GRAZIE

Giuro che non me lo aspettavo.Non mi aspettavo la bellissima lettera di quel matto di Zio Roger né così tanti auguri.Più auguri di quanti ne abbia mai ricevuti in vita mia, tutti in una volta sola.Sarà la stanchezza della giornata o sarà che invecchiando ci si commuove più facilmente, o più probabilmente, saranno state così tante belle parole, che adesso mi batte forte il cuore. Per cui, non sapendo bene da dove  iniziare, vi dico grazie.Grazie per gli auguri, grazie per la festa, grazie per la birra e grazie per la simpatia, la compagnia, la condivisione e la stima dimostratami in questi mesi.Grazie ai nuovi amici e a quelli di più lunga data. A tutti devo qualcosa di molto importante: la pienezza della vita e la goia di viverla. E visto che sono in vena di smancerie, un abbraccio forte va all’autore del post che avete contribuito a rendere indimenticabile: Zio Roger, la cui amicizia, da sempre, mi onora e mi rende felice ( nonostante abbia sottilmente screditato le mie doti tecniche di calciatore ).Non sapendo come ricambiarvi, ho pensato di muovermi in un territorio che conosco abbastanza bene e vorrei dedicarvi una canzone, che nasce da una di quelle storie rock che adoro leggere e raccontare.E dal momento che siamo in tema di compleanni, e quindi, di anni che passano e tempo che scorre, questo breve racconto mi pareva azzeccato. Qualche tempo fa, un gruppo di vecchietti ricoverati in una casa di riposo del Massachussets, decise di dare una scossa al torpore dei loro ultimi anni.Misero da parte acciacchi, flebo,dentiere e cateteri, e decisero di fondare un gruppo rock specializzato in cover.Un’impresa apparentemente titanica ( e per certi versi grottesca ) che si rivelò, invece, un successo senza precedenti. A tutti voi, a cui dedico questa canzone, auguro la stessa cosa che auguro a me stesso tutte le mattine appena alzato: qualunque età abbiate ( io oggi ne compio 45 ), continuate ad ascoltare la musica che avete dentro.Non vi risolverà i problemi e non vi cambierà la vita. Ma vi aiuterà a tenere lo sguardo alto e ad affrontare le giornate con un po’ di temeraria leggerezza.

 Blackswan, giovedì 10/11/2011