Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e
integralmente pubblichiamo.
"E' il giorno atteso da un'intera generazione,
quello in cui si smette di far la guerra ai precari e la si fa alla precarietà.
Ora, parole come mutuo, ferie, diritti, entrano nel vocabolario di una
generazione" (Matteo Renzi).
In questo Paese trionfa il paradosso. Quello che
avrebbe potuto fare la destra, lo ha realizzato il centrosinistra.
La riforma del lavoro, che di fatto smantella lo
Statuto dei Lavoratori, nasce sotto il segno del Partito Democratico (chi
l'avrebbe mai detto?), un partito che è diventato lo sponsor di Confindustria.
Il Magnifico Premier, nonchè Segretario del Pd, definitosi "gasatissimo
dai progetti di Sergio Marchionne", ha proclamato la totale contiguità
con il capitalismo. E ha ancora la faccia tosta di proclamarsi appartenente al
centrosinistra. Se una riforma epocale come il Jobs Act l'avesse partorita
Silvietto, apriti cielo.
Milioni di italiani si sarebbero riversati nelle
piazze con cartelli e striscioni da curva sud. Il Paese si sarebbe fermato.
Invece, Matteone ha potuto contare sui numi tutelari, sul "ce lo chiede
l'Europa" e su un clima di allarmante rassegnazione sociale. Perfino su
buona parte della stampa che, a un anno dalla nascita del governo, lo incorona
come un riformatore illuminato. Poco importa se con il suo avvento si è
assistito alla fine del confronto, alla subalternità verso la finanza e lobby
di potere. Oggi, assistiamo impotenti al trionfo di un personalismo
narcisistico e alla mortificazione della politica. E al dilagare di banalità e
inconsistenza di certa opposizione che, alla fine, sarà risucchiata da un
Premier piglia tutto. Diciamo la verità, Civati & C., quasi quasi, ci fanno
un po' tenerezza.
Renzi pensa di combattere la disoccupazione abolendo
l'articolo 18, dunque. E' il gioco delle tre carte. Le aziende assumeranno
lavoratori a tempo indeterminato, perchè più facilmente potranno licenziarli. E
demansionarli, se occorre. Cosa non si fa per compiacere la Confindustria e,
d'altronde, ce lo chiede l'Europa.
Ora, all'instancabile Premier tocca riformare la
scuola, poi sarà la volta della Rai. La scure renziana si abbatterà
implacabile. E saranno dolori. Ma è tempo anche di tensioni internazionali,
Libia in testa. "L'Italia ha un servizio di intelligence che non è come
la Cia, ma in Libia siamo i numeri uno... Conosciamo come stanno le cose e
siamo in grado di intervenire". E' una barzelletta.
Evidentemente, i nostri politici non sanno camminare e
vogliono correre.
A Roma, nelle 36 che precedevano la partita Roma-
Feyenoord, frotte di hooligans ubriachi devastavano indisturbati varie zone
della capitale. Tutto si consumava sotto gli occhi impotenti e impauriti di
cittadini e turisti. Questa è l'Italia in cui tutto è possibile, dove
l'impunità regna sovrana e la Barcaccia del Bernini, in fondo, non è altro che
la metafora di un Italia vulnerabile e indifesa.
Marianna Madia (PD) su Alessandro
Di Battista: "Io e Di Battista amici? Beh, amici no, ma abbiamo fatto i
catechisti assieme, a 20 anni, in una parrocchia a Roma. Poi lui è partito per
le Ande...finchè un giorno me lo sono ritrovato in Parlamento, eletto con i 5
Stelle. Non ci siamo abbracciati, ma per me è ancora amico, anche se loro sono
strani..."
Arrigo Sacchi: "Vedere
così tanti giocatori di colore nelle squadre giovanili è un'offesa per il
calcio italiano. Siamo un popolo senza orgoglio e dignità".
Gianluca Buonanno (Lega) su
Twitter : "Voglio andare a Tripoli a incontrare il Premier Al Thani.
Vado io perchè il governo italiano è formato da cagasotto".
Matteo Salvini (Lega): "Con gli immigrati è in corso un'operazione di sostituzione
etnica coordinata dall'Europa...Il popolo padano è vittima di pulizia
etnica".
Cleopatra, lunedì 23/02/2015
2 commenti:
"...gli schizzi di sangue si vedono meno sul grembiule rosso". (cit. A.Bagnai)
solo, per favore, non crediamo che il problema sia "questa Italia", convinti che "fuori" sia tanto meglio: con questo spirito e' ovvio che continueranno a far carne di porco di noi.
Nei giorni scorsi ho sentito, in poche ore, 1) Renzi dire trionfante che "E' stato smantellato lo Statuto dei Lavoratori" (vi giuro che lo ha detto esattamente così); 2) Sacchi dire che nelle giovanili delle squadre italiane ci sono troppi negri.
Ho pensato di essere finito in un trip stile Grande Lebowski.
Poi arriva Salvini con la pulizia etnica a danno dei padani e allora ho cercato in tv i Teletubbies per cercare di riprendere un po' di contatto con la realtà.
C'è in giro roba buonissima, ma questi bastardi non ci dicono dove la trovano.
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