Incredibile ma vero, Hendrix ha rilasciato più dischi da morto che da vivo. Tre eccezionali album in studio sono stati il frutto di un carriera breve e prematuramente interrotta da un'overdose di eroina; circa quaranta, al netto dei bootleg, sono invece le opere uscite postume, tra raccolte di inediti (o presunte tali) e live. D'altra parte, è inevitabile che un'icona del rock come Hendrix venga sfruttato commercialmente per la gioia di una moltitudine di irriducibili fans pronti a metter mano al portafoglio per aggiudicarsi succulente memorabilia. Così, considerata anche l'incredibile prolificità del chitarrista (uno che se aveva in testa una mezza idea correva in studio a registrare),in questi quarant'anni sono stati pubblicati un'infinità di album, alcuni decisamente validi (recuperatevi South Saturn Delta del 1997 o Valleys Of Neptune del 2010) altri sostanzialmente inutili ( a parte l'imperdibile Cry Of Love, quasi tutta la produzione anni '70). Ha senso quindi acquistare questa ennesima raccolta del genio di Seattle ? A mio modesto avviso, direi di no. A meno che, ovviamente, non siate irrudicibili completisti con tendenze agiografiche. People, Hell And Angels, titolo che si pensa avrebbe potuto essere usato per il seguito di Electric Ladyland, è in realtà un disco che non aggiunge nulla di nuovo, o quasi, a quanto già conosciamo della sconfinata produzione del chitarrista. Eddie Kramer, John McDermott e Janie Hendrix, sorellastra di Jimi, hanno assemblato il materiale dell'album, cercando di dare alla raccolta un taglio molto black, con forti influenze funky-soul. Ascoltate in tal senso sia Let Me Move You (buona la prova al saxofono di Lonnie Youngblood) e Mojo Men, che sono le due canzoni che maggiormente si discostano dal solito Hendrix e che, seppur non eccelse, rappresentano le uniche novità di rilievo del disco. Le cose migliori sono invece già note : Hear My Train A Comin' e Bleeding Heart, entrambe apparse su vari dischi, restano, anche in questa nuova veste, due brani di una bellezza inarrivabile. Da segnalare, poi, la potente e solida Inside Out e l'assolo trascinante di Hendrix su Izabella. Il resto si ascolta volentieri, è di buon livello ( è Jimi Hendrix, bellezza !), ma se già possedete parecchio materiale del chitarrista, potete farne tranquillamente a meno.
VOTO : 6,5
Blackswan, giovedì 07/03/2013
8 commenti:
Amici,è morto Alvin Lee, l'indimenticata chitarra dei Ten Years After.
Che a differenza di Hendrix si è sbombato meno, o meglio, non lo so, ed ha vissuto fino a 68 anni.
A Woodstock c'era anche lui, ed ora anche lui è volato via per partecipare a quella gigantesca jam session che da qualche parte sicuramente è in corso.
Are you goin'home, Alvin?
quoto il voto!
Concordo con te.Direi che potrebbero anche smetterla di fare cantare e suonare un morto...
Il pezzo che hai postato, comunque è grande musica.
Mi spiace per Alvin Lee,magari avrà suonato 'I'm Going Home'..
Grande chitarrista Jimy Hendrix pensa che uno che conosco che si definisce un grande cultore di musica dice che come chitarrista è molto meglio De Andrè di lui e che Jimy Hendrix non gli dice niente. De Andrè era un grande poeta questo sì ma chitarrista... Mmmmmmah... Bravo sì.. Ma definirlo come Hendrix e una bestemmia. Cmq io di musica so poco e grazie a questo blog sto scoprendo tantissime cose, Grazie.
Io sono più di libri e cinema :D.
Io Hendrix lo devo prendere a dosi supeminime virtuosismi (da non musicista ) dopo un po' mi annoiano. Peró da sempre seguo con curiositá e attenzione il "rilascio" (meraviglia) di produzioni postume da parte degli eredi (bella gente con le pupille segnate dal simbolo $, come zio Paperone). Una roba davvero triste...
Ancora dischi di Hendrix!! Accidenti, roba da guinnes dei primati.
PS Apprendo qui e ora della morte di Alvin Lee, uno che con la Gibson (sempre quella) ci sapeva fare...
Il rock è un po' più silenzioso senza di lui.
Di questo aspetto qualcosa avevo già letto. Chissà cosa ne avrebbe pensato un mio ormai scomparso amico di gioventù, che mi fece conoscere a suo tempo questo grande artista.
@ Ezzelino : Alvin un grande ! E dispiace che se ne vadano via sempre quelli che ci danno gioia, mentre il nano di merda non schiatta mai.
@ ernest : thanks !
@ Mr Hyde : Hendrix non si discute. E' che lo sfruttamento del morto dopo un pò svela l'intento che è solo commerciale e non filologico.
@ Enly : anche io sono di libri e cinema, ma scrivo soprattutto di ciò che penso di conoscere meglio.
@ Irriverent : la parola virtuosismi per Hendrix è riduttiva. Lui ha inventato un modo di suonare la chitarra.Era un genio.
@ Evil : Alvin mancherà molto anche a me.
@ Adri : il tuo amico probabilmente Hendrix lo starà ascoltando dal vivo.:)
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