Nelle schermaglie
quotidiane tra amici per stabilire di chi sia il primato in fatto di gusti
musicali, solitamente vengo sbeffeggiato per i miei gusti un pò muscolari ( e
molto retrò ) e vengo zittito con l'appellativo di "Sweet Home Alabama" ( come a
dire sei banale e scontato ). Sarà, ma alla tanta chincaglieria
pseudointellettuale e post-moderna in circolazione ( che peraltro ascolto, non
fosse altro che per tenermi aggiornato ) , continuo a preferire
amplificatori valvolari, chitarre distorte e riffoni sudatissimi. Roba pesa,
insomma. E' quindi questo il motivo per cui un disco degli ZZ TOP ( La
Futura è il quindicesimo lavoro in studio ), almeno a priori, non può
lasciarmi indifferente.Che il combo di Houston abbia dei trascorsi recenti non
proprio esaltanti ( gli indegni lavori degli anni '80 e l'ultimo album,
rilasciato nel 2003, Mescalero, assolutamente prescindibile ), sono il primo ad
ammetterlo ; eppure, è quasi inevitabile che il ricordo di dischi favolosi
come Rio Grande Mud ( 1972 ) e Tres Hombres ( 1973 ) finisca
inevitabilmente per creare qualche ( illogica ? ) aspettativa. Ed è proprio a
quel lontano ( e glorioso ) passato che il nuovo cd degli ZZ TOP vuole
rifarsi : basta smancerie elettroniche, basta buffetti da FM, e via con pestoni di sano
hard rock blues dei cazzutissimi tempi d'oro. A esaltare la rinnovata
voglia di rock del trio texano ci pensa Rick Rubin, genio della consolle in
odore di metal ( Metallica, System Of A Down, Slayer, Slipknot, etc. ) che
leviga il suono con sapienza, con quel'effetto finto-sporco e ad alto voltaggio,
che da sempre connota le sue produzioni. Il risultato finale è più che buono,
anche grazie a un filotto di brani che suonano convincenti come da tempo non
succedeva. Presupposto per il gradimento, ovviamente, è che l'ascoltatore non si
attenda nulla che non sia già stato suonato, almeno un milione di
volte, laggiù, nel profondo sud degli Stati Uniti. Ma se il vostro amore per il
blues prevede anche chitarre distorte, riff al cherosene e decibel in gran
quantità, canzoni come il trascinante boogie di Chartreuse e il ballatone
ruvido intitolato It's Too Easy Manana ( cover di un brano del duo Gillian Welch/David Rawlings ) faranno sicuramente al caso vostro. Con
buona pace di tutti i detrattori.
VOTO :
6,5
Blackswan giovedì 20/09/2012
15 commenti:
I riff sudatissimi fanno presa anche solo di nome: chi può resistere alla parola "sudatissimi"?
Purtroppo ho ascoltato la canzone solo in sottofondo, perché sto educando due adulte e due bambine con gli Smiths e i muffins al cioccolato (e controllo che il muffin non venga sbriciolato sul mio pc, quasi inutilmente), però direi che appena la festicciola finisce posso aumentare il volume e muovermi a tempo: tanto io non so a cosa ti riferisci quando dici "sud degli Stati Uniti"
Li ricordo più per le loro caratteristriche d'immagine che per la loro musica...
Buon motioa per riascoltarli!
Grazie unico Black!
Beh se mi apostrofano con un "Sweet home Alabama":
1) non mi offendo,
2) sparo a tutto volume la versione dei Leningrad Cowboys con il coro dell'Armata Russa,
3) me ne vado rispondendo One Direction (alla faccia del complimento)
Grandissimi (dal look in avanti) i cari vecchi ZZTop ...pur non impazzendo troppo per le chitarre distorte, da loro accetto tutto.
Grandi rocker i barbuti ZZTop.
Per favore non toccatemi i ZZ Top!!
zz top?
perché, esistono ancora?
zzzzzzzzzzzzz :D
Vai coi barbuti allora!!
Vade retro Young Cannibal...qui rischi grosso con questa affermazione ;-)
Come non provare simpatia per questi barbudos?... nonostante tutto.
Li ho apprezzati in passato fino agli anni 90.
Ho ascoltato con attenzione questo nuovo album e francamente con tutto il rispetto per quello che è stato l'ho trovato un po' troppo prevedibile e quindi noiosetto.
Temo che anche loro siano diventati una tributeband di se stessi.
Ero pronto a scrivere una rece sul nuovo dei Lynyrd.....
Retrò o non retrò sono semplicemente mitici! :)
amen bro......:)
Credo semplicemente che la musica, come molte altre forme d'arte, non abbia tempo. La musica, se è bella, lo è sempre. Io mi perdo nell'ascolto di musica retrò e c'è molta musica retrò assai più attuale della musica contemporanea. In ogni caso, tutto questo giro di parole per dire che questi ZZ TOP mi piacciono..e "via con pestoni di sano hard rock blues dei cazzutissimi tempi d'oro" !
Joe Bonamasa – Beacon Theatre: Live From New York (2012).è pane per i tuoi denti Black,scrivici sopra. ciao
Mi intrigano quegli iniziali riferimenti al Sud-Ovest del Nord America, se non allo stesso Messico.
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