mercoledì 6 luglio 2011

GIACINTO FACCHETTI,UNA PERSONA PER BENE

 
Non ho mai nascosto la mia passione per i colori nerazzurri e quindi so che la credibilità di questo post verrà in qualche modo a essere compromessa.Nonostante la mia fervente fede calcistica,mi ritengo uno di quei tifosi che,per quanto appassionato e partigiano,abbia quantomeno una visione sinceramente romantica del calcio.Amo vincere,ma pretendo di farlo lealmente,senza mezzucci e aiuti, o traendo vantaggio da sviste arbitrali.Sono così ortodosso in questa visione sportiva,che se avessi la certezza che l'Inter fosse implicata in quel pantano mafioso chiamato Calciopoli,pretenderei le venisse inflitta la più severa delle punizioni,altro che serie B.Quindi,avendo in questi giorni approfondito la questione,ed essendomi fomato il convincimento che dalla grancassa mediatica esca qualche nota stonata,mi sento di spezzare una lancia a favore della credibilità della mia squadra.Ad una lettura superficiale dei titoli dei giornali ( che puntano sempre al sensazionalismo da strillone,anche se poi all'interno si legge altro ) l'Inter parrebbe coinvolta pesantemente nello scandalo emerso nel 2006.Parrebbe.Poi,basta leggere le intercettazioni che vedono coinvolti Facchetti e Moratti per comprendere che c'è un abisso tra quello che faceva la dirigenza nerazzurra e i maneggiamenti di Moggi e dei suoi allegri compari.Lo sostiene peraltro lo stesso Palazzi,che equipara la posizione dell'Inter a quella del Milan,ma non a quella della Juve,i cui illeciti,ben più gravi e invasivi,le valsero come pena la serie B e la revoca di due scudetti.Occorre subito far chiarezza su un aspetto della questione.Quella di Palazzi non è una sentenza,ma una requisitoria postuma,la cui tesi accusatoria,già proposta per Milan e Fiorentina a suo tempo,fu respinta dalla Corte Federale.Peraltro,la tesi sostenuta da Palazzi riguarda solo ed esclusivamente l'ambito sportivo,mentre per quanto riguarda quello penale i giudici di Napoli hanno già accertato che la posizione dell'Inter è esente da rilievi. Vale poi la pena almanaccare anche su un paio di altre questioni.La requisitoria di Palazzi è postuma,e lo è essenzialmente per due motivi.In primo luogo,Giacinto Facchetti,il presunto colpevole dei tentativi di acquisire favori da Paolo Bergamo,l'allora designatore degli arbitri,purtroppo è deceduto e non può nè replicare nè difendersi.In secondo luogo,la prolusione del magistrato verte su fatti che, per quanto riguarda l'Inter e i suoi tesserati,sono ampiamente prescritti.Non solo.Stranamente, la tesi accusatoria di Palazzi non prende in considerazione la più grave delle intercettazioni del lotto,comparsa questa mattina sulle pagine della Gazzetta dello Sport.Si tratta dell'intercettazione di una telefonata,risalente al 2005, intercorsa fra Paolo Bergamo e Maria Grazia Fazi,segretaria della Can (Commissione Arbitri Nazionali ), in cui Facchetti viene appellato come un idiota a cui si può fra credere qualunque cosa,anche perchè,cito testuali le parole di Bergamo, : " se c'è qualcosa che deve prendere,a lui non gli tocca mai quando c'è la Juve" e ancora " si,ma con loro non incassa mai nessuno.Con loro,con Torino,non incassa mai niente nessuno.E' questa la logica del discorso ".A leggere questa intercettazione in combinato disposto con le altre ( in cui peraltro sia Facchetti che Moratti si limitano solo a chiedere che venga inviato un arbitro bravo oppure non un arbitro palesemente ostile ),emerge un quadro sostanzialmente diverso da quello che si vorrebbe far credere in queste ore.Fermo restando che non è piacevole scoprire l'esistenza di abboccamenti da retrobottega che nulla hanno a che fare con la trasparenza del calcio,è vero anche che c'è telefonata e telefonata.Moggi ordinava e predisponeva,aveva contatti diretti con direttori di gioco,tramite una fitta rete di entrature,consolidata con scambi di favori e prebende,ricatti e minacce.Facchetti,invece cercava solo di difendere il proprio orticello dagli intrighi della Triade per vie traverse,senza che peraltro le proprie richieste fossero ritenute credibili o prese in seria considerazione da chi di dovere ( vedi intercettazione citata poc'anzi ).Resta per ultimo l'aspetto relativo alla prescrizione.In Italia ( ne abbiamo un esempio con il nostro premier ),la prescrizione viene, spesso e per motivi di comodo,assimilata all'assoluzione.E' ovvio che non sia così.Prescrizione significa,in soldoni,che è passato troppo tempo perchè tu possa essere giudicato per un determinato reato.Questo non esclude che di quel reato tu possa essere comunque colpevole.L'Inter potrebbe avvalersi di questa prescrizione e probabilmente non correrebbe nemmeno il rischio di vedersi revocato lo scudetto 2006.Oppure,Moratti potrebbe seguire un'altra strada: rinunciare alla prescrizione e affrontare il giudizio.Sono convinto,vista la fragilità del castello accusatorio,che vincerebbe e vincerebbe anche bene.Una vittoria che avrebbe un significato importante non solo per la sua presidenza e per tutti i tifosi nerazzurri,ma che soprattutto riscatterebbe la memoria infangata di Giacinto Facchetti.Grande calciatore e persona per bene.
 
Blackswan, 06/07/2011
 

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