebbero seguito l’esempio di Milan del Bosch. Terza operazione militare: a Madrid la Divisione Corazzata Brunete, l’unita’ piu’ potente e moderna dell’esercito, doveva uscire a presidiare la capitale. Ultima operazione, quella politica: il generale Armada (foto sinistra) doveva recarsi alla Zarzuela, sede del Re, per persuaderlo a dargli via libera di recarsi al Congresso a suo nome, liberare i deputati e convincere i partiti politici a formare un Governo di coalizione e d'unita’ sotto la propria presidenza.

Ecco forse l’ingenuita’. Contare con l’appoggio del Re senza esserselo assicurato prima per davvero. Armada era stato quasi un padre per Juan Carlos, per quasi quindici anni al suo fianco e fino a quattro anni prima suo portavoce. Contava quindi molto su questa sua relazione personale evidentemente favorevole. Era sicuro che il Re lo avrebbe visto come l’unica persona di cui avrebbe potuto fidarsi in una simile congiuntura. Non dubitava che il Re di fronte alla gravita’ dei fatti avrebbe visto in Lui e nella sua proposta un buon modo per uscire dalla situazione. Invece le cose non andarono come sperava. Grazie all’interporsi del segretario del Re, Sabino Ferndandez Campo (generale con esperienza politica, profonde conoscenze giuridiche e con molte amicizie militari), che risultera’ per questo chiave nella vicenda, il Re non aprira’ mai le porte della Zarzuela ne’ ad Armada ne’ alla Brunete. Non dara’ mai udienza ad Armada.

I golpisti riuscirono dunque nei primi due propositi. Tejero e Milan del Bosch fecero la loro parte. Tejero sequestrato il Congresso aspettava l’autorita’ competente, mentre Milans del Bosch con i suoi 40 carriarmati aveva preso il controllo di Valencia (foto sinistra) e diramato un comunicato in cui dichiarava lo stato d’assedio. Madrid mancava all’appello.

Ovviamente i telefoni erano caldi.

Fernandez Campo avvisa del colpo di Stato il Re, alle prese con una partita di squash con un amico. Non appena rientra alla Zarzuela e prende conoscenza del sequestro dei deputati e dello Stato d’assedio di Valencia, il Re chiama immediatamente Milans del Bosch a Valencia. Il generale lo tranquillizza dicendo che rimane ai suoi ordini e che ha voluto solo prendere in mano la situazione nella propria regione fino a che non venga risolto il sequestro del Congresso.

Nello stesso momento Fernandez Campo riesce a mettersi in contatto con Tejero, gli proibisce di invocare il nome de Re nella sua azione e gli ordina di abbandonare il Congresso. Tejero non lo lascia neanche finire ed attacca la cornetta.

Allora il segretario chiama immediatamente il capo della Corazzata Brunete, generale Juste, amico di vecchia data. Sa molto bene che la Brunete essendo l’unita’ piu’ potente dell’esercito sarebbe determinante per il buon esito del golpe. Juste si trova nel suo ufficio con il generale Torres Rojas e il colonnello San Martin che sono a capo della sedizione nella Brunete e che lo hanno convinto a lanciare le truppe su Madrid, affermando che l’operazione e’ ordinata da Milans, che ha l’appoggio de Re e che viene pilotata da Armada dalla Zarzuela. Quando Fernandez Campo chiama, tutti i generali osservano ed ascoltano attentamente Juste, il quale ad un certo punto chiede se Armada si trova nella Zarzuela. Fernandez Campo dice di no. Lo stanno aspettando alla Zarzuela? Ancora no. Juste capisce allora che i generali al suo cospetto gli anno mentito. Chiama immediatemante il proprio superiore, generale Quintana Lacaci, che aveva appena parlato col Re ed al quale aveva confermato la propria totale lealta’ (il famoso ultimo giuramento nel testamento di Franco). Quando Quintana Lacaci si rende conto che la Brunete sta a punto di sollevarsi, in piena collera e con varie imprecazioni, ordina perentoriamente a Juste e tutti i generali presenti di mantenere la Brunete e tutte le unita’ al loro posto.

