Rhiannon Giddens è il nome nuovo della scena roots a
stelle e strisce. O meglio: lei, cantante e polistrumentista, calca le scene
ormai da una decina d'anni con i Carolina Chocolate Drops (semplicemente
Drops per i fans), una delle band più interessanti ed eclettiche del circuito
old-time. Nonostante sei album pubblicati, qualche prima piazza raggiunta nelle
charts blue grass e un Grammy Award per il miglior Traditional Folk Album vinto
nel 2010 con Genuine Nigro Jig, la figura della Giddens è rimasta un pò
sottotraccia, almeno fino allo scorso anno, quando di lei hanno cominciato a
parlare un pò tutti. Il merito va a T-Bone Burnett, produttore e musicista
dall'orecchio fine, che l'ha coinvolta in un paio di progetti di grande
risonanza mediatica: la serata tenutasi alla Town Hall di New York per
celebrare il film dei fratelli Coen, A Proposito Di Davis, confluita poi
in un doppio album live intitolato Another Day, Another Time e, soprattutto, la
partecipazione a Lost On The River: The New Basement Tapes, una
compilation di brani scritti parzialmente da Bob Dylan e rielaborati da un
gruppo di musicisti capitanati da Elvis Costello. Una rapida escalation di
notorietà, dunque, che ha spinto T-Bone Burnett a pensare in grande e a
convincere la Giddens ad accantonare momentaneamente i Drops, per dedicarsi
alla carriera solista. Nasce così questo Tomorrow Is My Turn, album composto di
cover e traditional che spaziano attraverso il blues, il folk, il soul e il
gospel, senza una precisa connotazione stilistica (anche se
poi produzione di Burnett finisce per far suonare la scaletta estremamente
omogenea), ma con una scelta di brani che risulta non solo inusuale (e per
questo sfiziosa) ma davvero centrata. La Giddens si cimenta così con la
canzone che da il titolo al disco e che porta la firma di Charles Aznavour
(fedele all'originale anche per intensità), reinterpreta con gusto
caraibico un traditional fin troppo frequentato quale è Black Is The Color
(mai ascoltata una versione così "colorata" del brano) e si spinge ai
confini della verde Irlanda, rileggendo con accento celtico un altro
traditional, O Love Is Teasin'. Atmosfere languide, suoni raffinati e
soprattutto la voce eclettica ed espressiva della Giddens, bravissima a trasmettere
il pathos della grande tradizione vocale nera (Nina Simone?), ma capace
anche di adattarsi alla cultura musicale bianca, come nel riuscitissimo country
di Don't Let It Trouble Your Mind a firma Dolly Parton.
VOTO: 7
Blackswan, mercoledì 18/02/2015
1 commento:
segno segno...
Posta un commento