Inclusa in Let It Bleed
(1969), tredicesimo album in studio degli Stones, lato B del singolo Honky Tonk
Women, inserita dalla rivista Rolling Stones al 100esimo posto nella
classifica delle 500 canzoni più belle di sempre, You Can't Always Get What You
Want è uno di quei brani riguardo al quale sono stati versati fiumi di
inchiostro. Scritta da Jagger durante le sessioni di Beggar's Banquet e
registrata tra il 16 e il 17 novembre del 1968, la canzone procurò non pochi
problemi al batterista del gruppo, Charlie Watts, che non entrava in
sintonia con il drumming del brano e che, nonostante i numerosi tentativi, non
riusciva a portarne a termine l'esecuzione. Jimmy Miller, produttore del gruppo,
stanco di perdere tempo, cercò di spiegare a Watts cosa dovesse fare esattamente
per ottenere il suono voluto, ma quest'ultimo, piccato
nell'orgoglio, lasciò gli studi di registrazione. Fu quindi lo
stesso Miller, d'accordo con il resto della band, a mettersi dietro i tamburi e
a registrare le parti di batteria della canzone. Quello con Watts non è però
l'unico momento di tensione che caratterizzò la genesi di You Can't Always Get
What You Want. Si narra, infatti, che prima di un concerto degli Stones in
Indiana, Jagger, che aveva già scritto la canzone ma non aveva
ancora le idee chiare su testo e titolo, entrò in un pub e ordinò una
Cherry Cola, un cocktail (poi prodotto industrialmente a partire dal
1985) a base di coca cola e ciliegie. Il ragazzo dietro il bancone si scusò
con il cantante, dicendogli che non poteva servigli la bevanda, perchè
mancavano i frutti. Jagger, infastidito dal diniego, si fece insistente,
prendendo alla lettera, e anche con una certa arroganza, il famoso adagio per
cui il cliente ha sempre ragione. Il ragazzo, senza scomporsi più di tanto per
il fatto di avere innanzi una star di prima grandezza, lo guardò negli occhi e,
candidamente, rispose : " Non puoi sempre avere quello che vuoi " ( You
Can't Alway Get What You Want ). Fulmine a ciel sereno, cocente
umiliazione, ma titolo della canzone trovato. Jagger fu così contento per
lo spunto inaspettatamente ricevuto, che invitò il barista al concerto,
mandandolo a prendere addirittura da una limousine.
Quando a fine novembre del
1969 Let It Bleed entra nei negozi, è ancora una volta la polemica ad
accompagnare la canzone. Il brano,infatti, si apre, con il coro
solenne della London Bach Choir, una nota ensemble londinese di musica
classica, composta da sessanta bambini, che tentò a tutti i costi di far
togliere il proprio nome dai crediti dell'album non appena si venne a conoscenza
di alcuni particolari non propriamente ortodossi. Quali ? Che il
disco, in cui la canzone era contenuta, si sarebbe intitolato Let It
Bleed (Lascia Che Sanguini); che in scaletta ci sarebbe stata Midnight
Ramblers , dedicata ad Albert De Salvo, noto ai più come lo strangolatore
di Boston (Conficcherò il mio coltello nella tua gola, baby, e fa
male!); e soprattutto che You Can't Always Get What You Want aveva un testo
pieno zeppo di riferimenti e allusioni all'uso della droga.
Un'ultima annotazione. Il brano venne inserito in seguito
nella colonna sonora de Il Grande Freddo, cult movie del 1983 per la
regia di Lawrence Kasdan. You Can't Always Get What You Want, in versione
strumentale ed eseguita per organo, accompagna la mitica sequenza iniziale
del funerale di Alex, l'amico morto suicida. Indovinate quale attore, qui
agli esordi, interpretava (si fa per dire, dal momento che gli si vedono
solo i polsi) il personaggio di Alex ? Kevin Costner. A cui, non vi è
dubbio, la canzone portò molta fortuna, visto che, di lì a qualche anno,
diventerà la star più pagata di Hollywood.
Blackswan, giovedì 17/01/2013
10 commenti:
Bel post Black!Per chi,come me, si è anche nutrito di questo mondo,sono notizie interessanti.Non ricordavo il brano nel film.
Ciao
Adoro questa canzone, di cui ignoravo la storia, e il grande freddo è un film che ho potuto apprezzare solo un bel po' di anni dopo il 1983..
ma tu sai tutto!!! :D
amo questa canzone....
Gran bella canzone con retroscena molto interessanti, da vera storia del Rock, riportati con il tuo originale, espressivo modo di scrivere! E gran bel film, "Il grande freddo"!
lasciami dire, anche la migliore interpretazione di Costner (va beh, non facciamo ilaritá sul fatto che per lui recitassero solo i polsi e per meno di un minuto....)
The Big Chill è il mio film del cuore. E non dico altro....se no poi mi tocca parlar bene degli Stones. Non sia mai ;-)
Preferisci i Rolling Stone ai Beatles? Io 1'000'000 di volte i Beatles. Eccheccazzo.
Canzone somma, arrangiamento importante, titolo di una semplicità quasi inquietante.
Ma all'epoca tutto ciò che toccavano i RS diventava oro...
E' da poco che seguo il tuo blog, ma le storie e gli aneddoti che abbini ai pezzi sono veramente straordinari!
Grandissima canzone! The Big Chill è un film che vedo sempre con immenso piacere....
sì, grandissimo pezzo!!! gli preferisco solo... beh, sympathy for the devil!
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