Nel frattempo, alla Zarzuela il Re, che aveva appena chiamato Milans e Quintana Lacaci, decide di chiamare il generale Armada presso il Quartier Generale dell’Esercito. Aramda stava aspettando quella telefonata. Come Milans, anche Armada tranquillizza il Re dicendo che la situazione e’ grave, ma non disperata, che puo’ spiegarla, che si reca nel suo ufficio a prendere delle carte e poi immediatamente alla Zarzuela. Prima che il Re risponda, Fernandez Campo rientra nell’ufficio e gli chiede chi sia. E’ Armada - dice il Re sottovoce - tappando la cornetta. Il segretario, che aveva appena parlato con Juste e capito che in qualche modo Armada doveva essere coinvolto, chiede al Re di potergli parlare personalmente. Si mette al telefono ed Armada ripete la filastrocca: situazione grave ma non disperata, vengo alla Zarzuela e parliamo. Fernandez Campo glielo nega, dicendogli che lo avrebbero chiamato se ne avessero avuto bisogno. Armada insiste in tutti i modi ma il segretario e’ irremovibile.

Le ore passano. Di fronte alla chiusura della Zarzuela i golpisti decidono di proseguire diversamente. Armada e Milans parlano per telefono nei propri uffici, circondati da vari generali. Milans propone ad Armada di recarsi comunque al Congresso per offrire ai deputati di formare un governo d'unita’ in cambio della liberazione da parte di Tejero e la revoca dello stato d’assedio in Valencia. Armada ripete il piano ai vari generali presenti i quali assentono ed approvano. Allora Armada richiama la Zarzuela. Anche questa conversazione non e’ privata e varie persone sono presenti ed ascoltano. Armada presenta al Re una situazione sempre piu’ drammatica, con Milans che non vuole ritirare le truppe, le capitanerie sollevate ed il rischio che l’esercito si divida con il pericolo di un confronto armato e guerra civile. Armada racconta quindi al Re la proposta di Milans e dei generali, affermando che Lui stesso a questo punto la vede come unica soluzione. Fa teatro Armada. Si vende come il salvatore della Patria, indicato dagli altri generali. Il Re non risponde e, ormai molto probabilmente certo che sia coinvolto, passa il telefono a Fernandez Campo (foto destra). Questi gli dice che l’idea e’ pura follia. Come possono pensare che il Parlamento voti minacciato dai mitra o che il Re accetti un governo formato con la forza? Non c’e’ altra soluzione - cerca di spiegare Armada. E tutto perfettamente costituzionale, ed anche se non lo fosse l’importante e’ liberare i deputati e risolvere l’emergenza, quello che sicuramente non e’ costituzionale e’ quanto succede nel Congresso adesso - conlude Armada. Il segretario lo lascia parlare e quando finisce gli nega categoricamente il permesso di andare in nome del Re.

Armada non voleva altro. Gli ha solo negato di andare in nome de Re. Armada decide dunque di andare al Congresso e di andarci solo. Non e’ ancora mezzanotte quando esce dal Quartier Generale. All’ingresso le guardie avvisano del suo arrivo Tejero ,che arriva subito dopo e lo saluta militarmente forse anche rincuorato dall’arrivo dell’autorita’ che tanto aspettava. I due parleranno per oltre un’ora. Armada spiega a Tejero che la situazione e’ cambiata, che lo cose non sono andate come previsto, che si sono complicate, che gli spari nell’emiciclo hanno allontanato la Zarzuela. Spiega che avrebbero proposto al Parlamento un Governo d'unita’ ma che sarebbe conveniente, una volta che i deputati abbiano accettato le condizioni, che lui e i suoi uomini prendano un aereo per il Portogallo, gia’ con i motori accesi nel vicino aereoporto di Getafe, con i soldi sufficienti per rimanere all’estero fino a che le acque si siano calmate. Tejero, sorprendentemente glissando su quest’ultimo punto, chiede a proposito del Governo e di chi lo avrebbe formato. Armada spiega che sara’ un governo di coalizione con le forze politiche esistenti. Tejero vuole sapere quali. Armada divaga. Tejero insiste. Alla fine Armada spiega e dice che sarebbero tutti i partiti, destra centro ed anche socialisti e comunisti. Tejero esplode: non si e’ imbarcato in questa avventura per dare la Spagna in mano a comunisti e socialisti, all’anti Spagna. Non fara’ la fine del traditore scappando in aereo in Portogallo. La discussione tra i due continua tra diverbi e minacce. Parlarono pure con Milans al telefono. Tejero rifiuta anche gli ordini di Milans.

Nel frattempo, all’una e venti circa, il Re pronuncia un discorso televisivo alla nazione in cui si schiera apertamente con il processo democratico e con la Costituzione votata dal popolo spagnolo, attraverso il referendum. Juan Carlos nel discorso (foto destra) veste l'uniforme ufficiale di Capitano Generale di tutti gli eserciti, volendo cosi essere inequivocabile con tutto l'Esercito ed i Generali: parla come supremo capo militare, loro superiore, loro Comandante.

