Non ho mai nascosto  la mia passione per i colori nerazzurri e quindi so che la credibilità di  questo post verrà in qualche modo a essere compromessa.Nonostante la mia fervente fede calcistica,mi  ritengo uno di quei tifosi che,per quanto appassionato e partigiano,abbia  quantomeno una visione sinceramente romantica del calcio.Amo vincere,ma  pretendo di farlo lealmente,senza mezzucci e aiuti, o traendo vantaggio  da sviste arbitrali.Sono così ortodosso in questa visione sportiva,che  se avessi la certezza che l'Inter fosse implicata in quel pantano mafioso  chiamato Calciopoli,pretenderei le venisse inflitta la più severa delle  punizioni,altro che serie B.Quindi,avendo in questi giorni approfondito la  questione,ed essendomi fomato il convincimento che dalla grancassa mediatica  esca qualche nota stonata,mi sento di spezzare una lancia a favore della credibilità  della mia squadra.Ad una lettura superficiale dei titoli dei giornali ( che  puntano sempre al sensazionalismo da strillone,anche se poi all'interno si legge  altro ) l'Inter parrebbe coinvolta pesantemente nello scandalo emerso nel  2006.Parrebbe.Poi,basta leggere le intercettazioni che vedono coinvolti  Facchetti e Moratti per comprendere che c'è un abisso tra quello che faceva la  dirigenza nerazzurra e i maneggiamenti di Moggi e dei suoi allegri compari.Lo  sostiene peraltro lo stesso Palazzi,che equipara la posizione dell'Inter a  quella del Milan,ma non a quella della Juve,i cui illeciti,ben più gravi  e invasivi,le valsero come pena la serie B e la revoca di due  scudetti.Occorre subito far chiarezza su un aspetto della questione.Quella di Palazzi non è una  sentenza,ma una requisitoria postuma,la cui tesi accusatoria,già proposta per  Milan e Fiorentina a suo tempo,fu respinta dalla Corte Federale.Peraltro,la  tesi sostenuta da Palazzi riguarda solo ed esclusivamente l'ambito  sportivo,mentre per quanto riguarda quello penale i giudici di Napoli  hanno già accertato che la posizione dell'Inter è esente da  rilievi. Vale poi la pena almanaccare anche su un paio di altre  questioni.La requisitoria di Palazzi è postuma,e lo  è essenzialmente per due motivi.In primo luogo,Giacinto Facchetti,il  presunto colpevole dei tentativi di acquisire favori da Paolo Bergamo,l'allora  designatore degli arbitri,purtroppo è deceduto e non può nè replicare nè  difendersi.In secondo luogo,la prolusione del magistrato verte su fatti che, per  quanto riguarda l'Inter e i suoi tesserati,sono ampiamente prescritti.Non  solo.Stranamente, la tesi accusatoria di Palazzi non prende in considerazione la  più grave delle intercettazioni del lotto,comparsa questa mattina sulle pagine della  Gazzetta dello Sport.Si tratta dell'intercettazione di una telefonata,risalente  al 2005, intercorsa fra Paolo Bergamo e Maria Grazia Fazi,segretaria  della Can (Commissione Arbitri Nazionali ), in cui Facchetti viene  appellato come un idiota a cui si può fra credere qualunque cosa,anche  perchè,cito testuali le parole di Bergamo, : " se c'è qualcosa che deve  prendere,a lui non gli tocca mai quando c'è la Juve" e ancora " si,ma con loro  non incassa mai nessuno.Con loro,con Torino,non incassa mai niente nessuno.E'  questa la logica del discorso ".A leggere questa intercettazione in combinato  disposto con le altre ( in cui peraltro sia Facchetti che Moratti si limitano  solo a chiedere che venga inviato un arbitro bravo oppure non un arbitro  palesemente ostile ),emerge un quadro sostanzialmente diverso da quello che si  vorrebbe far credere in queste ore.Fermo restando che non è piacevole scoprire  l'esistenza di abboccamenti da retrobottega che nulla hanno a che fare con la  trasparenza del calcio,è vero anche che c'è telefonata e telefonata.Moggi  ordinava e predisponeva,aveva contatti diretti con direttori di gioco,tramite  una fitta rete di entrature,consolidata con scambi di favori e prebende,ricatti  e minacce.Facchetti,invece cercava solo di difendere il proprio orticello dagli  intrighi della Triade per vie traverse,senza che peraltro le proprie richieste  fossero ritenute credibili o prese in seria considerazione da chi di dovere ( vedi  intercettazione citata poc'anzi ).Resta per ultimo l'aspetto relativo alla  prescrizione.In Italia ( ne abbiamo un esempio con il nostro premier ),la  prescrizione viene, spesso e per motivi di comodo,assimilata  all'assoluzione.E' ovvio che non sia così.Prescrizione significa,in soldoni,che  è passato troppo tempo perchè tu possa essere giudicato per un determinato  reato.Questo non esclude che di quel reato tu possa essere  comunque colpevole.L'Inter potrebbe avvalersi di questa prescrizione e  probabilmente non correrebbe nemmeno il rischio di vedersi revocato lo scudetto  2006.Oppure,Moratti potrebbe seguire un'altra strada: rinunciare alla  prescrizione e affrontare il giudizio.Sono convinto,vista la fragilità del  castello accusatorio,che vincerebbe e vincerebbe anche bene.Una vittoria  che avrebbe un significato importante non solo per la sua presidenza e per tutti  i tifosi nerazzurri,ma che soprattutto riscatterebbe la memoria  infangata di Giacinto Facchetti.Grande calciatore e persona per  bene.
Blackswan, 06/07/2011 
 
Nessun commento:
Posta un commento