25) GOV’T MULE –
SHOUT !
Ma
le cose migliori i Gov’t le fanno quando si cimentano con la ballata. Così
sulle prime piazze del podio vanno a finire Capture, un lentone blues che
avrebbe comodamente trovato spazio in un disco di David Crosby, e la conclusiva
Bring On The Music, undici minuti giocati sul contrappunto fra organo e
chitarrra, che è di sicuro una delle migliori canzoni mai scritte da Haynes (i
cui assoli, poffarbacco, fanno accartocciare la pelle per i brividi). In
definitiva, Shout ! è un grande disco di rock blues, che gli amanti del genere
adoreranno. Ma ciò che davvero vale è il primo cd, le cui canzoni sono belle
proprio perchè suonate dai Gov’t Mule, mentre in mano altrui perdono molto del
loro naturale fascino.
24) BLACK JOE
LEWIS – ELECTRIC SLAVE
Soul, R&B e funky sono ancora presenti,
certo, ma vivono come collante di una materia composta principalmente di
rock e di blues, oppure fluttuano a mezz'aria, quasi fossero scorie
rimasticate da un tritatutto garage punk di devastante potenza. Aprono il disco
le distorsioni di Skulldiggin, e sembra di ascoltare il nuovo singolo
dei Dead Weathers, quasi che quel riffone pesantissimo uscisse dalle dita di
Mr. Jack White. Con Dar Es Salaam, invece, Black Joe riesce nell'intento di far
suonare James Brown dai Led Zeppelin, mentre My Blood Ain't Runnin' Right evoca
lo spirito dell'iguana Iggy Pop in un torrenziale finale che fonde proto
punk e R&B. Tra le altre canzoni in scaletta, emerge anche, forse più
convenzionale, ma decisamente trascinante, la funky disco di Come To My Party,
che ricorda un pezzo dei Meters dalla frequenza cardiaca accelerata. C'è
ovviamente molto di più in Electric Slave e questi sono solo alcuni degli
episodi più riusciti di un disco anarcoide, sporco, violento e vibrante, che
strapazza la musica nera e regala agli appassionati (non puristi) un nuovo eroe
in cui credere. Uno degli allbum più adrenalinici del 2013 e sicuramente il
migliore della già preziosa discografia di Black Joe.
23)
SIGUR ROS – KVEIKUR
Eppure, all’interno di involucri mai banali e
perfettamente equilibrati, la novità vive in fascinazioni che possono definirsi
(quasi) pop. Così, ad esempio, la terza traccia, Isjaki, a dispetto di una
ritmica austera, deflagra in mille colori grazie a un ritornello che resta
appiccicato alle orecchie fin dal primo ascolto, e Blapraour, con le dovute
proporzioni, potrebbe quasi sembrare un pezzo dei Coldplay, qualora il gruppo
di Chris Martin riuscisse ogni tanto a scrivere musica senza sbrodolarsi di
miele. Agli estremi opposti di una scaletta che risulta fruibile anche ad
ascoltatori occasionali della band capitanata da Jonsi, si attestano l’iniziale
Brennestein, che sprofonda nella vertigine elettronica di un abisso cupo e
malevolo, e la conclusiva Var, sorretta da un’esile trama di rarefazioni e
pianoforte che avrebbe trovato la sua naturale collocazione in Valtari. Non
siamo ai livelli di ( ) o di Takk, e men che meno di Agaetis Byrjun, ma Kveikur
è un disco perfettamente riuscito, il lavoro di una band in continuo movimento,
che sa mantenere fede a se stessa e al proprio credo artistico, modificando
però con intelligenza il linguaggio musicale. Cosa sarà in futuro, se il nuovo
verbo, finalmente comprensibile ai più, tornerà a vivere o se è solo il figlio
di una necessità estemporanea, non è dato sapere. Per il momento, meglio
limitarsi ad assaporare le atmosfere di questo inaspettato Kveikur e godere,
senza remore, della musica di una delle band più intelligenti, e realmente
alternative, del nuovo millennio.
22) KING KRULE – 6 FEET
BENEATH THE MOON
Venendo al disco, il repertorio in scaletta è ricco
anche se non particolarmente innovativo : dubstep, elettronica, schegge hip
hop, digressioni ambient, inaspettati echi di soul-jazz. Il ragazzo però
sfoggia uno stile e una personalità notevolissimi, evita con pertinacia
sconcertante il mainstream preferendo alla melodia ostiche dissonanze, ricama
atmosfere claustrofobiche, rifugge gli spartiti convenzionali della
composizione. Se non tutto è centrato, se si vivono momenti ad alto tasso di
indigeribilità, è anche vero che Archy ha dalla sua un'urgenza espressiva tanto
rabbiosa e scorbutica che è impossibile non restarne affascinati. Sarà il
tempo, come sempre, a dirci se abbiamo assistito ai primi passi di un genio o
se 6 Feet Beneath The Moon è solo l'estemporaneo esordio full lenght di una new
sensation che scomparirà senza lasciare tracce di sè. Meglio non farsi troppe
domande, allora, e concentrarsi su questo disco sorprendentemente sincero.
21) TRUTH & SALVAGE CO.
– PICK ME UP
Eppure, i Truth & Salvage co. hanno una marcia
in più : il suono è fresco, moderno, pervaso da un’energia solare a tratti
debordante, e le canzoni si sviluppano in un caleidoscopio di soluzioni
melodiche assolutamente inusitate per il genere. L’album si apre con una micro
ballata pianistica di un minuto e venti, The Bad Times, che trasuda gospel e
riferimenti southern. Un inizio spiazzante, un azzardo che si può permettere
solo chi ha in mano un giro di carte vincenti. L’ascoltatore viene messo subito
fuori strada, e quando parte la seconda canzone, Silver Lining, capisce di
essere caduto vittima di un tranello, tradito da un gioco di specchi che rivela
ben presto una realtà musicale di tutt’altre fattezze. Ispirata a Orange Crush
dei REM, per stessa ammissione del chitarrista Scott Kinnebrew, Silver Lining
ripropone le sonorità del college rock anni ’80 che avevano reso celebre il gruppo
guidato da Michael Stipe…Un disco come Pick Me Up è qui a dimostrarcelo :
vario, senza però apparire disomogeneo, brillante nella ricercatezza di suoni
che tuttavia possiedono anche un malizioso appeal radiofonico, ricco di canzoni
che il tempo galantuomo collocherà nel novero degli ever green a stelle e
strisce…
Blackswan, mercoledì 25/12/2013
6 commenti:
Pace, amore e serenità... Buon Natale Blackswan
Tanti auguri di Buon Natale:
Buone rock-feste!
Ottime scelte,me le segno ... e ancora Happy Christmarx!
il disco di king krule sospetto sarà l'unico davvero degno di nota della tua lista. ma va bene così, per quest'anno posso considerarmi già più che soddisfatto! ;)
i sigur ros in ripresa rispetto al precedente, ma i livelli dei capolavori passati sono ancora lontani...
il resto sei sicuro sia del 2013 e non, che so?, del 1913? ahah
Divertiamoci, che sto 2013 sta x finire!!!
Auguriiiiii
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