Armada, fallito il tentativo di negoziazione con Tejero, esce dal Congresso poco dopo, all'una e venticinque, pronunciando una frase che molti testimoni dicono di aver sentito: “Questo tizio e’ completamente pazzo”.

...continua...

Offhegoes 15/03/11

GLI SCIACALLI

Chicco Testa,che fra le altre cose ha militato anche nel Pci e nel Pds,negli anni ’80 è stato presidente di Lega Ambiente e promotore del referendum antinuclearista del 1987.A distanza di più di vent’anni,in questa nostra Italia in cui tutto vive alla rovescia,lo stimato manager è diventato presidente del Forum Nucleare Italiano,organizzazione no profit ( ??? ) che sostiene la ripresa del dibattito pubblico sullo sviluppo dell’energia nucleare nel nostro paese. L’altra sera in televisione,Testa dava degli sciacalli a quanti,di fronte al disastro ambientale che si sta verificando in Giappone,avevano sollevato non poche perplessità circa il piano del governo volto a reintrodurre le centrali nucleari sul territorio italiano.Testa,avrà avuto anche i suoi buoni motivi per essere passato dall’altra parte della barricata,e non vogliamo saperli.Quello che davvero infastidisce,però,è che Testa insulta sapendo di mentire. Un piccolo passo indietro aiuterà a comprendere.Nel 1987,gli italiani furono chiamati a rispondere su tre quesiti refendari in materia di nucleare.Questo il link per poter andare a verificare gli esiti di quel referendum:

Tuttavia i referendum, così come erano stati formulati, non permisero agli italiani di esprimersi anche su un altro quesito: se permettere di comprare o meno energia elettrica prodotta da centrali nucleari all' estero.E’ questo,dunque,lo spiraglio di luce a cui il nostro governo si è aggrappato per ridar vita alla lobby del nucleare.Il nuovo corso,voluto da Berlusconi,prevede pertanto l’acquisto da parte dell’Italia di quattro nuove centrali nucleari che verrano costruite dall’Areva,azienda statale francese, che Oltralpe di centrali ne ha già costruite ben 56.L’accordo ( già preso ) fra il governo Berlusconi e quello di Sarkozy prevede un esborso da parte dell’Italia della “modesta” somma di 34 miliardi di euro.Questa spesa di denaro pubblico fa in parte comprendere come in Italia,il governo stia tagliando su tutto ( anche sullo studio e la produzione di energie rinnovabili,l’alternativa più valida al nucleare ) e la dice lunga sugli interessi economici di Berlusconi.Che non si limiteranno,ovviamente a foraggiare le casse dello stato francese,a fronte di contropartite che al momento non conosciamo.Immaginatevi,infatti,quale sarà il volume d’affari quando si apriranno le gare di appalto per la conservazione e lo smaltimento definitivo ( la c.d. messa in sicurezza ) del materiale radioattivo.” Il costo per la conservazione delle scorie nucleari è enorme: secondo stime fatte nella seconda metà degli anni Novanta, solo per incapsulare e disporre in condizioni di sicurezza le scorie ad alto livello di radioattività, si dovranno spendere negli Stati uniti oltre 110 miliardi di dollari (al valore del 1996); in Canada, 9,7 miliardi; in Francia e Germania, rispettivamente oltre 7 e 5 miliardi”( da www.zonanucleare.com ).Fa specie,quindi,sentire Testa definire sciacalli gli antinuclearisti ( in Italia direi la stragrande maggioranza dei cittadini ), dal momento che i suoi interessi e quelli della lobby che rappresenta pare abbiano ben poco a che vedere con lo sviluppo energetico e la sicurezza ambientale del paese.Che Testa non sia proprio in buona fede, lo si era già capito anche dall’ormai famoso spot pubblicitario degli scacchi promosso dal Forum che presiede.Il Gran Giurì dell’Autodisciplina Pubblicitaria ha infatti giudicato ingannevole il messaggio informativo della campagna per il rilancio del dibattito sull’energia nucleare in Italia ( nuclearisti scacchi bianchi,ecologisti scacchi neri ), bloccando di fatto la messa in onda della pubblicità entro sette giorni da quello della decisione. Mentre l’Europa,a seguito dell’apocalisse giapponese,  inizia a prendere atto dei gravi rischi connessi all’energia nucleare ( la Merkel ha fatto chiudere le centrali di prima generazione,la Svizzera ha imposto una moratoria sulla costruzione di nuove centrali ),l ‘Italia,come ci hanno fatto sapere la Prestigiacomo e Cicchitto,se ne fotte e va avanti sulla sua linea.Ecco perché diventa fondamentale il referendum del 12 – 13 giugno :restituire un bel plebiscito come quello del 1987 a questi maneggioni della cosa pubblica e della nostra salute,sarebbe come mettere definitivamente fine alle brame nuclear-affaristiche della ganga del cerottone.Perchè il rischio connesso all’energia nucleare non è così remoto come intendono farci credere.In questi giorni,infatti,ho avuto modo di leggere ed ascoltare i pareri di molti esperti in materia.Nessuno di questi studiosi,che evidentemente hanno ancora una rispettabilità da difendere,si è sentito di asseverare la sicurezza al 100% degli impianti nucleari che verranno eventualmente installati in italia.Infatti,le centrali Epr Areva che abbiamo acquistato dalla Francia,pur essendo più sicure di quella di Fukushima,che risale al 1970,non sono ancora a “ sicurezza intrinseca”,cioè completamente sicure.Gli impianti a " sicurezza intrinseca ",ancora in fase di studio,potrebbero essere pronte solo nel 2040.Se c’è qualcuno che ha voglia di far convivere per trent’anni i propri figli con un possibile fungo nucleare in giardino, alzi la mano.Se no,a giugno vada a votare per rimandarli a casa.Loro e il loro nocciolo fondente.Che non è una nuova marca di cioccolatini.
Blackswan, martedì 15/03/2011

