A Roger Brown non manca niente. È intelligente. È
ricco. Ha una moglie da paura. Un lavoro ufficiale come cacciatore di teste. E
un hobby segreto, i furti darte. Allinaugurazione di una mostra gli presentano
Clas Greve, che non è il candidato perfetto per lassunzione di cui Roger si sta
occupando, ma è il proprietario di una delle piú desiderabili opere darte di
sempre. La lampadina si accende dentro la testa di Roger. Ecco il modo per
diventare molto ma molto piú ricco di quanto non
abbia mai osato immaginare. Il colpo comincia a prendere forma.
Insieme ai guai, però. E, tempo un secondo, da
cacciatore Roger si trasforma in preda
Jo Nesbo torna in libreria con un romanzo scritto nel 2008 in uscita solo adesso in Italia. Se si eccettuano i due libri per ragazzi usciti qualche anno fa, Il Cacciatore Di Teste è una novita assoluta per il pubblico italiano, dal momento che è il primo libro del giallista norvegese che non ha come protagonista Harry Hole a essere pubblicato nel nostro paese. Non solo, ma Roger Brown, personaggio principale del romanzo, è quanto di più lontano possa esistere dal poliziotto tormentato e leale che avevamo imparato ad amare : arrivista, presuntuoso, privo di scrupoli, insomma un figlio di puttana fatto e finito.Tanto che si fa fatica, e non poco, a entrare in sintonia col personaggio, che da un lato affascina per la logica deduttiva dei ragionamenti e per l'abilità con cui si smarca dalle situazioni critiche, ma dall'altro ci disgusta per la totale mancanza di dirittura morale. Questo aspetto non è necessariamente un male : una buona trama gialla resta tale anche se risulta impossibile parteggiare per uno dei personaggi (e in queste pagine non se ne trova uno che possieda la benchè minima connotazione positiva). Ciò che conta sono il ritmo, i colpi di scena e la scrittura, aspetti nei quali, anche in questo frangente, Nesbo si conferma un maestro. Tuttavia, Il Cacciatore Di Teste (che nonostante tutto si legge d'un fiato, ve lo assicuro), mi pare l'opera più debole pubblicata fino a oggi dal norvegese. L'impressione è quella di un intreccio poco verosimile, in cui gli snodi narrativi e le motivazioni dei protagonisti vengono artatamente forzati per dare un senso a un insieme che alla fine risulta plausibile ma non certo convincente. Forse è proprio per spostare l'attenzione da una "sceneggiatura" deboluccia che Nesbo si concede più di un voyeurismo splatter, si concentra su deiezioni, sangue e budella, si accanisce su corpi matoriati, sfoggia un gusto per il macabro davvero inusitato. Così, nonostante l'ottima idea di partenza, una volta chiuso il libro si rimane con la fastidiosa sensazione di non aver letto un buon thriller ma di aver guardato una puntata di CSI: una fredda sfilza di deduzioni investigative artificiosamente messe in fila per arrivare alla scoperta di un colpevole di cui alla fine non ci importa nulla.Troppo sangue e poco pathos. Aridatece Harry Hole.
Jo Nesbo torna in libreria con un romanzo scritto nel 2008 in uscita solo adesso in Italia. Se si eccettuano i due libri per ragazzi usciti qualche anno fa, Il Cacciatore Di Teste è una novita assoluta per il pubblico italiano, dal momento che è il primo libro del giallista norvegese che non ha come protagonista Harry Hole a essere pubblicato nel nostro paese. Non solo, ma Roger Brown, personaggio principale del romanzo, è quanto di più lontano possa esistere dal poliziotto tormentato e leale che avevamo imparato ad amare : arrivista, presuntuoso, privo di scrupoli, insomma un figlio di puttana fatto e finito.Tanto che si fa fatica, e non poco, a entrare in sintonia col personaggio, che da un lato affascina per la logica deduttiva dei ragionamenti e per l'abilità con cui si smarca dalle situazioni critiche, ma dall'altro ci disgusta per la totale mancanza di dirittura morale. Questo aspetto non è necessariamente un male : una buona trama gialla resta tale anche se risulta impossibile parteggiare per uno dei personaggi (e in queste pagine non se ne trova uno che possieda la benchè minima connotazione positiva). Ciò che conta sono il ritmo, i colpi di scena e la scrittura, aspetti nei quali, anche in questo frangente, Nesbo si conferma un maestro. Tuttavia, Il Cacciatore Di Teste (che nonostante tutto si legge d'un fiato, ve lo assicuro), mi pare l'opera più debole pubblicata fino a oggi dal norvegese. L'impressione è quella di un intreccio poco verosimile, in cui gli snodi narrativi e le motivazioni dei protagonisti vengono artatamente forzati per dare un senso a un insieme che alla fine risulta plausibile ma non certo convincente. Forse è proprio per spostare l'attenzione da una "sceneggiatura" deboluccia che Nesbo si concede più di un voyeurismo splatter, si concentra su deiezioni, sangue e budella, si accanisce su corpi matoriati, sfoggia un gusto per il macabro davvero inusitato. Così, nonostante l'ottima idea di partenza, una volta chiuso il libro si rimane con la fastidiosa sensazione di non aver letto un buon thriller ma di aver guardato una puntata di CSI: una fredda sfilza di deduzioni investigative artificiosamente messe in fila per arrivare alla scoperta di un colpevole di cui alla fine non ci importa nulla.Troppo sangue e poco pathos. Aridatece Harry Hole.
10 commenti:
allora mi sa che lascerò perdere. io continuo a sperare che prima o poi si decidano a pubblicare anche qua i primi due volumi con protagonista harry hole.
mi manca...
L'inizio forse non eccezionale, poi la storia procede bene... a me è piaciuto abbastanza Roger Brown come personaggio. Io gli ho dato un 7 :)
@ Poison : a mio avviso, fai bene. I libri con Harry Hole sono un'altra cosa.
@ Ernest : non è indispensabile ;)
@ Nico : che regga non ci sono dubbi. Come ho scritto, Nesbo è un consumato scrittore.Ma la storia l'ho trovato assolutamente inverosimile. Questione di gusti, ovviamente.:)
Sarà una delle mie prossime letture.
Spero non mi faccia rimpiangere troppo Hole.
@ Mrjamesford :lo spero, ma se tanto mi da tanto, visto la nostra comune passione per Hole, temo che resterai deluso.
Deboluccio e stiracchiato? Allora assomiglia un po' troppo ai primi due romanzi con Harry Hole, quelli non usciti in Italia.. penso che Nesbo dovesse esercitarsi un po', prima di arrivare all'Harry che conosciamo in Italia, nessuno si perde niente se non legge i primi due (quindi io non leggerò questo fuori percorso, perché ciò che hai scritto tu mi ricorda troppo quei due primi).
Mi sono imposto una pausa da Jo Nesbo. Questo tizio è una specie di droga. Anche se, senza Hole... :(
@ Elle : i primi due non li ho letti e non saprei dire. Questo è davvero così così...
@ El gae : concordo. I libri con harry Hole sono come le ciliegie :)
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