Le forze dell’ordine. Qualche giorno fa, applaudivano
con amoroso trasporto gli assassini di Federico Aldrovandi, ieri sera
trattavano il regolare svolgimento di una partita di calcio (preceduta da scene
di far west urbano con tanto di spari e assalti all’arma bianca), con Genny ‘A
Carogna, capo ultra napoletano. Meraviglia delle meraviglie. Un criminale, con
precedenti penali, non solo entra tranquillamente allo stadio per comandare truppe
di ominidi in assetto di guerra senza che nessuno alzi un dito, ma tramite
Hamsik, capitano del Napoli, tratta con la questura, indossando una maglietta
che inneggia all’uccisione dei poliziotti. Ci sarebbe da scriverci un romanzo
di fantascienza e, ne sono sicuro, prima o poi qualcuno ci metterà mano. Purtroppo,
quella a cui abbiamo assistito ieri sera, non è altro che la realtà, il nostro
quotidiano. Al netto dei disordini pre partita (complimenti a chi ha ideato il
piano sicurezza per la serata), gli eventi di Roma sono lo specchio della morta
gora in cui sta affogando il paese. Se un pregiudicato per reati gravissimi tratta
con la magistratura le condizioni di resa della legalità (quattro ore di
servizi sociali alla settimana sono un esplicito invito agli italiani a frodare
il fisco), non c’è da stupirsi che un altro decida lo svolgimento di una
partita di calcio a rischio, in luogo delle autorità preposte. Il dramma dell’Italia,
pallonara e non, è molto più tragico di quello che vorrebbero farci credere.
Non sono (solo) la crisi dei consumi, i dictat europei, il fiscal compact e
altre amenità di questo tenore a condannarci: ciò che da anni ci ha spinti alla
deriva è la totale assenza delle istituzioni, lo iato smisurato della legalità.
Come può essere credibile un paese con pregiudicati a piede libero, condannati
e indagati assisi sugli scranni parlamentari, un traditore non votato a capo
del governo e un presidente della repubblica che viola sistematicamente la
Costituzione? Come può un paese trovare la forza di risorgere se non ha la il
coraggio di perseguire con integerrima fermezza la criminalità piccola e grande
che ci sta divorando dalle fondamenta? In una nazione con un minimo di consolidata
civiltà, come lo Zimbabwe o il Burkina Faso ad esempio, qualche minuto dopo la
performance di Genny ‘A Carogna, Ministro degli Interni e Presidente del Consiglio
si sarebbero dimessi, lacrime agli occhi per l’umiliazione. Non prima però di aver
chiuso definitivamente i battenti del campionato di calcio, da qui a data da
destinarsi. Da noi, invece, oltre a qualche ipocrita parola di rammarico e di
condanna, i due convoleranno beatamente a braccetto verso le elezioni europee,
con il loro carico di sorrisi finti, di comparsate televisive e di mancette
elettorali. Se tenerci queste frattaglie nauseabonde di una politica azzerata
nei contenuti e nelle competenze, lo possiamo decidere solo noi con il nostro
voto. Il primo, importantissimo appello è il 25 maggio: possiamo mandarli tutti
a casa. A meno che, ovviamente, non preferiate che Genny ‘A Carogna, e quelli
come lui, decidano al nostro posto.
Blackswan, domenica 04/05/2014
9 commenti:
Caro Nick, il pericolo è Piero Pelu', lo dicono giornalisti intelligenti e titolati come Aldo Grasso, e Gramellini,perchè scrivi ste cose. devi allinearti al loro pensiero, se no sei anche tu un fassista. povera italia.
direi che abbiamo già abdicato a favore di " barabba" e non da adesso...
sulla questione del capo ultras, di cui approvo tutto quello che hai detto, vorrei aggiungere, che tipi come lui ed anche peggio, ma con il colletti bianchi, ogni giorno, dopo aver già stuprato una regione intera, provano a delegittimare ed a provocare guerriglie quotidiane , tipo bruciare la Città della Scienza per dirne una, sai perché? perché nonostante tutte le cattiverie ed il solito fango, abbiamo un sindaco che tira dritto, e' un ricatto continuo, se fosse per questa specie modificata di esseri umani
tra monezza e degrado vario, saremmo in ginocchio
ma il nostro Gigino il sindaco, non si fa intimidire, neanche con il De Laurentis che vorrebbe lo stadio a gratis per poi specularci.la storia sarebbe lunga,
però ti garantisco che la pagliacciata i ieri sera, Gigino non l' avrebbe tollerata.Viva l'Italia e viva il calcio Italiano uniti nello stesso degrado.
Il solito penoso spettacolo: riusciamo sempre a dare il peggio. Non c'è da meravigliarsi se anche a livello europeo stiamo (giustamente) precipitando.
E' sconcertante! La spazzatura dispone e impone..
amarissima verità......ma gli italiani sono sempre stati questo. Prima la DC mascherava, sotto un rigore morale di stampo cattolico, la volgarità e il marciume del paese. Con Forza Italia invece si è dato sfogo al peggio del peggio, legalizzando ogni nefandezza al punto che agli italiani ormai sembra tutto normale.
Benché vi siano tantissime persone intelligenti, e questo tuo articolo lo dimostra, ho poche speranze per l'Italia.
Ora lo stato non può più far finta di niente.
I delinquenti vanno trattati come tali , e basta !!! Stanno distruggendo anche quella straordinaria passione che unisce milioni di italiani ...
Viviamo nel merdume e nel marcio della moda dei "branchi". Per i quali è necessario avere il capo da seguire, imitare, chiunque esso sia e qualunque partito rappresenti. E non c'entra più nemmeno la politica. Il disastro dell'Italia annienta tutto, non esiste più l'ideale. Solo la tendenza a disfare, a massacrare l'altro per sopravvivere o per il semplice gusto di farlo. E' tutto molto triste, perché è reale. Non è fantascienza purtroppo.
Il fenomeno si nutre di denaro e di politica.
Le curve, ormai quasi tutte di estrema destra, portano voti fin dagli anni 70 (vedi Curva Nord dell'Inter, missina, comandata dal luogotenente di Almirante in Lombardia, Franco Servello).
E portano soldi ai loro capi, che iniziano a fare i curvaioli da sbandati e dopo dieci anni o meno hanno quattro o cinque ristoranti in città, negozi e girano in Ferrari.
Fosse solo un problema di ordine pubblico, si potrebbe risolvere con facilità.
In Inghilterra lo hanno fatto.
Qui da noi non lo si fa perchè a troppa gente conviene che questa marmaglia possa fare il bello ed il cattivo tempo.
A quattordici anni ho visto gli ultras che avevano le chiavi dei magazzini dietro i cessi dei popolari a San Siro, e ci tenevano dentro mazze, fumogeni, catene ecc.ecc.
Lo sapevo io che ero un ragazzetto, ma la Questura a quanto pareva no.
E dato che è così da quarant'anni, francamente dubito che su questo fronte possa cambiare qualcosa per l'esito delle prossime elezioni.
Da questo punto di vista, grande rispetto per Paolo Maldini, che da questi figuri si è sempre tenuto ad enorme distanza.
E quando alla sua partita di addio loro lo hanno fischiato (fischiato Paolo Maldini!!), lui ha risposto che era orgoglioso di non seere come loro.
Altro che Hamsik o Totti che tremano mentre parlano con i capi ultras.
Muscoli enormi ma cuori di coniglio.
questo è un paese che ha perso il senso da parecchio tempo... politici colpevoli che fanno servizi sociali... tifosi che trattano... poliziotti che battono le mani a condannati.
E mi fermo qui
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