lunedì 14 marzo 2011

L'USO IMPROPRIO DELLA LINGUA ITALIANA

“Guascone” in italiano significa spaccone,sbruffone,insomma il classico ammazza sette e storpia quattordici.Il termine,di derivazione letteraria,viene usato in accezione bonaria per identificare quella che si potrebbe definire anche una “simpatica canaglia “,sempre pronta a far rissa, ad accettare sfide improbabili o ad intraprendere imprese ai limiti della praticabilità.Berlusconi dice di aver baciato la mano a Gheddafi perché ama tenere comportamenti guasconi.C’è qualcosa che non quadra.O Berlusconi ha una conoscenza solo approssimativa della lingua italiana oppure ha in cantiere una riforma del vocabolario che gli consenta di attribuire nuovi significati alle parole che usa.Quando sento la parola guascone,infatti,mi tornano alla mente i Tre Moschettieri partoriti dalla fantasia di Dumas padre.Gente dal fioretto facile e dall’orgoglio smisurato,non certo incline a prostrarsi al potente in un atto di deferenza tanto mortificante.Un guascone la mano se la fa baciare,semmai;un guascone non si fa insultare come ultimamente Gheddafi ha fatto con il governo italiano,senza rispondere pan per focaccia;né tanto meno, si fa minacciare dal figlio del rais senza restituire un’immediata stoccata.In un’accezione negativa,però,il termine guascone sta a significare anche smargiasso,fanfarone,cioè colui che si vanta oltre misura di successi reali o immaginari o che fa bella mostra di un coraggio che non ha.Non credo che Berlusconi conoscesse questo secondo significato,che è quello invece che meglio descrive la genuflessione del premier al rais libico.Infatti Cerottone,credendo di essersi proclamato Moschettiere di Sua Maestà, ha continuato a suonare la fanfara,vantandosi,non più tardi di ieri,di essere un eroe e un temerario. Anche in questo caso l’uso della lingua italiana appare zoppicante.Quale eroismo si cela dietro una vita spesa tra bunga bunga,zoccole,privilegi e baci a mano di dubbia moralità?Non è dato saperlo.Io da sempre attribuisco un significato diverso alla parola eroe.Eroi,ad esempio,erano Paolo Borsellino e Giovanni Falcone,due magistrati che hanno perso la vita per servire lo Stato, indagando sui non limpidi rapporti fra cosa nostra e il fanfarone incerottato.Eroe è Ingroia, magistrato che rischia la vita tutti i giorni per combattere la mafia,e sale su un palco a mettere la propria faccia contro una riforma della Giustizia volta a sovvertire lo Stato di diritto. Ma Ingroia,per questa gente che non conosce la lingua italiana e la decenza,è solo un comunista che deve dimettersi.D’altra parte il magistrato palermitano ha fatto condannare per mafia Marcello Dell’Utri.Il quale,subito dopo la sentenza,tutto sorridente, definiva come eroe Mangano.Così il cerchio si chiude.Sugli eroi guasconi e sul nostro vocabolario.

