giovedì 23 giugno 2011

CHE COMBINI,TONINO ?

 
"Tonino,ma che ci azzecca ?",avranno pensato migliaia di sostenitori e simpatizzanti dell' IDV,dopo aver visto la foto che ritraeva l'ex-magistrato a conciliabolo con il nano di Hardcore.Fermo restando che non è dato di sapere cosa i due si siano detti ( e a tal proposito,Di Pietro,farebbe bene ad esporre i contenuti della conversazione con estrema chiarezza e profusione di dettagli ),il casus belli ( si intenda belli come guerra e non come aggettivo di bellezza - ndr per Salvini ), che sta infuocando il web, merita qualche breve considerazione.Parlare con un esponente del governo,se rivesti una carica istituzionale e sei un leader dell'opposizione,a volte può capitare,o meglio,come si dice a Roma,"te tocca ".Certo è,che dopo aver dato a Berlusconi del mafioso e dello "stupratore di democrazia",oltre ad averlo attaccato per anni senza mezzi termini più o meno su tutto,Di Pietro se la sarebbe potuta risparmiare.Sicuramente,se la sarebbe risparmiata il Di Pietro di due mesi fa.Ma ora,le cose sono cambiate.Dopo il flop IDV alle elezioni amministrative,Tonino ha decisamente cambiato atteggiamento nel modo di fare politica.L'emorragia di voti deve averlo convinto che l'opposizione usque ad finem,i toni accessi,le invettive,talvolta anche roboanti,ma comunque sempre sacrosante,non pagassero più.Ha deciso pertanto di cambiare strategia:si è rifatto il trucco,si è messo a controllare la propria vis oratoria che,per quanto efficace,nei momenti più convulsi si faceva farraginosa e stentata,si è disegnato in volto un bel sorriso di circostanza e ha inaugurato un nuovo corso di pacatezza riflessiva e colloquiale.Con l'intenzione,molto probabilmente,di acquisire alle proprie fila il consenso dell'elettorato moderato o indeciso,senz'altro più cospicuo nei numeri di quello radicale.Il rischio di questo restyling,però,è  che Di Pietro perda ciò che fino ad ora era riuscito a creare grazie ad una credibilità e ad una coerenza,figlie di una certa intransigenza giacobina,molto apprezzata però, soprattutto da chi in questa politica amorale e trafficona non crede più tanto.Che sono poi gli stessi che ora non smettono di riservagli critiche,anche alla luce della vittoriosa,ma non lineare gestione dei referendum,venduti prima come spallata necessaria per affondare il governo Berlusconi, e poi trasformati in occasione elettorale di trasversale utilità.Un autogol,quello di Di Pietro,un pò ingenuo,ma soprattutto pericoloso perchè ingenera non pochi interrogativi sulla tenuta dell'opposizione,ed in particolare sulla creazione di un possibile blocco a sinistra composto da IDV,SEL e PD.Nè basta a sedare gli animi accessi dei propri indignati sostenitori,il fatto che l'ex magistrato compaia nel fotogramma incriminato con sguardo accigliato e braccia conserte,in un atteggiamento di totale chiusura.Con certa gente non si parla proprio,nemmeno del tempo o di calcio, e soprattutto non si parla così d'appresso,anche a costo di apparire sgarbati e intransigenti.Se no,è inevitabile suscitare più di qualche legittima perplessità.
 
Blackswan, giovedì 23/06/2011
 

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