Avevo pensato ad un commento, ma poi ho optato per un breve post vero e proprio.
Assumo comunque fin d'ora l'impegno a chiuderla qui perchè suppongo che per un blog non siano positivi gli scambi a due.
Non c'è dubbio che l'euforia per i bei risultati colti sia del tutto legittima.
E non c'è dubbio che sia meritata.
Una parte del paese ha saputo tenere la barra dritta anche in mezzo alla tempesta, e con ragione ora se ne sente fiera.
Ma questo vuol dire parlare di noi, non del paese nel suo insieme.
All'estero veniamo visti sì come quelli che (forse) si stanno liberando della telecrazia berlusconiana, ma dopo averla scelta ed essersela tenuta per un sacco di tempo.
Scelta liberamente, insisto, perchè il fascismo strisciante di Canale 5 ha fatto molti danni ma nelle cabine elettorali non ci è mai entrato.
E' bellissima la frase in cui Blackswan parla di un patrimonio enorme gestito in violazione di una legge sul conflitto di interessi che non c'è.
Ha ragione, perchè è una legge che non c'è e ci dovrebbe essere, dato che altrove più o meno tutti ce l'hanno.
Ma perchè non c'è?
Perchè pochi la volevano davvero, e i primi a non averla voluta sono stati gli uomini dell'attuale opposizione, che quando erano al governo hanno barattato la legge sul conflitto di interessi con quel piatto di lenticchie che fu la presidenza D'Alema alla commissione bicamerale per le riforme.
La realpolitik, nipote indebolita del machiavellismo, è connaturata a molti italiani e partorisce mostri di opportunismo miope.
E questo è comprensibile per gente che si prefigge di fottere più denaro e più persone possibili, senza senso dello stato, senza considerazione del prossimo e senza prospettive di lungo periodo.
Noi invece non possiamo permetterci di essere miopi, e quindi non possiamo accontentarci di avere vinto il derby.
Anche perchè, riconosciamolo, abbiamo giocato bene ma abbiamo anche avuto un po' di culo.
Il referendum sul nucleare sarebbe probabilmente passato comunque ma Fukushima, mi perdonino i giapponesi, ha dato una bella mano.
Pisapia era un ottimo candidato ma se Donna Letizia non si fosse suicidata in diretta tv magari la vittoria sarebbe stata più sofferta.
Io sono dell'Inter, a me vincere il derby in contropiede va benissimo.
Però bisogna vincere il campionato, perchè è ora, e per quello bisogna anche avere un gioco.
E quindi, non per cinismo o per distaccata disillusione, ma per vincere di più e meglio, bisogna secondo me restare umili e concentrati.
Ragion per cui va benissimo la serata sul lavoro organizzata con la Fiom.
Io l'ho trovata enfatica ma questo è un parere personale, se la si ritiene una cosa positiva se ne facciano altre dieci senza alcun problema.
Però poi, esauriti i mortaretti, testa bassa sul manubrio e pedalare.
Noi per primi, da buoni milanesi, che di strada da recuperare ne abbiamo parecchia.
Ezzelino da Romano
1 commento:
Fossero questi gli scazzi,amico mio.:) Mi avevi dato uno spunto troppo interessante per tirarmi indietro e non accendere la miccia del confronto.Lo stesso valga per Offhegoes,con il quale spesso collido in epiche discussioni.D'altra parte,siamo perfettamente in linea con l'immagine di una sinistra che non si mette d'accordo nemmeno quando vince.A parte una visione leggermente diversa sui concetti di euforia e libertà,il tuo punto di vista,come ben sai,lo condivido completamente,soprattutto per quanto riguarda la testa bassa sul manubrio e il pedalare. E ancor di più sul vincere lo scudetto e il derby.Anche con un calcio di rigore inesistente al 90° :)
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