Blackswan, lunedì 14/03/2011

domenica 13 marzo 2011

LA GANGA DEL CEROTTONE

Capigliatura al bitume,faccia gonfia da botulino e una generosa passata di fard per cercare di coprire i segni di un volto stravolto dagli eccessi.Siccome la classe non è acqua,adesso Al Nanone ha aggiunto all’impalcatura anche un cerottone.Un cosa sobria,peraltro,difficile da vedere a occhio nudo.Intervistato dal Fatto Quotidiano,il medico che ha eseguito la presunta operazione all’augusta mandibola,ha fatto presente che il cerotto non ha alcuna funzionalità ( non vi è infatti alcuna ferita sull’epidermide ),se non quella di dare sostegno ai punti interni.E’ la prima volta che sento una cosa del genere,ma tutto può essere.Io,più maliziosamente avevo pensato ad altro. Ho avuto il sospetto che quel bel cerottone sia stato messo lì a bella posta, per giocarsi anche la carta della compassione, che fra l’elettorato anziano,che si sa,ha la lacrima facile, fa sempre il suo bell’effetto.Mi è stato poi suggerito con molta sagacia che l’operazione,il cerotto,il volto sofferente,creino un ottimo presupposto di legittimo impedimento visto l’approsimarsi delle udienze che vedranno il premier sul banco degli imputati.Anche questa teoria è più che plausibile.Sia quel che sia, di certo a me il cerottone suscita solo molta nostalgia per uno dei momenti più belli degli ultimi diciassette anni: quella splendida serata di dicembre 2009 in cui il povero Tartaglia si è immolato per farsi carico dei desideri di gran parte del popolo italiano.
Ad ogni modo,il cerottone non sembra aver ringalluzzito solo il premier,che se ne è uscito con la boiata pazzesca della riforma della giustizia, ma sembra aver dato nuova linfa anche alla cricca degli onesti che lo circonda.Tanto da aver resuscitato perfino il buon Scajola ( quello a cui avevano comprato la casa vista Colosseo a sua insaputa),che vuole dar vita ad un gruppo autonomo dal PDL,chiamato “Azzurri per la libertà “( bocche sempre piene di libertà a centro destra ).Scajola,per chi avesse memoria corta,oltre ad abitare case a sua insaputa,era anche quello che durante i fatti del G8 a Genova,quando era Ministro dell’Interno,si trovava a Roma a comprare tappeti; ed è lo stesso che, abitando ad Imperia,si fece costruire per comodità un aeroporto ad Albenga:il primo caso al mondo di aereoporto ad personam.Come perdere l’occasione di rimetterlo a gestire la cosa pubblica ?
Oltre a Scajola,si scatena anche l’onorevole Iva Zanicchi,che intervistata da Libero,dice che la sinistra riempie le piazze,mentre il PDL non lo fa mai.Perchè?Perchè,risponde candidamente l’ex presentatrice di “ Ok il prezzo è giusto”: << Noi di solito lavoriamo>>.Come darle torto.Di solito le piazze sono riempite da comunisti nullafacenti, che  il sabato o la domenica invece di stare alla scrivania o in fabbrica non trovano di meglio che bighellonare alle manifestazioni.Mentre loro producono.A nulla credo gioverebbe ricordare all’aquila di Ligonchio che fare l’europarlamentare a babbo morto è una cosa ben diversa dal lavorare:non ti alzi alle sei del mattino,non vai in fabbrica o in ufficio,e non ti spacchi il culo per dieci ore al giorno a fronte di uno stipendio da fame.Vivi di privilegi.Ma sono particolari.Non irrilevanti però come la data di nascita di Ruby, Rubacuori,dal momento che una delegazione di onest’uomini partita dell’Italia,destinazione Marocco,cerca di corrompere una funzionaria dell’anagrafe per fare apparire la nipote di Mubarak più grandicella di due anni.Operazione fallita perchè in Marocco sono più onesti che da noi.Chi sarà stato?L’onorevole Ghedini sdegnato, prima ringrazia Il Fatto Quotidiano per lo scoop che serve a fare chiarezza e poi dice che chiunque sia stato l’ha fatto per danneggiare il premier.Ci vogliamo bere anche questa ? E beviamocela,allora.Tanto la ganga del cerottone ne ha per tutti e tutti i giorni.Una più o una meno che differenza fa ?

Blackswan, domenica 13/03/2011