Prima della leggenda, prima della stella sulla
Hollywood Walk Of Fame, prima dell'inclusione nella Rock And Roll Hall Of Fame,
prima di ognuno dei cento dischi pubblicati. Il 10 giugno del 1958, John
Lee Hooker entra in studio di registrazione con Everett McCrary al basso e
Richard Johnson alla batteria per registrare il materiale che sarebbe dovuto
confluire nel suo primo full lenght, pubblicato dalla Vee Jay Records sul
finire dello stesso anno. Hooker è già un decennio che incide estemporaneamente
(la sua mitica Boogie Chillen è del 1948) ma suona praticamente da una vita,
prima in cori gospel e poi, spronato dal patrigno William Moore (che sarà la
vera fonte di ispirazione per il particolarissimo stile del
chitarrista) dedicandosi definitivamente al blues. Le dodici canzoni
contenute in I'm Going Home, tutte ripulite, rimasterizzate e proposte in
un'ottima qualità sonora, rappresentano dunque un pezzo importante della storia
di uno dei grandi pionieri del blues del Delta. Un (non più) giovane musicista
(alla data di queste registrazioni Hooker ha già trentun anni), il cui stile
però è già ben delineato: boogie riff ipnotici, accordi ripetuti all'infinito,
la linea di basso tenuta col pollice e i frequenti vibrato, la voce grezza
ma evocativa, il cantato libero, spesso improvvisato, che rappresenta un segno
di innovativa discontinuità rispetto alla tradizione. Il disco si apre con la
mitica cover di JB Lenoir, Mama You've Got A Daughter (conosciuta dal gran
pubblico perchè inserita nella colonna sonora di City Of Angels, pessimo remake
americano da Il Cielo Sopra Berlino di Wim Wenders) e si chiude con due brani,
You've Taken My Woman e I Love You Honey, impreziosite dalla presenza del piano
Joe Hunter. In mezzo, un pugno di canzoni nel più classico stile Hooker, non
solo importanti per conoscere l'evoluzione artistica di uno dei più grandi
bluesman di sempre, ma anche per capire che questa musica senza tempo arriva
dal cuore dell'Africa (è impressionante cogliere come certi passaggi di Hooker
oggi compaiano senza soluzione di continuità nei dischi dei Tamikrest e dei
Tinariwen) ed è madre legittima di tutti i rock 'n roll che
seguiranno (ascoltare Bundle Up And Go è illuminante). Filologicamente
imprescindibile.
VOTO: 8
Blackswan, mercoledì 10/12/2014
2 commenti:
Pensa, avevo ancora un anno..Leggendario highlander del blues!
@ Mr Hyde: Allora, sei un ragazzino :)
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