Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e
integralmente pubblichiamo.
"Ad aprile, Renzi andrà in Cina. Per una volta, siamo noi a mandargli un tarocco". (Spinoza)
Cari amici, il nostro Matteo "le so tutte" ha appena terminato il giro di "interrogazioni" dai Professori Merkel , Van Rompuy e Barroso. Pare abbia dato prova di avere studiato bene la lezioncina al punto che la Cancelliera di Ferro, pur rimanendo ferma nelle sue posizioni, si è definita "impressionata" dal nostro enfant prodige. Pure Letta l'aveva colpita e sappiamo come è andata a finire. Certo, il progetto del rampante Premier è ambizioso, almeno nelle parole. Riforme nel pieno rispetto del trattato europeo, del patto di stabilità e di crescita, questo l'annuncio. "Il fiscal compact - ossia, la riduzione del debito in vent'anni con un taglio di 50 miliardi di euro della spesa pubblica all'anno - è un impegno che abbiamo preso e che, come tutte le regole, confermiamo", afferma con sicumera il giovanotto. "La spending review non si fa chiedendo un contributo a chi prende 2.000 euro di pensione. Gli 80 euro che daremo non li andremo a prendere ai pensionati e neanche ai disabili...Confermo l'intervento sugli stipendi dei dirigenti pubblici". Parole che hanno scatenato l'ira funesta di uno fra i manager pubblici più pagati, Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato (imputato nel processo per il deragliamento del treno a Viareggio nel 2009 che causò la morte di 32 persone e che, udite udite, Renzi avrebbe voluto nella squadra di Governo come Ministro alle Infrastrutture). Moretti, punto nel vivo, ha respinto al mittente ogni ipotesi di riduzione dello stipendio e con una certa arroganza, risponde ad un giornalista così: " Una cosa è stare sul mercato, una cosa è una scelta politica. Lo Stato può fare quello che desidera. Sconterà che una buona parte di manager vada via. Questo lo deve mettere in conto...Io prendo 850 mila euro l'anno e il mio omologo tedesco ne prende tre volte e mezza tanto...Guadagno meno di Santoro...Il mio stipendio è stato già tagliato del 50%". Apprezzabile la sua schiettezza rispetto a tanti altri, ma il palmares di faccia di bronzo non glielo toglie nessuno. Intanto, Moretti dorma pure tranquillo, perchè quelli di Renzi sono solo annunci. Vedremo che farà nell'imminenza delle nomine ai vertici delle più importanti aziende di Stato. E poi se Moretti se ne andasse, ce ne faremmo una ragione. Morto un papa se ne fa un altro. A pensarci bene, non sarebbe neppure una gran perdita soprattutto per le sue tasche. Una buonuscita di vari milioni di euro calmerà, di certo, i suoi bollenti spiriti. Battute a parte, qualcuno dovrebbe ricordare a Moretti di essere al vertice di un'azienda pubblica e se lo Stato è in difficoltà, per senso di dovere e di responsabilità verso le istituzioni e la collettività, dovrebbe (uso il condizionale) essere il primo a dare il buon esempio Ma questo è pretendere troppo. La verità è che personaggi come questi li hanno imposti partiti e sindacati concedendo loro ogni ben di Dio. Questa è l'Italia dei "Mister 25 poltrone" come Antonio Mastrapasqua, dei conduttori e star televisivi che guadagnano cifre che non so nemmeno immaginare. Le disuguaglianze di reddito sono allarmanti, le disparità tra classi sociali si stanno pericolosamente allargando e la politica traccheggia con i soliti bla bla. Ora, se Renzi volesse davvero far cambiare all'Italia "il verso" dovrebbe abbassare subito i compensi di questi signori, eliminando anche una miriade di enti inutili. "Vuoi diventare manager ? Sappi che è finita la pacchia". Questo dovrebbe essere il messaggio forte e chiaro da lanciare e allora sì che si potrebbe parlare di un segnale di svolta. Ma non accadrà. Il disarcionamento di Letta, il cambio di guardia a Palazzo Chigi avvenuto senza le elezioni politiche, gli inciuci con il centrodestra, la candidatura di certi loschi figuri e, da ultimo, la strana storia della casa in affitto pagata da Marco Carrai a Firenze (potrei continuare l'elenco) sono il segno tangibile della peggiore continuità. Non ci resta che piangere, dunque.
Flavio Briatore dispensa consigli ai giovani italiani: "Fossi un giovane italiano non andrei all'università, girerei il mondo. Ai ragazzi consiglierei di andare a lavorare in Africa. C'è voglia di manodopera, assunzioni. La gente
compra il frigo, la macchina, la bicicletta..."
Vittorio Sgarbi, candidato sindaco per i Verdi ad Urbino: "Una città civile non ha nè ascensori, nè scale mobili. Solo quelle abitate da nani, zoppi e handicappati hanno le scale mobili. Se le devono mettere nel culo". Poi arriva
la rettifica: "Mi riferivo agli handicappati mentali della politica, di chi intende rovinare una città, il centro storico con le scale mobili come hanno fatto a Salemi".
Antonio Razzi alla trasmissione radiofonica "La Zanzara" improvvisa l'ennesimo show : "Se ci stava Berlusconi, già aveva risolto tutto lu problema tra Putìn (Putin) e la Crimea. Te lo dico da amico. In Polonia stavano morendo di freddo e lui con una telefonata a Putìn ha risolto il problema e ha riaperto il gas...Se si candida Silvio, sarà un explò (exploit), farà lonplein (l'en plein) di tutti i voti, sarà il numero one".
Lara Comi (FI) : "Il senatore Razzi è un mito. Ho la maglietta numero uno con la scritta "Te lo dico da amico, fatti li cazzi tuoi". Per noi Razzi non è imbarazzante, anzi, è uno dei migliori che abbiamo al Senato, è un fiore all'occhiello. Poi dice la verità...la gente deve farsi i cazzi suoi".
Daniela Santanchè vs Maurizio Landini (Fiom), a proposito della riforma del lavoro: "Non mi punti il dito contro! Sa dove deve metterselo il ditino?"
Fabrizio Bracconeri (ex attore, divenuto popolare per la serie "I ragazzi della terza C") probabile candidato alle Europee con Fratelli d'Italia, intervistato da " La Stampa" lancia slogan : "Basta casta, 'sti zozzoni se ne devono andare". E su Berlusconi e sulle cene eleganti, dice: "Tutti vorrebbero farli quei festini, sono dei ro-si-co-ni". E in caso di sua elezione, precisa: "Fuori dall'euro, subito...ho contattato Salvini della Lega e gli ho scritto: "A Mattè mi piaci, sono d'accordo con te. Se ci mettiamo insieme noi, la Lega e Grillo non ce n'è più per nessuno".
Cleopatra, lunedì 24/03/2014
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