lunedì 13 giugno 2011

La marcia delle zoccole

Amici,
oggi leggo che in tutto il mondo è stata celebrata la "Marcia delle zoccole".
Abbandonati subito i facili entusiasmi, ho capito che si tratta in realtà di una ammirevole presa di posizione delle donne circa il diritto di vestirsi come diavolo pare a loro, anche in modo sexy, senza che per questo qualche primate maschio si senta in diritto di stuprarle.
Il nome della manifestazione nasce, pare, dalle improvvide parole di un funzionario di polizia che, dopo un episodio di stupro, avrebbe detto che le donne dovrebbero appunto imparare a non vestirsi come delle zoccole se non vogliono poi passare quel genere di guai.
Per quanto mi riguarda, se vedo una bella figliola vestita in modo accattivante può darsi che inciampi, o che vada a sbattere contro un palo, ma ovviamente mai mi sognerei di azzannarle il coppino solo perchè è appariscente.
Questo vale per me e più o meno per tutti quelli che conosco.
Ma al di là delle nostre posizioni personali, che cosa ne pensiamo in termini generali?
Prima considerazione: io ho un figlio maschio, ma se avessi una figlia e la vedessi uscire scosciatissima sarei un po' angosciato.
Non glielo proibirei, suppongo, data anche la notoria inutilità dei divieti, ma un po' angosciato lo sarei.
E se la mia ipotetica figlia uscisse di casa vestita in jeans e maglietta, assieme ad un'amica in minigonna o shorts e tacco 12, magari non lo enuncerei a voce alta, ma in cuor mio sarei felice che mia figlia fosse quella più coperta e non l'altra.
Seconda considerazione: immagino vi sia capitato di vedere quegli orrendi programmi americani in cui si esibiscono le baby miss, bambine truccate da vecchie battone ad evidente uso e consumo di pedofili segaioli assisi sui sofà con un marshmallow in una mano e il pistolino nell'altra.
Qualcuno mi sa dire perchè le bimbe sono sempre spinte ed accompagnate dalle madri?
Cosa pensano che accada, queste amorevoli mammine, nella zucca bacata dei telespettatori di cui sopra?
Terza considerazione: le selezioni per le veline davanti agli studi Mediaset di Cologno Monzese.
Un florilegio di capezzoli ad altezza di occhio, e di natiche inguainate a stento in microabiti, con le madri ed i padri delle candidate che le incitano a strusciarsi conto gli uomini della security perchè così entrano prima delle altre.
Che è poi la stessa menata delle ragazzotte bunga bunga, i cui padri intercettati le cazziavano perchè si erano fatte sopravanzare dalle new entries nella scala di gradimento del sultano di Arcore, e le incitavano a darsi da fare di più.
Intendo dire: piaccia a no, nella nostra società contemporanea le donne che si vestono in modo sexy alcune volte lo fanno per proprio gusto personale e/o per piacere agli altri, e per nient'altro.
Altre volte, le finalità sono diverse.
E allora mi chiedo, e chiedo a voi killers, è forse una doppia morale quella che mi porta a dire che una donna ha diritto a vestirsi come vuole senza dover correre rischi, ma contemporaneamente mi farebbe preferire che una mia ipotetica figlia si vestisse in modo non troppo appariscente?
E' proprio sbagliato dire che una bella donna elegante e sensuale è una meraviglia del creato, ma nel contempo precisare che una che cerca visibilità a buon mercato mostrando la sua carne ai quattro punti cardinali forse un po' zoccola lo è?
Naturalmente, nulla di tutto ciò ha a che fare di per sè con lo stupro, che non è il tema del mio post.
Lo stupro è un delitto, e al di là del codice penale è un atto disgustoso, ma io sto parlando d'altro.
Non ho certezze di alcun genere, cerco solo di ragionare con la mia testa e di trovare una direzione da seguire in un tema che è molto ma molto complesso, e che per di più rischia di urtare la suscettibilità di molti.
Quindi, se qualcuno (e soprattutto qualcuna) mi darà dello stronzo, lo accetterò perchè l'ho già messo in conto.
Ma se qualcun altro avesse le idee più chiare delle mie, sarò grato dell'illuminazione.
Suggestions, please.

Ezzelino da Romano

3 commenti:

Offhegoes ha detto...

Caro Ezzelino, grande pezzo e bella domanda.
La tua posizione la condivido alquanto, condivido il diritto di vestirsi come pare, ma mia figlia per dio no. In realta' non credo sia una vera e propria "doppia morale", ovvero, sono due posizioni che attingono a sfere diverse. La prima e' di appartenenza alla societa', ad una collettivita'. In quanto parte di una societa' credo che il diritto di espressione sia fondamentale. Sul lato personale non vorrei mai che mia figlia scegliesse una estetica volgarotta, che fosse facile vittima di mode stolte, e spero e conto sull'educazione che potrei darle anche al riguardo. Qualora la scegliesse comuqnue mi rimetterei (angosciato e con un senso di frustrazione sicuramente) facendo prevalere il suo diritto a vestirsi come le pare. Nella speranza che non faccia mai la coda per i provini di velina. Perche' allora davvero mi butto dalla finestra... ;))

Ezzelino da Romano ha detto...

Ma perchè dovresti buttarti tu dalla finestra?
Butta lei.
E se le vuoi troppo bene per farlo, buttala lo stesso.
Vedo di passare sotto la tua finestra e la prendo al volo.
Che cosa non si farebbe per gli amici...

Ezzelino da Romano

Blackswan ha detto...

La butto lì anche io.
Non mi pare che ci sia un problema di doppia morale.Il fatto di ammirare una bella donna,è normale,rientra nelle dinamiche di attrazione reciproca fra uomini e donne.Lo sguardo prudente che si lancia sull'abbigliamento della propria figlia,mi par più determinato non tanto dal look ma dall'uso che ne vuole fare.Non è il fatto che esca con la minigonna ad angosciare ( cosa assolutamente legittima anche se viene usata come strumento di seduzione ),quanto piuttosto l'idea che possa frequentare le persone o gli ambienti sbagliati.Essere provacante per piacere è plausibile,essere provocante per comprare o farsi comprare un pò meno.Ma come dice Offhegoes la differenza,alla fine,dovrebbe farla l'educazione e i valori che si sono trasmessi.