lunedì 24 novembre 2014

IL MEGLIO DEL PEGGIO





Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo.

"Ho provato molta collera. Mi hanno paragonato a Hitler...I giudici di Torino si sono visti costretti a trovare un colpevole. C'è stata una violazione dei principi del giusto processo" (Stephan Schmidheiny, patron di Eternit, assolto dalla Corte di Cassazione per intervenuta prescrizione dall'accusa di disastro doloso ambientale a Casale Monferrato). 

Dunque, nessun colpevole e nessun risarcimento ai familiari delle vittime dell'amianto e alle comunità locali.
Ecco un altro "perseguitato" dai giudici. Dopo i martiri made in Italy, ce n'è uno svizzero. Un individuo senza scrupoli ha beneficiato delle leggi "ad personam" di berlusconiana fattura e la fa franca. 3000 vittime sulla coscienza, ammesso che ne abbia una, sono acqua fresca.  "Subito riforma della prescrizione, tutti insieme" , precisa il presidente del Senato, Piero Grasso. Chiudere la stalla quando i buoi sono scappati è lo sport più in voga nel nostro Paese. Del resto, "noi non possiamo abituarci all'idea di raccontare l'Italia come un insieme di sfighe", ammonisce il nostro Premier. In compenso, Matteo Il Grande incontrerà i familiari degli sventurati, morti per cause naturali. Commovente.
Nell'Italia dell'impunità, illustri pediatri inducono mamme a usare latte in polvere in cambio di elargizioni di tangenti, sotto forma di costosi viaggi e regali di lusso, da parte di note ditte produttrici di alimenti per l'infanzia. Tutti arrestati, certo, ma tra non molto torneranno ai propri posti e tutto cadrà in prescrizione. E il futuro è solo l'inizio (ricordate lo spot della Leopolda?).
Il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in pole per la cadrega al Quirinale, utilizzerebbe impropriamente i voli di Stato (che devono essere specificamente autorizzati) per tornare a casa. Che male c'è? Si sarà trattato di una visita ufficiale. Anche l'allora Ministro della Giustizia Clemente Mastella, nel 2007, era in visita ufficiale al Gran Premio di Monza. E il futuro è solo l'inizio.
La corruzione dilaga, l'evasione fiscale viene condonata, gli inquisiti e i condannati si muovono con nonchalance nei palazzi del potere ma il futuro è solo l'inizio.  La protesta agita le piazze di Milano, Bergamo, Parma, Ferrara, Modena, Roma, Napoli, e quel gran bischero di Matteo preferisce intrattenersi col mondo della finanza e dell'imprenditoria. E, intanto aizza un sindacato che pare essersi svegliato come un orso bruno dopo il letargo. "Loro si inventano gli scioperi, io creo lavoro". 
Dal vangelo secondo Matteo.

Silvio Berlusconi, ricoverato per l'acuirsi dell'uveite, si rivolge agli amici pensionati: "Dovete andare a votare. Ve lo manda a dire un vostro coetaneo che vi vuole bene, proprio lui. Silvio Berlusconi".

Maria Elena Boschi (Ministro per le Riforme), in occasione di una visita a una scuola: "Il Patto del Nazareno? Sono regole che valgono per tutti e si scrivono anche con chi non la pensa come noi. Mi sembra sia un buon esempio anche per i bambini..."

Alessandra Moretti (eurodeputata Pd) al Corriere.it : " In politica io voglio avere il mio stile, l'essere sempre a posto, è un quid in più. Rosy Bindi ha avuto il suo stile. Il nostro stile è diverso, per fortuna...Io, ad esempio, ho deciso di andare dall'estetista ogni settimana...Cosa dovrei andare in giro con i peli e i capelli bianchi? Ho un ruolo pubblico, rappresento tante donne e voglio rappresentarle al meglio. Il nostro stile è 'Ladylike', uno stile che deve piacere..."

Marianna Madia (Ministro della Pubblica Amministrazione) : "Ogni giorno, durante gli eventi, negli incontri pubblici e privati, per strada, decine di persone mi chiedono di fare un selfie. Dico a tutti di sì, perchè credo che sia un modo, certo non l'unico e certo perfettibile, per far sentire i rappresentanti delle istituzioni più vicine ai cittadini..."

