Sono passati settant’anni
da quando i nostri partigiani e l’esercito alleato hanno liberato l’Italia dal
gioco nazifascista. Settant’anni in cui la nostra imperfetta democrazia e la
nostra bellissima Costituzione sono sopravvissute a tutto e a tutti: ai tentativi
di golpe, a Gladio e alla P2, alle stragi dei servizi deviati e agli omissis,
al terrorismo di destra e di sinistra e alle mafie di Stato, alla cupidigia dei
politici, alla logica della corruzione e
al ventennio berlusconiano. Ferita, claudicante, umiliata, l’Italia democratica
ha trovato sempre le risorse e la forza per smarcarsi da ogni deriva
autoritaria. Oggi, invece, stiamo correndo il rischio concreto di essere
privati del nostro ordinamento costituzionale e dei nostri diritti civili e
politici. Il governo Renzi (uno che agli occhi della Storia riuscirà a riabilitare
persino Berlusconi), senza alcuna legittimazione popolare (nessuno lo ha mai
eletto e il 40% di voti alle Europee, visto l’astensionismo, è in realtà un
20%), sta mettendo pesantemente mano alla nostra Costituzione: il combinato
disposto fra Italicum (liste bloccate e premio di maggioranza alla lista) e
riforma del Senato (anche qui senatori nominati) creerà i presupposti per una
Repubblica Presidenziale in cui “un solo uomo al comando “ deciderà tutto per
tutti. Questo "golpe bianco" avverrà in un contesto in cui il cambiamento in peius della nostra
democrazia è già in atto, dal momento che Renzi si è scelto il Presidente della
Repubblica (al momento silente, nonostante l’illegittimo allontanamento della
minoranza PD dalla commissione Affari Costituzionali della Camera), si è impossessato di gran parte dell’informazione,
ha esautorato le parti sociali, sta riformando la Giustizia per colpire l’indipendenza
della Magistratura e replica pedissequamente i dictat dell’Unione Europea,
infischiandosene dei bisogni primari dei cittadini. Se la riforma della legge
elettorale passerà, e salvo miracoli, passerà (la sinistra del PD è composta di
nani tremebondi e Renzi dovrebbe avvantaggiarsi del soccorso Verdini – fai un po’
te), saremo tutti chiamati a una nuova prova di Resistenza. Il primo
appuntamento saranno le elezioni regionali di fine maggio: col nostro voto
potremo ricacciare indietro Renzi e le truppe cammellate di un PD che, in un
anno di governo, ha fatto più disastri di quanti ne abbia fatti Berlusconi in
vent’anni. Siamo ancora in tempo, ma dobbiamo sbrigarci.
Blackswan, sabato 25/04/2015
7 commenti:
Caro Nick, questa gentucola non avrà il nostro scalpo.
Dici bene, ci troviamo di fronte sd una nuova 'resistenza'.
Questo tuo post andrebbe esposto nelle piazze.
Buon 25 Aprile!
Cristiana
Purtroppo io non riesco più a vedere sprazzi di speranza e ottimismo, è ormai quasi inutile anche solo supplicare la gente di non votare questo... guarda, non so neanche come definirlo senza insultarlo pesantemente. Purtroppo temo che la situazione più probabile sarà una nuova vittoria di questo PD di destra, la gente che ancora ha i suo piccoli (o grandi) privilegi se ne sbatte le palle di tutti gli altri e si tengono ben stretto quel po' di garantito che questo PD ancora non tocca (statali, etc..). Come popolo siamo purtroppo sempre troppo supini.
Comunque ottimo post che riassume al meglio l'attuale e triste situazione.
Non so che dire Blackswan: sai che io l'ho votato e me ne sono disamorato in fretta per le ragioni che tu perfettamente riassumi. D'altronde, sotto sotto, credo che ad un popolo bue troppa democrazia faccia male. Non sono cose da dire mentre si commemora la Liberazione, ma con la classe politca che abbiamo avuto negli ultimi anni l'Italia stava marcendo. Tanto vale vedere come va a finire con 'sto bischero.....
Bella ciao!
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