domenica 4 dicembre 2011

THE JAYHAWKS – MOCKINGBIRD TIME


Quando nel 1992, i Jayhawks pubblicano “ Hollywood Town Hall “ la critica specializzata non può fare a meno di gridare al miracolo e il gruppo di Mark Olson e Gary Louris diventa, insieme ai Black Crowes che lo stesso anno rilasciano l’immenso “ The Southern Harmony And Musical Companion “, i salvatori della patria, gli eroi nazionali immolatisi sull’altare della tradizione. Nascerà un vero e proprio genere, che di lì a poco verrà etichettato dagli storici con il termine “ Americana “. I Jayhawks partono a cento all’ora ( anche il secondo lavoro “ Tomorrow the Green Grass “ è di notevole livello ) ma, come succede a molti, si spengono abbastanza velocemente, e per una decina d’anni, fino al convincente “ Rainy Day Music “ del 2003, pubblicano lavori assai modesti. Dopo otto anni d’assenza ( se si eccettua una compilation datata 2009 ), il duo Olson/ Louris ( che nel frattempo hanno lavorato insieme all’interessante “Ready For The Flood” sempre del 2009 ) torna con la band al gran completo e con un album che piacerà parecchio a tutti i cultori del genere. Il canovaccio utilizzato in “ Mockingbird Time “ è il medesimo che ci fece innamorare di “ Hollywood…” : grande attenzione alla tradizione americana ( CS&N, Neil Young, Byrds, Gram Parsons, Bob Dylan ), rivisitata però con un piglio solare e melodico, grazie al quale si potrebbe parlare del combo di Minneapolis come della versione light dei Wilco.E’ un paragone, quello che mi sono permesso di proporre, che non ha intenzione di sminuire le capacità artistiche dei due leader dei Jayhawks. Anzi, con tutte le dovute proporzioni, ritengo che Olson/ Louris sia un binomio che sta all’alt/country come Lennon/McCartney stava al pop/rock inglese di quarant’anni fa. Una scrittura cristallina, le tasche piene di melodie di facile presa, l’incastro assolutamente perfetto di due voci che sanno toccare il cuore e l’interplay sincronizzatissimo fra chitarre elettriche e acustiche. Sono queste le caratteristiche essenziali di un filotto di quattordici canzoni quasi tutte di livello.Che l’ispirazione sia alta, lo si capisce subito dall’iniziale “Hide Your Colors”, luminoso pop rock in chiave harrisoniana che nel finale vira inaspettatamente verso il soul. Con “ Tiny Arrows “ i Jayhawks costruiscono un monumento west coast che non avrebbe sfigurato in “ Deja Vù “ dei CS&N ( acustica, elettrica e slide riempiono meravigliosamente ogni angolo della canzone ); “ Closer to your Side “ e, soprattutto, l’ispiratissima “ She Walks In So Many Ways “ ( una vera delizia ) citano smaccate e ruffiane i cromatismi chitarristici dei migliori Byrds; “High Water Blues “ è un salto a ritroso nel tempo alla San Francisco dei Jefferson Airplane, mentre la ballata che da il titolo al disco è  un agro-dolce richiamo ai REM più acustici. Il tempo per un mezzo passo falso ( l’incolore “ Guilder Annie “ ),e spunta un’altra ballata incredibile, che evoca Dylan, cita Parsons e chiude in un crescendo di tensione tra drammatiche note di violino. “Mockingbird Time “ non solo segna un ritorno atteso da troppo tempo, ma ci riconsegna un gruppo nuovamente in gran spolvero, a cui il trascorrere degli anni sembra aver regalato litri di linfa vitale.




VOTO : 8

Blackswan, domenica 04/12/2011

10 commenti:

Galadriel ha detto...

Buon giorno Black! Passo per un saluto e per augurati buona Domenica. A presto ciao.

Zio Scriba ha detto...

Ti ringrazio, perché per l'ignorantone musicale che sono questa è una novità assoluta... L'unico Mockingbird finora di mia conoscenza era il libro di poesie di Bukowski "Mockingbird Wish Me Luck"... :-))))
Buon pomeriggio!

indierocker ha detto...

anch'io, li conoscevo solo di nome...
grandissimi!!!

Massi ha detto...

Hollywood Town Hall è uno dei miei dischi preferiti anche se non ho approfondito la conoscenza del gruppo,mi sa che sta recensione è la scusa buona per rimediare

Anonimo ha detto...

Stavolta nulla da dire, questo è un gruppo della madonna

gianf

mr.Hyde ha detto...

Bella musica , easy... ed è vero, l'impasto delle voci ricorda molto i Byrds. No, non li conoscevo, meno male che qui da te trovo gli aggiornamenti che desidero!

Blackswan ha detto...

@ Galadriel : Grazie per la visita.Come avrai visto ti ho lasciato un commento sul tuo bel blog :)

@ Zio : felice di averti dato una dritta,ma il termine ignorantone suona stonato accostato a te :)

@ Indie : son contento ti siano piaciuti.Io per 'sta roba impazzisco :)

@ Massi : abbiamo un altro disco in comune che ci piace da morire :)

@ Gianf : fiuuuuuu...finalmente d'accordo :)

@ Mr Hyde : Le stesse suggestioni le trovo io sui tuoi splendidi blog :)

economistapercaso ha detto...

...mi metto subito all'ascolto!!!

Massi ha detto...

@Blackswan:Infatti

face ha detto...

buona band ,me li ricordo ....un bel po di tempo fa'