Cleopatra, lunedì 24/11/2014


domenica 23 novembre 2014

LARKIN POE – KIN




Ci sbilanciamo o non ci sbilanciamo ? Ma si, sbilanciamoci, prendiamo aria e gridiamolo a pieni polmoni: cazzo che disco ! Il miglior debut album dell’anno, uno dei migliori dischi dell’anno, una delle musiche più travolgenti, divertenti e coinvolgenti che le mie orecchie abbiano ascoltato in questo 2014. Segnatevi subito il nome di queste due sorelle originarie di Atlanta: una è Rebecca Lovell, voce e chitarra, e l’altra è Megan Lovell, lapsteel, dobro e voce. Due sorelle che iniziano presto a suonare, visto che già nel 2005, poco più che ventenni, fondano le Lovell Sisters, e pubblicano due album indipendenti di cui si fa un gran parlare nel circuito del bluegrass e dell’americana. Lunghi tour, comparsate alla radio e in tv e un successo che aumenta concerto dopo concerto. Nel 2009, la svolta: le due ragazze, che fra i loro antenati vantano niente meno che lo scrittore Edgar Allan Poe, cambiano nome in Larkin Poe, dedicando il nome della band al loro bis bis bis nonno, cugino del grande poeta e novellista bostoniano. In tre anni, dal 2010 al 2013, pubblicano una manciata di Ep e finalmente nel 2014, vengono messe sotto contratto dalla Restoration Hardware, con cui rilasciano il loro album d’esordio. Questa, per sommi capi, la storia che ha portato le due sorelle alla ribalta del mercato statunitense. Già, perché negli States di queste due ragazze si fa un gran parlare già da un po’, tanto che la stampa specializzata le ha definite le sorelline minori degli Allman Brothers. In realtà con la grande band originaria di Jacksonville, le Larkin Poe non hanno molto in comune, se non una basilare propensione verso un suono tipicamente americano, che nello specifico si sviluppa maggiormente durante le loro performance live. 





Kin è in realtà un album cangiante e variegato, dove si, è vero, confluiscono sonorità legate alla grande tradizione americana (folk e blues soprattutto) ma l’ossatura delle canzoni è fatta anche di rock, pop, e tanto, tanto soul. Splendidi interplay vocali, ganci melodici come se piovesse, una veste fresca, frizzante e modernissima per dodici canzoni che vanno giù d’un fiato, che ti ritrovi a canticchiare sotto la doccia cinque minuti dopo averle ascoltate, che ti obbligano a battere il tempo con piedi e mani, mentre la testa ciondola instancabilmente. Il soul 2.0 di Dandelion, il blues caracollante di Jailbreak, la tessitura vocale di Elephant, i graffi rock di Sugar High, e il ballatone gospel di Overchiever, che chiude il disco, entreranno nel vostro iPod e ci resteranno a lungo. Vi ricordate Ultraviolence, l’ultimo disco di Lana Del Rey prodotto da Dan Auerbach dei Black Keys? Ecco, se togliete la patina gotica e il mood malinconico, e aggiungete brio, ritmo, colori e allegria avrete un’idea abbastanza precisa di cosa vi troverete di fronte ascoltando Kin. Che sicuramente non è un disco che passerà alla storia, ma vi terrà incollati allo stereo per giorni e giorni. A proposito: appena finito di scrivere, vado subito a riascoltarlo.

VOTO: 8





Blackswan, domenica 23/11/2014


sabato 22 novembre 2014

QUEEN – LIVE AT THE RAINBOW 1974



I Queen prima che diventassero I Queen, prima del capolavoro A Night At The Opera, prima dell’esplosione definitiva di News Of The World, prima che diventassero un’infallibile macchina da soldi e uno dei fenomeni mediatici più importanti degli anni ’80. Live At Rainbow ’74 restituisce alle nostre orecchie una band che iniziava a svoltare (è il tour di Sheer Heart Attack, che contiene Killer Queen, primo singolo da top five), ma che di strada doveva farne ancora parecchia. Doppio disco dal vivo, a oggi inedito, che contiene le performance tenutesi al Rainbow di Londra la notte del 31 marzo del 1974 e la notte del 20 novembre dello stesso anno. Il materiale era talmente buono (trattasi peraltro dei primi concerti in cui la band di Freddy Mercury saliva sul palco come headliner), che l’intenzione della Emi era quella di proporlo come terza uscita discografica del gruppo. Poi, il progetto fu abortito e le registrazioni vennero messe nel cassetto, per far posto alla pubblicazione del già citato Sheer Heart Attack. Oggi, dopo esattamente quarant’anni da quei concerti, i nastri rivedono la luce in un doppio cd, che è una vera chicca per intenditori e un’opera imperdibile per tutti i fans della band. Non solo la resa qualitativa delle registrazioni è ottima, ma è soprattutto il contenuto a essere di altissimo livello. Potenti, roboanti, glamour, fotografati nel loro momento di massimo splendore (che per il sottoscritto culminerà – e si esaurirà- nei due album successivi), i Queen danno vita a due esibizioni con cui si affrancano definitivamente da quell’equivoco che li vedeva spesso tacciati di essere cloni dei Led Zeppelin. Seppure ancora acerba, è impressionante ascoltare la duttilità e l’estensione della voce di Freddy, già mattatore indiscusso di un gruppo che ci da dentro senza risparmiare sangue e sudore. Now I’m here, Killer Queen, Liar, Stone Cold Crazy e l’immensa White Queen sono gemme a cui il tempo non ha tolto un briciolo del loro originario splendore. Oltre al formato doppio cd (ma i due cd possono essere comprati anche singolarmente), è uscita la versione in vinile, quella in dvd, e un cofanetto deluxe comprendente due cd, un dvd e un Blu Ray, un libro di sessanta pagine e svariati gadgets.

VOTO: 8   





Blackswan, sabato 21/11/2014

DALLA PARTE DEL KILLER