giovedì 20 settembre 2012

ZZ TOP - LA FUTURA




Nelle schermaglie quotidiane tra amici per stabilire di chi sia il primato in fatto di gusti musicali, solitamente vengo sbeffeggiato per i miei gusti un pò muscolari ( e molto retrò ) e vengo zittito con l'appellativo di "Sweet Home Alabama" ( come a dire sei banale e scontato ). Sarà, ma alla tanta chincaglieria pseudointellettuale e post-moderna in circolazione ( che peraltro ascolto, non fosse altro che per tenermi aggiornato ) , continuo a preferire  amplificatori valvolari, chitarre distorte e riffoni sudatissimi. Roba pesa, insomma. E' quindi questo il motivo per cui un disco degli ZZ TOP ( La Futura è il quindicesimo lavoro in studio ), almeno a priori, non può lasciarmi indifferente.Che il combo di Houston abbia dei trascorsi recenti non proprio esaltanti ( gli indegni lavori degli anni '80 e l'ultimo album, rilasciato nel 2003, Mescalero, assolutamente prescindibile ), sono il primo ad ammetterlo ; eppure, è quasi inevitabile che il ricordo di dischi favolosi come Rio Grande Mud ( 1972 ) e Tres Hombres ( 1973 ) finisca inevitabilmente per creare qualche ( illogica ? ) aspettativa. Ed è proprio a quel lontano ( e glorioso ) passato che il nuovo cd degli ZZ TOP vuole rifarsi : basta smancerie elettroniche, basta buffetti da FM, e via con pestoni di sano hard rock blues  dei cazzutissimi tempi d'oro. A esaltare la rinnovata voglia di rock del trio texano ci pensa Rick Rubin, genio della consolle in odore di  metal ( Metallica, System Of A Down, Slayer, Slipknot, etc. ) che leviga il suono con sapienza, con quel'effetto finto-sporco e ad alto voltaggio, che da sempre connota le sue produzioni. Il risultato finale è più che buono, anche grazie a un filotto di brani che suonano convincenti come da tempo non succedeva. Presupposto per il gradimento, ovviamente, è che l'ascoltatore non si attenda nulla che non sia già stato suonato, almeno un milione di volte, laggiù, nel profondo sud degli Stati Uniti. Ma se il vostro amore per il blues prevede anche chitarre distorte, riff al cherosene e decibel in gran quantità, canzoni come il trascinante boogie di Chartreuse e il ballatone ruvido intitolato It's Too Easy Manana ( cover di un brano del duo Gillian Welch/David Rawlings ) faranno sicuramente al caso vostro. Con buona pace di tutti i detrattori.
VOTO : 6,5
Blackswan giovedì 20/09/2012

15 commenti:

Elle ha detto...

I riff sudatissimi fanno presa anche solo di nome: chi può resistere alla parola "sudatissimi"?
Purtroppo ho ascoltato la canzone solo in sottofondo, perché sto educando due adulte e due bambine con gli Smiths e i muffins al cioccolato (e controllo che il muffin non venga sbriciolato sul mio pc, quasi inutilmente), però direi che appena la festicciola finisce posso aumentare il volume e muovermi a tempo: tanto io non so a cosa ti riferisci quando dici "sud degli Stati Uniti"

Nella Crosiglia ha detto...

Li ricordo più per le loro caratteristriche d'immagine che per la loro musica...
Buon motioa per riascoltarli!
Grazie unico Black!

Irriverent Escapade ha detto...

Beh se mi apostrofano con un "Sweet home Alabama":
1) non mi offendo,
2) sparo a tutto volume la versione dei Leningrad Cowboys con il coro dell'Armata Russa,
3) me ne vado rispondendo One Direction (alla faccia del complimento)

Grandissimi (dal look in avanti) i cari vecchi ZZTop ...pur non impazzendo troppo per le chitarre distorte, da loro accetto tutto.

Bartolo Federico ha detto...

Grandi rocker i barbuti ZZTop.

mr.Hyde ha detto...

Per favore non toccatemi i ZZ Top!!

Cannibal Kid ha detto...

zz top?
perché, esistono ancora?

zzzzzzzzzzzzz :D

Unknown ha detto...

Vai coi barbuti allora!!

Irriverent Escapade ha detto...

Vade retro Young Cannibal...qui rischi grosso con questa affermazione ;-)

Alligatore ha detto...

Come non provare simpatia per questi barbudos?... nonostante tutto.

Euterpe ha detto...

Li ho apprezzati in passato fino agli anni 90.
Ho ascoltato con attenzione questo nuovo album e francamente con tutto il rispetto per quello che è stato l'ho trovato un po' troppo prevedibile e quindi noiosetto.
Temo che anche loro siano diventati una tributeband di se stessi.
Ero pronto a scrivere una rece sul nuovo dei Lynyrd.....

Zio Scriba ha detto...

Retrò o non retrò sono semplicemente mitici! :)

face ha detto...

amen bro......:)

m4ry ha detto...

Credo semplicemente che la musica, come molte altre forme d'arte, non abbia tempo. La musica, se è bella, lo è sempre. Io mi perdo nell'ascolto di musica retrò e c'è molta musica retrò assai più attuale della musica contemporanea. In ogni caso, tutto questo giro di parole per dire che questi ZZ TOP mi piacciono..e "via con pestoni di sano hard rock blues dei cazzutissimi tempi d'oro" !

Bartolo Federico ha detto...


Joe Bonamasa – Beacon Theatre: Live From New York (2012).è pane per i tuoi denti Black,scrivici sopra. ciao

Adriano Maini ha detto...

Mi intrigano quegli iniziali riferimenti al Sud-Ovest del Nord America, se non allo stesso Messico.