Ho amato, e amo, Tom Petty
qualunque cosa abbia fatto, dischi belli (Full Moon Fever), dischi brutti (The
Last Dj), dischi così così (Highway Companion). Figuriamoci che gioia è stata,
allora, ritrovarmi fra le mani questo bootleg, uscito il mese scorso, e contenente
la registrazione di un live act tenutosi nel lontano 1977 al My Father’s Place
di Roslyn. Erano gli anni del debutto, quando un giovane Petty, accompagnato da
una band di talentuosissimi rocker (Mike Campbell alla chitarra, Benmont Tench
alle tastiere, Ron Blair al basso e Stan Lynch alla batteria) aveva appena dato
alle stampe l’omonimo album d’esordio e sfornato American Girl, un singolo (il
secondo tratto dall’album, dopo Breakdown) che in un lampo aveva scalato le
classifiche statunitensi. Artista inizialmente collocato nel mare magnum del
punk, Tom con i suoi Heartbreakers aveva in realtà fatto confluire la grande
tradizione del rock’n’roll a stelle e strisce in un collage dalle svariate
sfumature, nel quale convivevano garage, southern rock, Bob Dylan e Byrds, r’n’b
e Beatles. Il tutto suonato con un approccio scarno, immediato, graffiante, esattamente
a metà strada fra hype metropolitano e la beata ingenuità della provincia
rurale. Un successo, quello di Petty e della sua band, che arrivò non solo
attraverso l’inequivocabile bellezza delle loro canzoni, ma anche grazie alla
qualità dei loro concerti, questi si, per impeto e ruvidezza, assimilabili in
qualche modo a quello che stava succedendo, più o meno nello stesso periodo, al
CBGB di New York. Questo bootleg, che a dire il vero non so dirvi se ufficiale o
no, coglie proprio il momento magico di quegli anni sferraglianti, in cui i
cinque rockers, che nel 1979 metteranno in cantiere il loro primo capolavoro
(Damn The Torpedos), assaltano uno sparuto gruppo di spettatori con l’energia
tritatutto di uno show tirato e fragoroso. Rock ‘n’ roll senza se e senza ma, irrequieto
e selvaggio, che spacca gli amplificatori e scuoia ogni melodia con il coltellaccio della distorsione. Le hit, da Breakdown ad American Girl, da Fooled
Again a Anything That’s Rock And Roll, ci sono proprio tutte; ma lo show
comprende pure una chilometrica e inedita Dogs On The Run (comparirà più tardi,
nel 1985, su Southern Accents), con Petty e Campbell a battagliare con la sei
corde e la sezione ritmica a giocare con un groove funky, e il ringhio r’n’b di
Shout, il grande successo degli Isley Brothers, qui più convulsa che mai. La
qualità della registrazione non è eccelsa ma è comunque più che buona, il
contenuto del cd, come direbbe Sacchi, è, invece, straordinerio.
VOTO: 8
Blackswan, sabato 04/04/2015
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