Da Boise, Idaho (per i più aggiornati si tratta della
cittadina vicino alla quale si svolgono le avventure di Wayward Pines), tornano
a noi, dopo sei anni di silenzio, i Built To Spill. E lo fanno con una
nuova line up, che prevede l'inossidabile Doug Martsch, come sempre alla
chitarra e voce, a cui si sono aggiunti Steve Gere alla batteria e Jason
Albertini al basso. Nonostante gli anni di attività (abbiamo da poco superato
il ventennio), qualche problema che in passato ebbe a minare la salute del
leader e i continui cambi di formazione (un marchio di fabbrica della band), i
Built To Spill continuano a mantenere un alto tasso energetico e, soprattutto,
non hanno cambiato di una virgola la loro proposta musicale. Che guarda
dannatamente agli anni '90, tanto che in certi momenti sembra non sia passato
un giorno dal loro capolavoro Perfect From Now On, datato 1997. Una coerenza artistica,
quella di Doug Martsch, che trova le sue radici soprattutto nei rimandi ai Dinosaur
Jr. (non a caso J Mascis in passato ha prodotto un singolo della band) e ai
Rem: dai primi ha mutuato il volume esagerato degli amplificatori e
l'attitudine noise (gli otto minuti della conclusiva When I'm Blind, disturbati
dalle incursioni chitarristiche di Martsch), dai secondi il retrogusto
malinconico dei momenti più melodici (qualcuno, e a ragione, percepirà in
queste canzoni anche qualche eco di neilyounghiana memoria). A prescindere
da questi marcati riferimenti musicali, che suggeriscono sonorità ben
note, i Built To Spill allestiscono però un disco potente e
variegato, perfettamente in equilibrio tra sferragliante
chitarrismo (il singolo Living Zoo è una corroborante iniezione di
adrenalina) e interessanti soluzioni melodiche (Horizon To Cliff), che
regge egregiamente per tutti i quarantacinque minuti di durata e che trova il
suo picco nella seconda parte, in cui spiccano ottime canzoni quali C.R.E.B.,
Another Day e la già citata When I'm Blind. Un gradito ritorno per tutti coloro
che amano la chitarra elettrica e un elevato quantitativo di decibel.
VOTO: 7
Blackswan, martedì 16/06/2015
1 commento:
a me fa piacere leggere una recensione sui Built to Spill. Mi sembra di tornare ai tempi dell'Università, quando mi sembravano degli alieni con quelle sonorità indie e poi subito dopo un bel coretto pop. Ne è passata di acqua sotto i ponti cari Built to Spill, però mi fido di NIck se dice che la pasta è sempre la stessa. Un po' di nostalgia, ma anche piacere a sentire che certe cose non cambiano
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