IT'S ONLY ITALIAN ROCK'N'ROLL !

L’ottimo Lozirion gestisce un blog, It’s Only Rock’n’Roll, che oltre a proporre vagonate di grande musica, intrattiene periodicamente i lettori con un gioco semplicissimo e molto divertente, che coinvolge la nostra passione musicale, i nostri gusti e perché no, anche le nostre competenze in materia. Questa settimana è chiamato in causa il rock nostrano, e la singolar tenzone consiste nello sfidare gli avversarii stilando una compilation di venti canzoni che per ciascuno di noi rappresenta il meglio della produzione italica. Tempo una settimana, quando tutti avranno contribuito con la propria playlist, si procede a un' agile e limpidissima votazione ( niente a che vedere,insomma, con le primarie palermitane del PD ) e il vincitore si aggiudica un encomio solenne oltre alla proclamazione coram populo. Personalmente, amo poco la musica di casa nostra, e nonostante ciò non è stato difficile trovare venti canzoni che, a mio modestissimo avviso, ci rappresenterebbero degnamente anche in un contesto internazionale:

Diaframma – Siberia

Fabrizio De Andrè – La Domenica Delle Salme

Giorgio Canali – Precipito

Francesco De Gregori – La Leva Calcistica Del ‘68

Alice – Come Un Sigillo

Ministri – Tempi Bui

Afterhours – Pelle

Marlene Kuntz – Sonica

Le Luci Della Centrale Elettrica – Lacrimogeni

Linea 77 – Sempre Meglio

Il Teatro Degli Orrori – E Lei Venne

Caparezza – Non Siete Stato Voi

Frankie Hi Nrg – Quelli Che Ben Pensano

The Niro – Liar

99 Posse – Curre Curre Guagliò

Pino Daniele – A Me Me Piace ‘o Blues

Paolo Conte – Genova Per Noi

Ivano Fossati –  La Madonna Nera

Daniele Silvestri - Cohiba  

Modena City Ramblers – In Un Giorno di Pioggia

Mentre spulciavo la  discografia e mi producevo nello sforzo mnemonico di recuperare brani del passato che potessero competere degnamente con le playlist degli altri partecipanti, mi è tornata in mente questa bellissima canzone di Frankie Hi Nrg, che meglio di tante altre disegna il quadro spietato di un’italietta che nel corso degli anni continua a presentarsi sempre simile a se stessa. Ipocrisia, arroganza, ignoranza e razzismo. Sono passati quindici anni da quando la canzone ha visto la luce, ma “ Quelli Che Ben Pensano “ continuano a imputridire il tessuto sociale del paese. Io ve la faccio riascoltare, così, tanto per farvi partire l’embolo in questo sonnacchioso pomeriggio di un’inutile domenica di marzo.

Blackswan, domenica 11/03/2012