"Sunrise on avenue c ", album d'esordio di James Maddock, fu uno dei più belli del 2010. L'inaspettata sorpresa suscitata dalla musica di questo artista inglese, che però vive e risiede a New York,ha fatto convergere gli apprezzamenti della critica specializzata e il consenso del pubblico,come poche volte era successo negli ultimi anni.Merito della capacità di Maddock di declinare la canzone americana dal sapore springsteeniano con accenti che spaziano dal pop al soul,utilizzando linee melodiche inusuali in un'amalgama che suona fresca, emozionante, incredibilmente matura,lontana chilometri dagli standard un pò triti del genere.Certo nessuno si sarebbe aspettato che il secondo capitolo della saga fosse proprio un live,nel quale "Sunrise on avenue c" viene riproposto nella sua interezza insieme ad un paio di inediti di spessore. Evidentemente il ragazzo è molto consapevole dei propri mezzi e ha le idee chiarissime:battere il ferro finche è caldo e dimostrare che la pioggia di critiche positive che hanno seguito l'esordio non sono state il frutto di un abbaglio collettivo."Live at Rockwood Music Hall " non è quindi un'operazione meramente commerciale ma un ottimo disco live in cui pezzi conosciuti vengono riproposti in una nuova veste che arricchisce e dilata i brani tramite suntuose code strumentali.La voce calda di Maddock,l'affiatamento e la bravura di una band collaudatissima e soprattutto la bellezza di canzoni come " Fragile ","Dumbed Down " e "Chance ", che suonano già come piccoli classici,giustificano il prezzo del cd. Consigliato a neofiti e fans della prima ora.
VOTO : 7
Blackswan, lunedì 04/07/2011
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