Il "maleducato di talento", come Ferruccio
De Bortoli ha definito il Premier, ha colpito ancora. Dal pulpito dell'Expo, il
twittatore Matteo, sciorina un discorso infarcito di retorica ("Oggi
inizia il domani dell'Italia. L'impresa più bella inizia oggi") condito
con il solito sarcasmo contro i "professionisti del 'non ce la farete
mai'.
Applausi, ringraziamenti, sorrisi, strette di mano,
banalità assortite, bagni di folla e selfie a volontà. E' il Festival delle
pacche sulle spalle, dove il Gran Cerimoniere Matteo sfodera un trionfalismo
dal sapore stucchevole, osannato dalla folla festante e giuliva, blandito da
cortigiani e dai poteri forti. E' l'Italia ipocrita del "siam pronti alla
vita", dell'ottimismo a tutti i costi.
A ben vedere, questo primo maggio sembra essere più la
celebrazione delle imprese e delle multinazionali che la festa dei lavoratori.
Un'Italia truccata ed elegantemente vestita per l'occasione, a cui si
contrappone quella "acqua e sapone", quella onesta, quella di chi il
lavoro non ce l'ha, quella degli indifesi. Un'Italia lontana dall'attenzione
mediatica.
Da una parte, l'Italia scintillante dell'Expo,
dall'altra, quella offesa da indisturbati individui che si travestono e
distruggono Milano dileguandosi, altrettanto indisturbatamente, nel nulla.
Resteranno indelebili le immagini di una città mutilata da guerrieri in divisa
nera, che devastano ad minchiam negozi, automobili, fioriere e tutto quello che
capita a tiro. Ma, in fondo, si è trattato di "quattro teppistelli,
figli di papà", dirà il favoloso Premier. Come se ridicolizzare alcune
centinaia di vandali, perfettamente coordinati fra loro, possa essere una
consolazione. E guai a pensare che il pericolo di un'imminente guerriglia
urbana fosse praticamente annunciato da giorni. Discorsi da guastafeste.
Peccato che questi teppistelli siano stati tanto efficaci da conquistarsi la
visibilità mediatica a scapito di chi legittimamente manifestava la propria
contrarietà all'Expo.
Il primo maggio è arrivato, dunque. Tutto passa in
secondo piano. Gli scandali, la corruzione, i ritardi, gli sprechi e
l'incertezza sul dopo Expo, possono attendere. Tutta roba da gufi. The show
must go on.
Antonio Razzi, intervistato su Triton: "Cos'è? E' una
parola difficile che a me non me ne può fregare, perchè non lo so".
Michaela Biancofiore (FI), dopo l'uccisione del
cooperante italiano Lo Porto: "Obama ha fatto bene a prendersi tutta la
responsabilità. L'umanità che ha dimostrato anche in questa fase mi ha
ricordato quella di Berlusconi dopo la strage di Nassirya".
Maurizio Bianconi (FI) all'annuncio della fiducia sull'Italicum: "Siete
un branco di maiali, infami e rottinculo".
Cleopatra, lunedì 04/05/2015
2 commenti:
Amici,
io alla favola dei black bloc che non si possono prevenire - non si possono isolare - non si possono catturare non ci ho creduto a Genova tanti anni fa e non ci credo oggi qui a Milano.
Se volete sapere chi sono i mandanti, chiedetevi sempre a chi giova.
E se volete vedere gli effetti del casino di venerdì, suggerisco il video dell'attivista no Expo che si è presentata ieri davanti a quelli che pulivano mostrando un cartello di dissenso.
Da Expo, non da loro.
Mancava poco che la linciassero.
Guardatelo, è molto istruttivo.
concordo caro Ezzelino, cui prodest??
il video l'ho visto e mi ha fatto un misto di rabbia e tristezza. Le reazioni della gente inaggettivabili...la signora di 72 anni imbarazzante...
evviva la liberta'
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