mercoledì 5 settembre 2012

UN RICORDO




Nei giorni scorsi è venuto a mancare il portierone della Real Milano, la squadra nella quale da anni condivido con tanti ragazzi un'emozionante avventura calcistica. Oreste, così si chiamava, era un grande atleta, un uomo buono, un amico. Un brutto male se l'è portato via, lasciandoci sgomenti, a fare i conti con quella crudeltà che spesso la vita ci sputa in faccia per rammentarci della nostra finitezza. Non è mai facile rielaborare un lutto che ci tocca da vicino, ma accettare la morte di qualcuno con cui abbiamo condiviso la fisicità dello sport, quando le uniche immagini a cui eravamo abituati erano quelle della forza, del gesto atletico, di una passione accesa e vitale, diventa addirittura impossibile. E' il vigore della materia, che nonostante tutto continua a prender forma e ad animarsi, che permea i nostri sguardi di una realtà ormai impossibile eppure ancora presente, che per natura è incompatibile, e sempre lo sarà, con un concetto di vuoto, di assenza. 

Avrei voluto trovare un modo per ricordare Oreste, ma ero consapevole che non sarei mai riuscito a scegliere le parole adeguate a raccontare il nostro dolore e a onorare la sua bellissima persona. Per questo, pubblico un pensiero di Lukino, amico e compagno di squadra, che meglio di chiunque altro ha saputo esprimere il tormento dei nostri cuori.
Da parte mia, Gattone, sappi solo che mi mancherai, che mi mancheranno le sigarette fumate insieme a fine partita e quel cazzo di vocione che dalla porta arrivava come una badilata e mi sfondava i timpani.
Giocatela al meglio anche lassù.
Ciao Portierone. 

SALUTARE

salutare un amico è sempre un momento difficile. lo è quando sei in vacanza, in pochi istanti ti passano davanti momenti splendidi appena vissuti, chiedendoti quando vi rivedrete. allo stesso modo con la persona amata o chiunque per noi sia importante.
la parte più complicata è salutare qualcuno sapendo che non lo vedrai più. specialmente se quella persona era in grado di insegnarti tanto.

non è una lettera aperta, un'analisi introspettiva di me stesso alla ricerca di un perchè o di una risposta che possa portare pace. è semplicemente un saluto, scritto, che mi permette di esplicitare sensazioni e sentimenti che, a voce, spesso suonano troppo limitativi.
non sono l'unico a salutarti. al cimitero a quell'ultimo triste saluto collettivo, c'era tantissima gente. la tua famiglia, che ha mostrato tutta la forza di cui disponeva nell'affrontare una perdita tanto grande, strappando, almeno da me, una sensazione di stima e forza che non dimenticherò. A gestire il tuo addio laico c'era un frate, forse la forma della chiesa cattolica più apprezzabile, più vicina a quello che sta alla base della chiesa stessa, l'aiuto del prossimo, la condivisione delle sue sofferenze. si vedeva che era un pò complicato per lui gestire il tuo saluto da persona qualsiasi, ma immagino tu abbia sorriso a vedere quel mix tra religione e laicità che ti ha accompagnato.
ti saluta una squadra intera, stretta attorno a te, tutti con le nostre felpe, per quella squadra di cui tu andavi seriamente orgoglioso. Eri il più grande, ci trattavi tutti come figli, senza la supponenza che spesso chi è più grande mostra verso chi ha accanto. sempre con l'umilta di mostrare un movimento in campo, una situazione economica, una parola buona e d'affetto in qualsiasi circostanza.
per ultimo proverò a salutarti anche io. mi risulta difficile, da te ho imparato le cose più disparate. ho imparato che il Pil mondiale è 200 volte inferiore alla capitalizzazione di borsa (deontologia economica, so che mi avresti capito), ho imparato che l'età non ti frena, non limita desideri e passioni, volontà. ho imparato a stare con un gruppo che hai imparato ad amare sinceramente.. essere semplicemente uno di noi. l'umiltà e la saggezza unite insieme, caratteristiche che normalmente viaggiano a km di distanza. ho imparato che la tua forza è in tutti noi.. e che ci sproneresti ancora a cercarla.
Elencare una serie di doti mi sembra banale.. c'è una cosa su tutte che mi hai insegnato. la gioia di vivere.. non ha età, acciacchi fisici o problemi. quella è costante.. la tua capacità di portare vicino a te le persone, sentire la tua forza e al contempo la tua gentilezza. persone come te ce ne sono poche. ma sei e sei stato un esempio da seguire. questo è il regalo che ci lasci. una stella da seguire.
Ciao Oreste,
grazie di tutto e buon viaggio!
LUKINO, 05/09/2012