Tenete d’occhio questi tre ragazzi di Brighton perchè la sanno lunga.Non che abbiano inventato alcunché,ma maneggiare il passato con nuove alchimie non è dono per tutti.Chi ha la memoria lunga,ricorderà i Cocteau Twins e il loro soave dream-pop.Musica diafana e sognante per anime votate al romanticismo.Gli Esben,riprendono quella lezione ma al sogno sostituiscono l’incubo. Dieci canzoni gotiche,che sanno di notte nei boschi,di allucinazioni presbiteriane,di austere dilatazioni.Un’amalgama inquietante di chitarre shoegaze e di elettronica onirica,quasi sospesa,che ingenera tensione fino all’ultima canzone e avvince come un racconto di Edgar Allan Poe.”Violet Cries “ disegna un mondo musicale cupo,avvolto in una nebbia malevola,ma privo di compiacimento ed eccessi, animato,piuttosto,da un trasporto quasi ieratico.Merito del cantato sublime di Rachel Davies, che declina una liturgia sempre in bilico fra distanza siderale e struggimenti dark.
VOTO : 7
Blackswan, lunedì 18/04/2011
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